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Il NON Angolo & Co.


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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: GOBLIN SWORD (SWITCH)

 

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Input pro:

  • Grafica adeguata anche se derivativa
  • Funziona tutto egregiamente, il sistema di controllo è ottimo
  • Costa poco ed ha una buona quantità di contenuti
  • Diverte ed impegna con una buona curva di difficoltà

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Input prot:

  • Il gameplay è semplice e molto arcade, non aspettatevi una profondità elevata. Ma questo non è necessariamente un difetto.

Commento finale:

Quando scarichi un titolo dallo store e costa in offerta 2,99€ (prezzo intero 4,99€) sai bene che potresti trovarti di fronte ad un titolo povero e zoppicante. Quando vedi la struttura di gioco divisa in livelli piuttosto brevi, cosa che tradisce la sua origine di app per smartphone il sospetto sale. Ogni tanto però incappi in una bella sorpresa, come in questo caso.

Goblin Sword è un titolo di un piccolo sviluppatore indie, Gelato Games, costituito da due fratelli greci.... quindi una squadra decisamente piccola, che ha inizialmente pubblicato il gioco sullo store iOS e ha poi deciso di effettuare il porting per Switch (in arrivo a breve anche la versione PC).

Il gioco ha un’aspetto strutturale e grafico che può ricordare titoli come Monster Boy ed altri di ambientazione medioevaleggiante/fantasy con le dovute differenze di budget. La struttura del gioco, suddivisa in 89 livelli + 5 segreti (che si sbloccano raccogliendo gli scrigni e le gemme nascosti nei livelli) è arcade con elementi di RPG, rappresentati da armi, scudi e famigli che possono essere trovati nell’esplorazione e che permettono di potenziare il protagonista per affrontare livelli e boss progressivamente più impegnativi. Le Aramu infatti sono dotate di poteri speciali che aiutano il protagonista a sbarazzarsi dei nemici più insidiosi. Sono inoltre presenti dei trofei che si sbloccano raggiungendo determinati obiettivi (trovare tutte le armi, etc).

Le meccaniche principali sono semplici, si tratta di muoversi, saltare e colpire gli avversari con l’arma, e qui tutti funziona davvero bene, si sente sempre di avere il controllo del protagonista. I boss sono distribuiti nei cinque scenari di gioco, uno a metà scenario ed uno nell’ultimo livello... e quelli più avanzati saranno impegnativi, occorre trovare il pattern corretto per sconfiggerli.

Complessivamente ci troviamo quindi di fronte ad un titolo pienamente riuscito, che da al giocatore più di quanto chieda come spesa di acquisto, con un buon livello di rigiocabilità se si volessero sbloccare tutti i livelli segreti ed un giusto tasso di sfida nei livelli più avanzati.

Il gioco inoltre ha due finali, altro piccolo bonus che male non fa. Se vi piacciono gli arcade è di certo un titolo che posso consigliare!

 

Giudizio finale:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: PICROSS - LORD OF THE NAZARICK (SWITCH)

 

 

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Input pro:

  • Aggiunge al Picross i personaggi dell'anime Overlord
  • Ci sono 500 schemi da risolvere
  • Il costo è moderato

 

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Input prot:

  • Sostanzialmente non cambia la filosofia e la struttura del gioco
  • Se non ti piace il gioco del Picross diventa inutile

Commento finale:

Picross - Lord Of The Nazarick è un gioco di Jupiter, quindi di un team specializzato nel genere, che ha portato moltissimi titoli su Nintendo 3DS ed ora su Switch. Dopo gli esperimenti, graditi, rappresentati dai titoli dedicati a Pokemon e a The Legend Of Zelda, che hanno aggiunto al gioco il fascino dei personaggi di saghe amatissime dai videogiocatori, con alcune aggiunte a livello di struttura di gioco interessanti, stavolta dedicano il titolo ad un anime, Overlord, introducendo nella struttura del gioco una storia che viene raccontata mano a mano che si risolvono i vari schemi.

Non mi soffermo in particolar modo sull'anime, che non conoscevo, ma devo ammettere che scoprire il dipanarsi della storia è gustoso e dona una marcia in più ed uno stimolo a procedere nel gioco che mi ha fatto completare i 500 schemi in un tempo anche più compresso delle mie solite abitudini.

Il gioco in se resta sempre quello, comprensivo delle piccole variazioni ed aggiunte che Jupiter ha introdotto negli anni. Come già scritto ci sono più di 500 schemi da risolvere, nello specifico si tratta di 162 enigmi Picross e Mega Picross, 330 puzzle Clip Picross e 27 rompicapi Color Picross, alcuni dei quali rappresentano parti di immagini più grandi, che rappresentano i protagonisti della saga.

L'interfaccia di gioco è quella classica: risulta particolamente comodo giocare con la croce direzionale, se il vostro controller ne è provvisto.

La durata del gioco è adeguata, visto che risolvere tutti gli schemi portarà via moltissime ore, il tutto per un costo di 9,99€, assolutamente adeguato al prodotto.

Complessivamente il giudizio è quindi positivo, con la nota di merito di avermi fatto conoscere un anime che sembra affascinante visti i personaggi decisamente fuori dalle righe. Se vi piace l'anime, o anche se non lo conoscete, e se vi piace il picross, questo è un titolo che non dovrete farvi scappare!

 

Giudizio finale:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: GUACAMELEE! SUPER TURBO CHAMPIONSHIP EDITION (SWITCH)

 

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Input pro:

  • Gameplay bilanciato e divertente
  • Originale nelle ambientazioni e nei personaggi
  • Lunghezza adeguata, circa 9 ore di gioco anche a non voler cercare tutti i segreti
  • Gradevoli citazioni di altri videogames (in particolare Super Mario)

 

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Input prot:

  • Relativamente poco impegnativo, anche se una volta completato c'è una modalità difficile

 

Commento finale:

Guacamelee! Super Turbo Championship Edition è un gioco brillante. E' brillante per ambientazioni, colorate e frizzanti, per i personaggi, molto ben caratterizzati ed originali, per i dialoghi, colmi di citazioni ed ironia (i più citati, sia ludicamente che verbalmente, sono i titoli Nintendo, in particolare Metroid, per struttura del gioco, Super Mario e Zelda), per la struttura di gioco che propone sempre nuovi poteri ed elementi, come in un Metroidvania che si rispetti. Il gioco infatti è un Metroidvania, con una giusta quantità di backtracking (utile per raccogliere i collezionabili) mai pesante ed eccessivo, con una buona parte di combattimento (e qui c'è qualche ibridazione con i picchiaduro, testimoniata anche dalla struttura delle boss-fight). L'ambientazione nel Messico dei luchador, delle tortillas e del culto dei morti è poi la ciliegina sulla torta, e ci riporta ad un tempo romantico in cui il Messico era magico e non narcotico, un Messico da sogno ed incubo.

I comandi sono efficaci, qualche problema si potrà avere solo nei passaggi da platform dove una certa inerzia del personaggio potrebbe rendere poco precisi i salti, o dove potreste perdervi tra i mille tasti necessari per attivare le mosse speciali (in questo caso uno stick dotato di croce direzionale sarà di grande aiuto.

La particolare brillantezza del gioco ed il divertimento che genera vi porteranno rapidamente verso la fine del gioco, e saranno 9/10 ore ben spese, con qualche bonus rappresentato dalla possibilità di utilizzare la modalità cooperativa (personalmente non l'ho provata non essendo una necessità per completare il gioco ne una cosa di mio particolare interesse).

Fatte queste premesse non si può non sottolineare che questo è un gioco che merita molto, ed anche se è uscito pure sull'aspirapolvere Dyson ( sia siate uno di quei pochi a non averlo mai giocato sia lo abbiate già completato nelle sue prime uscite su PS3 e PS Vita) l'acquisto è consigliato.

Conseguentemente a breve prenderò appuntamento con il secondo capitolo...

 

 

Giudizio finale:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: KNIGHTIN'+ (SWITCH)

 

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Input pro:

  • Economico, nella tradizione di Ratalaika Games
  • Senza fronzoli ma efficace
  • È divertente
  • Lunghezza adeguata al costo

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Input prot:

  • Gameplay molto semplice, è come se a uno Zelda lasciassi solo i Dungeons
  • Molto derivativo

 

Commento finale:

Non c'è bisogno di essere colossi per poter divertire. Non c'è bisogno di una iperproduzione, di uno sproposito di contenuti, di effetti speciali e paillettes per essere cool e raggiungere l'obiettivo. Knightin' + è un gioco basico, un action adventure che si concentra solo sulla fase Dungeons e presenta vari gruppi di segrete via via più complesse e profonde (e difficili) come in uno Zelda a cui sia stata rimossa tutta la parte esterna e di ambientazione. Quindi nessuna storia, nessun Ganondorf da sconfiggere, nessuna Zelda da salvare, ma solo una serie di Dungeons da esplorare e completare.

Ovviamente questo ha un impatto anche sullo stile di gioco e sui comandi, semplici ed essenziali, il tutti è ridotto al comando direzionale ed al tasto di azione, e la spinta al completamento è legata esclusivamente al desiderio di completare i livelli e battere tutti gli avversari. Gli stessi avversari sono limitati come varietà.

Il tutto però funziona bene, gli enigmi sono, sebbene si parli sempre di un qualcosa di non originale e derivativo, ben fatti, e complessivamente il titolo, economico (si parla di 5,99€ a prezzo pieno), è divertente e godibile.

Pertanto, se vi piace il genere e siete alla ricerca di un passatempo Zeldiano senza fronzoli e comunque gradevole , questo titolo rappresenta una buona scelta ed è consigliabile. Ovviamente se siete alla ricerca di qualcosa di più completo e lungo dovrete orientarci su altro (come l'ottimo Blossom Tales: The Sleeping King), ma questo non cancella le qualità di Knightin' +.

 

Giudizio finale:

SI

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HANDS ON: Shinsekai - Into the Depths

 

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Dopo essere stato pubblicato sullo store iOS appare su Nintendo Switch, dopo il lancio nel mini Direct, Shinsekai. Titolo apparentemente minore pubblicato da Capcom, l’ho subito scaricato e provato ieri sera. Dopo due ore di gioco posso quindi darvi le prime impressioni: e sono migliori delle aspettative! Il gioco trova la sua collocazione ideale su Switch, essendo libero dalla schiavitù del touch screen che per questi titoli è una maledizione, dato che le funzioni da attivare soNo molteplici. L’atmosfera è molto bella, opprimente il giusto, il gameplay, una sorta di Metroidvania mescolato con SteamWorld Dig, molto valido ed intrigante. Funziona tutto e funziona bene, il gioco non è troppo guidato ma nemmeno scontato nelle sue meccaniche, la grafica ben fatta e piena di piccoli particolari che la impreziosiscono.

Per adesso una bella ed un’attesa sorpresa, un altro gioiellino per una line up (quella di Switch) sempre più strabordante di offerte di alta qualità. A presto per il giudizio finale (DOOM 2 e Count Lucanor permettendo)

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: THE COUNT LUCANOR (SWITCH)

 

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Input pro:

  • Atmosfera cupa ma ben calibrata nonostante una pixel art un po cubettosa
  • Nonostante alcune ingenuità la storia è ben scritta e raccontata, con notevoli richiami alle fiabe "nere" dei fratelli Grimm
  • Enigmi interessanti e parti stealth gradevoli
  • Lunghezza adeguata al costo (circa 6 ore di gioco)
  • Ripesca e rielabora molte suggestioni dell'epoca 16 bit (sia ludicamente che graficamente)

 

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Input prot:

  • Alcune ingenuità anche a livello grafico limitano la portata del gioco (che resta comunque valido)
  • Non c'è l'italiano

Commento finale:

The Count Lucanor è un piccolo gioco di Baroque Decay pubblicato dal Ratalaika, una sorta di action adventure dove il focus non è nel combattimento, che non è possibile, visto che impersoniamo un piccolo bambino capriccioso, ma nella ricerca di indizi e nella soluzione di enigmi, visitando le varie stanze del castello maledetto. I comandi sono semplici, si tratta di interagire con un pulsante di azione che permette di effettuare tutte le azioni (parlare con gli NPC, azionare leve, raccogliere oggetti), e ben funzionanti. Ci si trova nei panni di un piccolo bambino capriccioso che scappa di casa perchè la mamma è povera e non può coprargli un regalo. Di qui una rapida discesa, dopo una premessa, in un ambiente di incubo e perversione, dove il nostro dovrà risolvere una serie di puzzle ambientali per superare la sua ordalia, ingaggiato da uno strano personaggio che gli promette le ricchezze necessarie ad uscire dalla sua vita insoddisfacente. Di qui si sviluppa la trama ed una serie di eventi che lo porteranno ad incontrare personaggi bizzarri ed inquietanti, sempre sul bilico di un finale tragico e la difficoltà a salvare il gioco (è necessario spendere una moneta per poter salvare, monete che servono anche ad acquistare alcuni oggetti necessari a proseguire nel gioco). Il gioco infatti non è particolarmente semplice e richiede attenzione ed acutezza per essere completato, e questo è sicuramente un bel plus per il gioco. L'atmosfera e l'ispirazione del gioco dalle fiabe "nere" dei fratelli Grimm, il senso di "Amiga" che pervade il gioco, i cinque finali diversi che si possono sbloccare (ma i principali sono due) sono un bel plus per un prodotto che va oltre le attese ed è capace di regalare dei bei momenti di gaming (circa 6 ore di gioco) ad un prezzo adeguato (14,99€ a prezzo pieno). Sono stato convinto a tal punto dal gioco da voler vedere la storia della Software House, scoprendo nel 2020 dovrebbe uscire anche su Switch "Yuppie Psycho"... quindi, se vi piace il genere sapete che fare oggi ed in futuro.

 

Giudizio finale:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: SHINSEKAI INTO THE DEPTHS (SWITCH)

 

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Input pro:

  • Originale e immersivo
  • Riesce a dipingere un mondo marino affascinante e alieno
  • Tanti piccoli particolari di grandissimo valore e qualità
  • Lunghezza più che adeguata, vi portate a casa con 20€ un gioco di quasi 15 ore e con una parte extra arcade molto interessante

 

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Input prot:

  • Non è un metroidvania puro, quindi se pensate di trovare in questo titolo un esponente del genere non lo troverete al 100%. Questo però a mio avviso è un punto di forza.
  • L'assistente meccanico del protagonista in certe occasioni è di ostacolo
  • Per alcuni potrebbe essere "facile"

Commento finale:

Shinsekai Into The Depths è un titolo eccellente senz'ombra di dubbio. Originale, ben costruito, affascinante, evocativo, è una gemma di rara qualità in un panorama spesso stereotipato e ripetitivo. La struttura di base del gioco è quella di un metroidvania, con poteri che via via si sbloccano e sezioni del gioco che si rivelano progressivamente, ma l'accento del gioco è più sull'ambiente e sull'esplorazione che sul backtracking (che è presente in maniera non invasiva) ed il combattimento, che esistono ma sono aspetti tutto sommato secondari. La complessità dei comandi è ben distribuita sui vari tasti, non rappresenta un limite, il feeling nel guidare il nostro palombaro è veramente buono, sembra di essere quasi nello spazio (ed in fondo l'oceano è una sorta di "spazio" interno anzichè esterno. Il personaggio, le interazioni, le scene di intermezzo, il sottomarino sono ben disegnati, ben caratterizzati, evocativi, pieni di piccoli particolari che trasmettono una velata sensazione di angoscia ed urgenza e che dipingono in manirea eccelsa il mondo del mare e le sue creature più aliene.

Il livello di difficoltà non è eccessivo, ed il focus sull'esplorazione ha come conseguenza che la maggior difficoltà nell'avanzare nel gioco sta nello scoprire le risorse nascoste, indispensabili per rinforzare la tuta e le armi del protagonista e per poter procedere in profondità, con poche necessità di tornare sui propri passi se non per raccogliere qualche risorsa in più.

La mappa di gioco è discretamente vasta ma non enorme, ma per poterla visitare integralmente ed arrivare a fine gioco ci vorranno molte ore (15 circa), in cui incontreremo paesaggi e luoghi ben disegnati e strutturati, in un'avventura che per certi versi mi ha nel finale ricordato, chissà perchè, le lezioni di Miyazaki; in più, una volta terminato il gioco (ci sono due finali alternativi), si potrà sbloccare una enciclopedia ed una modalità arcade piuttosto punitiva e ben fatta, una vera sfida di tenore diverso dal gioco sebbene l'ambientazione sia la stessa.

Complessivamente ci troviamo quindi di fronte ad un gioco eccellente, uno dei più belli che abbia visto nel 2020, un gioco che vale assolutamente la pena valutare e che è passato troppo sotto silenzio in un mainsteam ormai drogato a cercare parametri di qualità spesso discutibili (su una recensione di questo gioco ho letto che il gioco non sarebbe ben riuscito perchè non abbastanza metroidvania... no comment). Altamente consigliato per rapporto qualità prezzo ed in generale.

 

Giudizio finale:

SI

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  • 4 settimane dopo...

LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: BLIND MEN (SWITCH)

 

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Input pro:

  • Costa poco

 

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Input prot:

  • Tutto il resto

Commento finale:

Blind Men è una Visual Novel al minimo sindacale. Anche sotto il minimo.

Al di là del basso prezzo non c’è molto altro da salvare, è un prodotto scolastico e banale.

Ci sono vari finali a cui arrivare, all’interno di una storia comunque breve, basati su una serie di bivi che rappresentano una semplice diramazione binaria della storia, ma il titolo non ha nemmeno minigiochi o altro, solo narrativa. Di bassa qualità, con personaggi banali e fastidiosi: il bamboccio che vuol diventare supercriminale (da operetta), un James Bond ultragay, una spia russa piatta come una sogliola è un braccio meccanico, qualche comprimario di poco conto all’interno di una storia mediocre. Ho detto tutto: scaffale.

 

Giudizio finale:

NO

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  • 3 settimane dopo...

LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: STARMAN (SWITCH)

 

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Input pro:

  • Enigmi di buonissima qualità
  • Atmosfera e grafica gradevoli (è in bianco e nero con rari casi di colore, presente però nel post game)
  • In offerta è davvero un prodotto con buon rapporto qualità/prezzo

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Input prot:

  • È abbastanza breve
  • Controlli macchinosi
  • A prezzo pieno, nonostante il post-game, avrebbe un costo eccessivo

Commento finale:

Starman è un prodotto indubbiamente di classe, ben fatto e con spunti brillanti. Prima di tutto si basa su enigmi ambientali ben calibrati, non banali ma nemmeno impossibili, risolvibili con un minimo di ragionamento ed intuito. L’atmosfera, lo stile grafico, sono di buon livello, ovviamente niente di stratosferico visto che si tratta di un indie a basso costo ma compensa il poco investimento con gusto e classe, di cui il gioco mostra molti esempi. Ció detto veniamo ai punti meno positivi, visto che il gioco si risolve in poche ore (ci sono 10 livelli + un post game anch’esso ben sviluppato), aspetto che non è comunque particolarmente sgradevole, visto che sono ore di buon livello ludico; il punto che convince di meno è l’interfaccia di controllo, che non è ben strutturata e a volte fa perdere tempo. Infatti non si può muovere il personaggio con lo stick ma solo indicando il punto dove andare e premendo il tasto di azione. Il tocco dello stock rallenta il gioco, funzione utile in certi frangenti ma spesso fonte di “disturbo”.

Complessivamente però il gioco supera la prova e, in offerta, è sicuramente consigliabile perché divertente. A prezzo pieno diventa tuttavia meno interessante principalmente per la breve esperienza che offre.

Quindi, se siete appassionati di puzzle game e lo trovate in offerta non pensateci due volte!

 

Giudizio finale:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: PUZZLE QUEST - THE LEGEND RETURNS (SWITCH)

 

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Input pro:

  • Lunghissimo, ricco di contenuti
  • Nonostante abbia 12 anni non li dimostra
  • Il mix 3match-RPG funziona è dono profondità al gameplay

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Input prot:

  • Alla lunga può stancare
  • L’aggiunta delle 3 campagne (di cui una originale) è si gradita ma rende a volte il gioco caotico
  • Non puoi saltare gli incontri casuali se non in maniera limitatissima ed alla fine del gioco

Commento finale:

Puzzle Quest è una riedizione di un gioco storico uscito 12 anni fa, che ha regalato profondità ai giochi 3-match alla Bejeweled. Anche dopo tutto questo tempo il tutto funziona e bene, con la possibilità di scegliere già inizialmente un protagonista con caratteristiche diverse (cavalieri, maghi ed il vario immaginario dei Fantasy) e di far crescere il personaggio, sia come livello di esperienza che di dotazioni (armi, armature, cavalcature). Si gioca su di una mappa di buone dimensioni dove tra missioni principali, nuove campagne, sottomissioni ed obiettivi particolari (la conquista delle rune, la conquista delle cittadelle) c’è solo l’imbarazzo della scelta. Si viaggerà, incontrerà personaggi ed alleati, nemici da sfidare in infinite sfide 3-match, il tutto con lo scopo di sconfiggere Bane, il Dio della morte, cosa impossibile senza un adeguata crescita del personaggio e con la giusta dotazione di armi e poteri. La lunghezza del gioco sarà importante (io ho impiegato 95 ore per terminarlo sia a livello gioco principale che sottoquest, ivi compresa la raccolta di collezionabili) ed il gioco divertente, con qualche avvertenza.

Prima di tutto occorre giocarlo in modalità portatile, è da giocare col touch screen, il pad è più macchinoso; inoltre ci sono due difetti che bisogna sottolineare, prima di tutto l’eccessiva presenza di mostri erranti inevitabili che costringono a ripetute battaglie inutili e tediose, alcune delle quali evitabili solo verso la fine del gioco, poi il fatto che le varie campagne sono presenti contemporaneamente, quindi il gioco perde di coerenza e di selezionano e giocano missioni di storie tra loro slegate. Avrei preferito una maggiore linearità, soprattutto vista la rottura di scatole rappresentata dagli incontri casuali che rendono, ad un certo punto, ostici gli spostamenti, con un allungamento dei tempi di gioco poco gradevole.

Nonostante questo il gioco resta di buona qualità, compresi i personaggi più fuori dalle righe (vedi l’ogre mangione che vuole divorare qualsiasi cosa, da viverne a rocce), ed è davvero un buon prodotto ed un pezzo di storia che consiglio a coloro che non si spaventano di fronte ai limiti che ho sopra descritto ed ad un notevole dispendio in termini di tempo per il completista.

 

Giudizio finale:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: PICZLE CROSS ADVENTURE (SWITCH)

 

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Input pro:

  • Più di 300 monogrammi
  • Personaggi assurdi e simpatici
  • L’introduzione di elementi avventurosi, enigmi e zone da visitare, da profondità al gioco

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Input prot:

  • Le meccaniche, sebbene arricchite da elementi avventurosi, restano quelle di un Picross

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Commento finale:

Per gli appassionati di nonogrammi, Picross e simili, Piczle Cross Adventure è una buona notizia. Dopo una lunga serie di giochi statici e legati ad una serie di schemi da settimana enigmistica il genere è in movimento, come testimonia l’uscita di vari titoli che hanno cercato di integrare altri elementi alla mera risoluzione dei nonogrammi, alcuni dei quali di ottima qualità (vedi l’eccellente Murder By Numbers).

In questo caso ci troviamo ad affrontare un’avventura in una cittadina devastata da un robot malandrino, il nostro compito sarà quello di attraversarla e risolvere i vari nonogrammi per ricostruire la stessa e riportare l’ordine nel nostro piccolo mondo, trovandosi anche a risolvere piccoli enigmi.

Il tutto condito da una grafica semplice ma gradevole, con il solito cast di personaggi fuori di testa.

L’appassionato di nonogrammi troverà quindi una spinta in più per completare il gioco, altrettanto chi non ha particolare passione per il genere ma avrà qualche stimolo in più per affrontarne gli schemi (attenzione, considerate peró che la parte avventura è molto basica, più un costrutto di contorno che un elemento sostanziale, più un’interfaccia).

La risoluzione degli schemi va fatta senza aiuti per ottenere le massime valutazioni e punteggi, da notare inoltre che, rispetto ad altri titoli, gli schemi sono molto più simmetrici, quindi un solutore creativo oltre che alla logica numerica potrá appoggiarsi anche ad aspetti grafico-spaziali, rendendo il gioco per certi versi più facile di altri.

In definitiva il titolo è ben riuscito e davvero carino, quindi può essere consigliato sia agli appassionati di nonogrammi che agli altri.

 

Giudizio finale:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

SHE SEES RED (SWITCH)

 

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Input pro:

- Storia intrigante e coinvolgente

- Lo rigiocherete più volte per scoprire tutti i finali

 

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Input prot:

- È un film quindi la parte ludica è limitata alle scelte che influenzano il plot

- Il gioco è breve

 

Commento finale:

Un gioco a cui sovrapporre questo film interattivo è Late Shift. Si differenzia da questo per una maggiore brevità (circa mezz’ora) ed un numero inferiore di finali, quattro in totale, ma compensa questo apparente limite con una grande compattezza e coerenza della storia e con una buona qualità della scrittura e del recitato. I quattro finali sono tutti di discreto livello, ed è soddisfacente vederli tutti anche per le varie parti della storia che vengono svelate nei vari casi. Di certo la parte ludica è molto basica, ci sono una serie (limitata) di scelte binarie che possono portare ai vari finali con 2 soli momenti davvero topici che differenziano sostanzialmente la storia, gli altri eventi permettono di visualizzare altre scene originali e compiere delle deviazioni secondarie. Il limite di questi giochi è evidentemente proprio qui, nel suo essere più film che videogioco, quindi, sebbene il titolo abbia delle buone qualità, è opportuno che l’acquirente potenziale ne sia conscio, perché da questo punto di vista potrebbe non piacere alla maggioranza. Però per altri versi è davvero ben fatto e, personalmente, l’ho preferito a molti titoli originali Netflix della categoria thriller.

 

Giudizio finale:

MANEGGIARE CON CURA

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: BALDUR’S GATE: ENHANCED EDITION (SWITCH)

 

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Input pro:

  • Il gioco è ricco di contenuti e cose da fare
  • Resta un pezzo di storia, il fatto di avere anche i DLC ed il secondo capitolo (che ancora non ho giocato) da una marcia in più

 

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Input prot:

  • Per certi versi è datato, talmente ricco da poter essere dispersivo
  • Ci sono rallentamenti e bug incomprensibili, a volte il gioco si pianta, quindi conviene salvare spesso
  • Sarebbe stato utile rivedere alcune cose, come la mappa, capire cosa si guarda sullo schermo di Switch in modalità portatile è davvero difficile

Commento finale:

Giocare dopo tanti anni uno dei capisaldi dei GDR su computer su Nintendo Switch è una bella soddisfazione. Si ha a disposizione un gioco ricchissimo di cose da fare e di personalità, ma si ha anche come controcanto il senso di una certa vetustà e di molta pigrizia nell’adattamento. Bachi, rallentamenti, difficoltà a leggere la mappa ed altro mostrano che, nonostante il gioco resti ancora bello, il lavoro è stato fatto con una certa pigrizia ed attenzione al vil denaro. L’utilizzo dei tasti dorsali e della pulsantiera per gestire i menu, che sono di per se complicati, aiuta a giocarlo senza troppe difficoltà, tuttavia non si può non notare con malcelato fastidio che si poteva, con qualche piccolo sforzo in più, avere una versione del gioco migliore sotto quasi tutti gli aspetti.

Giocarlo su Switch è si divertente ma arrivi a pensare che sarebbe stato meglio giocarlo su PC con la versione dell’epoca, il che non depone a favore della conversione.

In sostanza a chi mi chiedesse un consiglio non potrei che dire di prenderlo solo se non si hanno altre opportunità di giocarlo, se poi lo trovi in sconto e tale possibilità non ci fosse allora va bene anche su Switch. Perché il gioco comunque merita di essere giocato.

 

Giudizio finale:

MANEGGIARE CON CURA

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HANDS ON: WHAT THE GOLF?

 

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A lungo atteso da quattro gattoni felpati, piomba su Nintendo Switch “What The Golf?”.

Ed è subito caos. Grande caos. Nelle poche ore che ho potuto passare in sua ludica compagnia, sebbene non raggiunga le vette goduriose della sexy Elena o della frizzante Caterina, devo dire che si gode forte per una serie di idee e situazioni fuori di testa e sempre nuove. Il concetto di base è quello del golf, o del minigolf, ma tutto viene distorto e ricombinato con citazioni, situazioni e cose brillanti. Per adesso il gioco è ultrapromosso, a breve, millemila altri giochi permettendo, la recensione snack!

Non ignoratelo!

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HANDS ON: WHAT THE GOLF?

 

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A lungo atteso da quattro gattoni felpati, piomba su Nintendo Switch “What The Golf?”.

Ed è subito caos. Grande caos. Nelle poche ore che ho potuto passare in sua ludica compagnia, sebbene non raggiunga le vette goduriose della sexy Elena o della frizzante Caterina, devo dire che si gode forte per una serie di idee e situazioni fuori di testa e sempre nuove. Il concetto di base è quello del golf, o del minigolf, ma tutto viene distorto e ricombinato con citazioni, situazioni e cose brillanti. Per adesso il gioco è ultrapromosso, a breve, millemila altri giochi permettendo, la recensione snack!

Non ignoratelo!

Review Hype! :alesisi:

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: WHAT THE GOLF? (SWITCH)

 

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Input pro:

  • Folle, divertente e vario
  • Pieno di ironia e citazioni
  • Non particolarmente lungo ma quasi sempre con trovate di alto livello

 

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Input prot:

  • Ovviamente non piacerà ad un gamer che cerca la sfida assoluta
  • Qualche ripetizione c’è, sebbene non pesi molto
  • Livello di difficoltà basso

Commento finale:

What The Golf? è un titolo sorprendente. Sorprende per la sua capacità di strappare continuamente sorrisi, di citare altri titoli sia in campo ludico che, in generale, dell’intrattenimento e della società.

Sorprende per la generale alta qualità della proposta.

Immaginate un gioco sospeso tra il Golf ed il

Minigolf, che nelle meccaniche di ibrida con mille altro genere, dallo shooter ai giochi di guida agli arcade, il tutto agitato e mescolato con lo spirito di un Wario Ware, e pure bene.

Vi troverete così ad affrontare varie ambientazioni, mondi tematici con vari livelli ciascuno da affrontare in tre modalità complessive (ogni buca rappresenta un livello), base, difficile e speciale (per difficile si intende in generale “fare buca” entro un determinato numero di colpi o con condizioni speciali). L’obiettivo di ogni livello si capirà rapidamente, ed anche qui le sorprese ed i capovolgimenti di logica saranno all’ordine del giorno.

I comandi sono semplici, si usano tasto e analogico per indicare la direzione del tiro e l’intensità dello stesso, poi si osserva quello che succede. Le buche sono distribuite sui vari livelli ed anche in questo caso ci si sposta utilizzando la stessa interfaccia, a cui si aggiungeranno in determinati livelli funzioni aggiuntive che ovviamente non spoilero. Ci sono inoltre modalità aggiuntive multiplayer (che non ho testato) e collezionabili che si sbloccano completando tutte le buche in tutte le modalità (ma non sarà molto impegnativo).

In definitiva What The Golf? è un gioco pienamente riuscito, gradevolissimo e divertente, il paradiso del minchione, e per tutto questo è davvero consigliabile tranne che agli allergici. Grandissimo!

 

Giudizio finale:

COVFEFE

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: LONELY MOUNTAINS: DOWNHILL (SWITCH)

 

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Input pro:

  • Veloce e dinamico, finalmente un gioco di corse originale
  • Facile da giocare, difficile da padroneggiare
  • Le classifiche internazionali saranno uno stimolo per tutti

 

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Input prot:

  • Rallentamenti ingiustificati infastidiscono a volte durante le discese
  • Non sempre il percorso è ben visibile e costringe a ricordare a memoria certi passaggi

Commento finale:

Lonely Mountains: Downhill è un altra perla indie. Il gioco affronta il tema ciclistico proponendo delle gare a rotta di collo in percorsi fuoristrada tra burroni, salti e derapate. Ci sono 4 montagne da visitare, con 4 discese cadauna e molte cose da scoprire, tra punti dove tagliare il percorso, punti dove riposare, serpentine da padroneggiare. Ogni percorso infatti si divide in tratti, come fossero prove speciali di un rally, e occorre percorrere ogni tratto al massimo della velocità per poter pensare di ottenere un tempo competitivo. Un errore riporterà il giocatore alla partenza dell’ultimo intermedio raggiunto, quindi una discesa vedrá il giocatore sempre alla ricerca di un taglio più estremo, della perfezione, è dietro ad un tempo di valore ci saranno decine di prove e cadute. Il sistema di controllo prevede un tasto dorsale per pedalare ed uno per frenare, inoltre c’è un tasto per accelerare consumando un boost che si riformerà nel tempo per altri scatti (necessari per superare burroni con salti prodigiosi e per accelerare al massimo per migliorare i tempi). Il controllo è affidato all’analogico sinistro, dove occorrerà essere molto precisi. Ogni discesa andrà inoltre affrontata varie volte, la prima come esplorazione, e sarà necessario solo arrivare alla fine, poi a tre livelli sempre più difficili, dove occorrerà raggiungere determinati obiettivi legati a tempi di percorrenza e/o numero di cadute per sbloccare nuove discese e pezzi di ricambio, necessari per sbloccare nuove biciclette con prestazioni migliori di quella base.

Complessivamente il gioco è molto bello, divertente e sfidante, ma ci sono alcuni difetti da segnalare. Prima di tutto in alcuni frangenti ci sono rallentamenti o salti di frame molto fastidiosi. I controlli in alcuni frangenti non sono perfetti, in particolare con il mezzo rallentato. Inoltre alcune volte il ciclista è nascosto dal fogliame, e riuscire a capire dove andare è arduo. Nonostante questo il gioco è altamente consigliabile per le sue grandi qualità e le sfide che può regalare, una volta terminati tutti i percorsi e sbloccate biciclette e modalità notturne ci sono comunque molte sfide da intraprendere è una classifica mondiale da scalare, per i più competitivi; ma probabilmente la versione da avere non sarà quella per Switch (non ho provato però le altre). Peccato, su di una console portatile questo gioco è molto adatto per la possibilità di giocare sessioni rapide.

 

Giudizio finale:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: ARREST OF A STONE BUDDHA (SWITCH)

 

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Input pro:

  • Ricostruzione ispirata di un coacervo estetico-filosofico che si pone tra l’esistenzialismo, i film francesi degli anni ‘70, la violenza di John Woo
  • Evocativo, con pochi pixel un ottimo grafico ricostruisce un mondo ed una atmosfera

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Input prot:

  • Potreste trovare irritante la camminata lenta del protagonista ed il senso di vuoto generale che trasmette il gioco
  • Non c’è molto da fare a parte le fasi di feroce combattimento. È voluto.

Commento finale:

Arrest Of A Stone Buddha è un titolo difficile. Sa essere indie sino in fondo, ovvero concettuale, ostico, estremo, difficilmente digeribile dalla maggior parte dei giocatori. Si narra la parabola lavorativa di un killer, che inframezza le missioni con lunghi e stanchi tratti di vuoto. Immerso in una Parigi grigia e fumosa, trascina la sua esistenza in una solitudine enorme e soffocante, con poche interazioni col mondo insignificanti, come se piombassimo nei panni de l’Etranger di Camus. L’immaginario estetico sembra uscire da un film noir francese, le fasi di lotta da un film di John Woo (la camminata lenta, inforcare gli occhiali scuri, fumare una sigaretta). Le missioni interrompono il flusso del vuoto, con una scena iniziale di omicidio e l’attraversamento di livelli a scorrimento dove veniamo investiti da ondate di avversari che dovremo uccidere con pallottole o prese mortali, missioni caratterizzate da un livello di difficoltà elevato, mitigato dalla suddivisione di ogni missione in più sottolivelli, sino alla fuga finale. Le pallottole finiscono in fretta, quindi il giocatore dovrà atterrare alcuni avversari per sottrargli l’arma e continuare nella sua lenta fuga (perché nei livelli si passeggia, non si corre). Il tutto molto basico come gameplay, molto asciutto. Questi aspetti potranno risultare irritanti ai più, come la mancanza di indicatori su schermo, non si saprà quanta vita rimanga, quante pallottole si abbiano, ad ogni morte, e ce ne saranno tante, dovremo ripetere l’ultima sezione in corso. E dopo la missione la lunga attesa vuota di una nuova, sino al finale ed ad una canzone finale scelta con grande gusto. Alla fine del gioco non si potrà che apprezzare la coerenza del tutto, di tutte le scelte di design, consci che questo è un prodotto per pochi che quindi non posso consigliare se non a chi creda di poter entrare in sintonia con una storia difficile ed un gioco che non è fatto per divertire.

 

Giudizio finale:

MANEGGIARE CON CURA

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: WUPPO - DEFINITIVE EDITION (SWITCH)

 

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Input pro:

  • Grafica carinissima, con pochi tratti sono stati capaci di tratteggiare caratteri e caratteristiche dei personaggi
  • Ironia e arguzia ai massimi livelli, diverte sempre grazie alle idee
  • Circa 10 ore di gioco di qualità

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Input prot:

  • Non è un gioco che lascia molti aiuti per gli enigmi, ma non è difficile, il livello di difficoltà scende col passare del tempo
  • Alcuni potrebbero essere infastiditi dallo stile da cartoon per piccini, peggio per loro
  • Configurazione dei tasti non ottimale, a volte il doppio salto tradisce

Commento finale:

Wuppo è un action adventure con elementi platform e metroidvania. Un piccolo protagonista, un wum, si trova a dover salvare il mondo a causa di un gelato. Da qui un lungo viaggio tra territori strani e personaggi bizzarri,

continue sorprese e deliziose divagazioni. Il gioco è molto ricco, ci sono fasi esplorative, come in un piccolo metroidvania (con poco backtracking, che può ridursi a zero), alcuni passaggi platform, boss fight divertenti ed impegnative, soprattutto inizialmente o a livelli di difficoltà alti (ci sono 4 livelli), boss fight che sono praticamente i soli punti ove si combatte, tanti piccoli enigmi da risolvere senza troppi aiuti come nei giochi di una volta, compagni di avventura divertenti e bizzarri, minigiochi ispirati. Il personaggio si controlla con l’analogico, il tasto di salto è il dorsale sinistro, i pulsanti del joycon sinistro servono a selezionare i menu, quelli del destro per interagire con l’ambiente: l’interfaccia è l’unica parte del gioco che non ho pienamente apprezzato. Perché per tutto il resto è un titolo favoloso. Divertente, divertente, divertente, dal minigioco degli fnakker ai dialoghi surreali, da Carlo all’uccello, questo bellissimo gioco è talmente pieno di sorprese che vorrei dimenticare tutto per potermelo godere di nuovo. Se poi si pensa che tutto questo scaturisce da due sole persone... resti a bocca aperta. Insomma, se volete un gioco di media durata dal costo non eccessivo (15€ sullo store Nintendo) e vi piace il genere, questa non è una scelta, questo è un obbligo.

Gioco eccezionale.

 

 

Giudizio finale:

ASSOLUTAMENTE SI

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