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Il NON Angolo & Co.


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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

FORGOTTON ANNE (SWITCH)

 

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Input pro:

- Sembra un film di animazione

- Personaggi simpatici e carismatici

- Storia interesassante

- Buona qualità grafica e durata

 

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Input prot:

- Enigmi abbastanza semplici

- Il finale è "fintamente duplice"

- Le alternative non hanno una reale influenza sul gioco se non per aspetti secondari).

 

Commento finale:

Forgotton Anne riesce dove molti altri titoli hanno fallito, ovvero rappresenta in tutto e per tutto un film d'animazione giocato. La storia potrebbe essere tratta da un film minore di Miyazaki, senza raggiungere ovviamente quei livelli di eccellenza ma rappresentando una storia solida e ben scritta, forse un poco "fredda" ma adatta ad un videogame di ottimo livello come questo. L'interfaccia funziona bene, è semplice comandare il personaggio nelle fasi platform (se di platform si può parlare, non vi è una reale sfida ma è più un accompagnare il giocatore nell'avanzamento del gioco); alcuni piccoli problemi si riscontrano nella selezione di alcuni tasti, da scorrere con il supporto della levetta del joypad, che è troppo sensibile in alcuni frangenti e di utilizzo confusionario in altri, niente di particolarmente importante comunque.

Il personaggio è comandato col pad sinistro, con l'ausilio dei tasti potrà saltare, superare muretti, chinarsi o azionare leve. La protagonista inoltre potrà utilizzare una specie di strumento installato su di un guanto per assorbire "l'anima" dei "Dimenticati" (gli oggetti animati che popolano il mondo di gioco e che sono in tutto e per tutto personaggi) o per azionare sistemi meccanici a distanza. La presenza di "carica" all'interno del dispositivo potrà inoltre permettere ad Anna di attivare le sue ali meccaniche e spiccare dei salti molto più alti o lunghi del consueto.

I puzzle sono di semplice soluzione, è sufficiente un minimo utilizzo della logica per portarli a termine, non sono comunque eccessivamente invasivi e sono bene integrati nella struttura del gioco,

La storia è una storia di crescita e acquisizione della consapevolezza, una storia con un sottofondo amaro che si sente per tutto il corso del gioco ed ancor più nel finale che è riscatto ma anche sacrificio, ma in questo sa essere non banale, aspetto sicuramente apprezzabile. Nel corso dell'avventura si incontreranno molteplici personaggi ottimamente caratterizzati con cui si interagirà per scoprire i misteri che si intrecciano dietro questo mondo strano e magico, interrogandoli ed interagendo con gli stessi con modalità più o meno gentili; purtroppo le differenze di comportamento non avranno un reale impatto sul procedere della storia, che simula la possibilità di finali multipli ma in realtà resta inchiodata al suo percorso standard, tanto che gli stessi finali alla fine portano a concludere che di finale ce n'è solo uno.

Per concludere possiamo dire di trovarci di fronte ad un ottimo gioco (con qualche limite evidenziato in precedenza), di lunghezza adeguata e sempre interessante sino alla fine, un titolo sicuramente consigliabile che nasconde molti più pregi di quelli che sarebbe stato lecito aspettarsi visto che non si tratta di un gioco spinto dalla critica e dalla casa produttrice, un titolo non molto impegnativo ma potenzialmente godibile per tutti.

 

 

GIUDIZIO FINALE:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

MR. SUCCESS (IPHONE)

 

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Input pro:

- È una minchiatazza talmente minchiatazza che le altre al suo cospetto sono minchiatazze.

- i personaggi sono allucinanti in una maniera non spiegabile

 

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Input prot:

- È breve

- È semplice, semplicissimo, basico in tutto

- È talmente essenziale da sembrare una presa per il culo, e forse lo è (ma lo amiamo proprio per questo)

 

Commento finale:

Mr. Success fa qualcosa di inaudito, compiendo un altro passo nel distillare la minchioneria. Tralasciando i primi livelli, dove si assiste al classico crescendo dei titoli di HAP INC., con una difficoltà dei singoli puzzle che si incrementa a partire dal primo livello (che anche un alieno col cervello bruciato da iniezioni di turboxrekkrodin risolverebbe), ad un certo punto l’autore impazzisce e crea dei puzzle talmente minchioni da poter sembrare satira sociale, la descrizione di un mondo talmente assuefatto dalla banalizzazione dell’informazione che anche un operazione semplicissima viene fatta passare per una conquista. O magari ci sta solo prendendo in giro perché si annoiava e non gli veniva altro in mente. Ma il tutto è talmente grottesco da essere, per me, fantastico.

Durerà quanto il vostro viaggio in aereo per il Mar Rosso, ma vi divertirà più di quel porno con la vostra ex-fidanzata che vi eravate ripromessi di vedere alla prima occasione. Inoltre non vi sporcherete le mutande.

Alla fine sono indeciso se bocciarlo senza speranza o promuoverlo a pieni voti, ma sapete bene che non ce la posso fare quindi lo promuovo. Voi scaricatelo e andate a defecare, vi terrà compagnia!

Psss... sullo store italiano lo trovate come Sig Successo...

 

Giudizio finale:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

FLOWER (IPHONE)

 

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Input pro:

- A tratti sembra un’opera d’arte in movimento

- Rilassante e originale

 

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Input prot:

- È breve

- È una sorta di demo travestita da videogioco

- Anche se sembra un opera d’arte la sua valenza è più nel cromatismo che nella grafica in se

 

Commento finale:

Flower è un esperimento interessante, una sorta di demo tecnica che vista la buona ispirazione dell’autore e l’impatto scenico della prova è stato trasformato in un videogioco/esperienza virtuale. Ci sono i diversi livelli di gioco (pochi, ma andare oltre sarebbe stato abusare del concept), in cui occorre riportare i colori nel mondo e far rifiorire una piantina in un grigio appartamento. Ci sono i movimenti/danze dei petali nei mondi, comandati tramite l’accelerometro del telefono. Ci sono i percorsi parzialmente guidati ed i fiori da prendere per incrementare il volume del flusso di petali che siamo chiamati a condurre. E c’è un punto finale da raggiungere in ogni mondo.

Colorato e bello a modo suo, rilassante forse, ma fine a se stesso.

Non c’è grossa spinta a proseguire nel gioco se non la curiosità di vedere dove ti porta, non c’è particolare noia visto che i livelli sono brevi come il gioco, non c’è sostanzialmente molta sostanza.

Lo stesso impatto visivo sullo schermo dell’iPhone è limitato, inoltre i comandi con accelerometro non funzionano bene e regalano quel poco di frustrazione che annulla l’effetto relax.

In sostanza è una demo interessante e da vedere se gratis, da acquistare a mio avviso no. Gioco/esperienza con qualche qualità ma nulla di più.

 

Giudizio finale:

MANEGGIARE CON CURA

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Yeah!

 

Se posso permettermi, ben consapevole del lavoro extra che richiederebbe, avrei suddiviso per piattaforma con tanto di link al post sul titolo recensito :evilpepe:

Messo il Link alla pagina. Aggiunta catalogazione per piattaforma in ordine alfabetico

Modificato da AstroMaSSi
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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

ABZU (SWITCH)

 

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Input pro:

- Graficamente brillante ed ispirato

- Dietro alla storia c'è più sostanza che in altri titoli di questa categoria

- Affascinante e godibile

 

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Input prot:

- È abbastanza breve

- È una sorta di walking simulator marino

- Non appare il SUPREMO CTHULHU tra i calamari giganti

 

Commento finale:

Abzu è un titolo ispirato. Dietro la sua essenza di walking simulator marino c'è un mondo brillantemente disegnato ed una storia, suggerita dagli indizi sparsi tra i livelli, affascinante e ben concepita, sebbene non originale (immaginte un Avatar finito male molti anni dopo per darvi una idea). Si tratta evidentemente di un gioco/passatempo esplorativo/narrativo, ma è talmente ben fatto da poterlo apprezzare anche da persone di solito non avvezze al genere. I comandi sono semplici e funzionali, anche se qualche volta potrete impappinarvi con la telecamera, comandata dallo stick sinistro, più per vostra inefficienza che per malfunzionamento del gioco, per il resto il nostro subacqueo alieno si comanda con la levetta destra e 2 3 tasti. Viaggiando per i mondi acquatici vi troverete a dover attivare degli interruttori per attivare dei meccanismi o recuperare oggetti, in generale l'interazione col mondo esterno è limitata a pochi punti necessari per far avanzare la storia. Ci saranno inoltre dei punti in cui potrete fermarvi ad osservare le creature marine ed in generale l'ambiente, tutto molto ben rappresentato e piacevole. Non ci sarà molto altro da fare a parte nuotare ed osservare gli ambienti, nessun nemico da affrontare tranne delle mine da evitare che potranno danneggiare il vostro personaggio, mai in maniera irreparabile, ma come semplice impaccio sulla scena, tenete presente questo fatto quando vi chiederete se acquistarlo o no, se volete azione ed enigmi da svelare non è questo il titolo che fa per voi.

Certamente anche in questo caso non ci troviamo di fronte ad un prodotto innovativo od immancabile, ma ad un piccolo oggetto sofware ben fatto che sarà piacevole scoprire, magari approfittando di qualche sconto.

 

 

Giudizio finale:

SI

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Inviato (modificato)

LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

DEVICE 6 (IPHONE)

 

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Input pro:

- La vera eredità delle avventure testuali di Infocom è qui

- Fuori categoria in tutto

- Affascinante come pochi altri giochi

- Riesce a miscelare letteratura, gaming e avventura

 

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Input prot:

- Se non si conosce bene l’inglese è improbo approcciarlo

- Se sei sordo non puoi giocarlo

 

Commento finale:

DEVICE 6 è un fottuto capolavoro, è geniale.

Ti mette di fronte ad una storia originale e a suo modo distropica, alienante ed alienata, riesce ad utilizzare al meglio gli strumenti della meta-letteratura applicandoli al gaming, sembra un libro-game mescolato con un’avventura testuale ma in salsa moderna. Richiede ragionamento è calma per risolvere gli enigmi, per nulla banali, ma purtroppo anche un’ottima conoscenza dell’inglese per poter cogliere i dettagli del testo e del parlato, dato che senza sonoro il gioco non può essere risolto. I comandi sono puramente touch, la navigazione come in un libro ma con percorsi di lettura tridimensionali. Alcuni enigmi porteranno via ore, altri meno, altri popoleranno i vostri incubi.

La storia ha un innegabile fascino da fantascienza degli anni ‘60/‘70, narra di una donna finita su di una misteriosa isolata senza sapere il perché, finita in un gioco non si sa se reale o virtuale. La cura dei dettagli, sia testuali, che visuali che grafici è da lodare.

In sintesi: un gioiello che costa pure poco, purtroppo molti non potranno permetterselo causa lingua, peccato.

 

Giudizio finale:

ASSOLUTAMENTE SI

Modificato da AstroMaSSi
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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

VIGNETTES (IPHONE)

 

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Input pro:

- Originale ed arguto

- Facile da controllare col touch screen

- Ci sono molti segreti nascosti

- Nonostante sia basica la grafica è efficace

 

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Input prot:

- Vorresti qualche altro livello

- Meditativo ed inadatto a chi voglia azione

 

Commento finale:

E cominciamo il 2019 con un altro bel titolo per iPhone. Vignettes è un puzzle game, un gioco di forme mutevoli e colori che occorre girare nello spazio 3D per trasformarle in qualcos’altro. Da ogni figura occorre tirarne fuori altre ruotando gli oggetti col touch screen, interagendo in oltre con essi per poter scoprire segreti e mutare alcuni aspetti degli oggetti necessari per portare avanti le scoperte e completare i vari “quadri”. L’interazione con gli oggetti inoltre permette di scoprire oggetti segreti ed easter eggs divertenti.

Tutto il gioco si controlla col touch screen, efficacissimo e funzionale, e richiede arguzia ed osservazione per essere completato, pur senza presentare ostacoli impraticabili o particolarmente ostici.

Il gioco consta di 7 livelli rappresentati da una sorta di nature morte cromatiche e sono raffigurati secondo colori tematici che richiamano a modo loro l’argomento/tema della raccolta, interfacciati tra loro da alcuni passaggi che si attivano con varie interazioni con gli oggetti stessi (pulsanti, rotazioni e altro).

Quindi se volete un altro piccolo grande gioco ricco di arguzia ed ispirazione potrete scaricarlo sul vostro cellulare con una manciata di euro. Promosso.

 

Giudizio finale:

SI

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Penso tu abbia racchiuso il tutto perfettamente nel commento.

L'ho provato quest'estate (grazie al Game Pass) e, sebbene non mi fossi informato in precedenza, immaginavo già il tipo di prodotto. Questo mi ha aiutato a prenderlo per ciò che è e, quindi, godermi quel poco che offre come una sorta di pausa rilassante.

 

Anche la durata è giusta, secondo me, perché alla lunga potrebbe diventare noioso come tutti i sw di questo genere.

Flower l’hai provato?

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

UNCANNY VALLEY (SWITCH )

 

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Input pro:

- Tensione ed una storia malata da ricostruire

- Grafica retro adatta al genere nonostante tutto

- Ci sono diversi finali da sbloccare

 

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Input prot:

- La versione Switch perde qualcosa rispetto alle versioni per PlayStation

- Qualche baco fa girare le scatole

- Abbastanza breve, ma per essere completato col giusto finale richiederà più sessioni

 

Commento finale:

Uncanny Valley è un titolo sospeso tra mediocrità e successo. Mediocrità perché la grafica, nonostante sia funzionale ha qualcosa di già visto, perché i bachi sono un grosso fastidio nelle fasi avanzate, soprattutto se il personaggio viene ferito, perché la storia, sfumata e misteriosa, è comunque lacunosa e perché certe parti del gioco avrebbero meritato migliore approfondimento mentre sono tirate un poco via.

Successo perché l’atmosfera tesa è malata funziona, perché ci sono delle buone idee e il gioco alla fine fa quello che deve, successo perché il prezzo è competitivo.

I comandi sono semplici e funzionano discretamente ma non perfettamente, fa girare le scatole una certa legnosità sia del personaggio che dell’interfaccia in se: insomma, funziona ma poteva essere migliore.

La storia che ricostruirete dai vari dettagli sparsi è macabra e inquietante, presenta dei buchi ma alla fine non ne sentirete troppo il peso. Come detto non è possibile finire il gioco con una sola run, e questo è un bene dato che i finali “sbagliati” sono particolarmente apprezzabili per quel giusto gore che appare (niente di troppo satanico comunque, trattasi di gore romantico...).

In sostanza se vi piace il genere prendetelo, gli altri possono attendere prodotti più rifiniti è sostanzialmente migliori. Non sono comunque pentito di averlo giocato, quindi, anche se di poco, lo possiamo promuovere, dato che i punti di merito vincono sugli errori.

 

Giudizio finale:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

I’M PING PONG KING (IPHONE)

 

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Input pro:

- Gratis

- La semplicità è ben implementata e funziona

- Buono per l’autoipnosi

 

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Input prot:

- Semplice graficamente e concettualmente, quindi forzatamente limitato

- Si completa rapidamente se dotati di sangue freddo e buoni riflessi

 

Commento finale:

I’m Ping Pong King è un titolo paradossale. È una sorta di Pong semplificato ed adattato per un dispositivo cellulare. È pura essenza, un titolo che sfronda tutto quanto per mostrare l’essenza del gioco simulato. Sfronda persino troppo, andando a limitare fortemente l’esperienza e proponendo una sorta di gioco ritmico a due tasti ma, paradossalmente funziona. Limita la grafica a poche righe e animazioni, impoverendo il tutto ma, incomprensibilmente, funziona anche questo.

Riesce nella sua basicità ad assumere una veste ipnotica che ti spinge a cercare il ritmo, ad uscire dalla focale per cercare gli stimoli ottici e sonori e vincere.

Il gioco presenta 50 avversari in successione da battere in un match di Ping pong al meglio dei 5 punti, proponendo avversari sempre più ostici. L’interfaccia si limita a proporre due tasti, destro e sinistro, che permettono di colpire la palla in una delle due metà del campo, a seconda di dove la palla venga indirizzata dall’avversario, resistendo al bombardamento sino a che il nemico non incorra in un errore. Evidentemente semplice. Una volta battuti i 50 avversari si diventa Re del Ping Pong e si apre una breve fase di post game dove lottare con i membri del team di sviluppo in 6 sfide supplementari. Si hanno inoltre a disposizione dei test di abilità (3 diversi test) col fine di ottenere la valutazione migliore possibile.

Il gioco si completa in qualche ora (poco più di un ora per i più esperti) e non da mai il senso della noia vista la frenesia delle azioni di gioco.

Limitato? Si

Basico? Si

Ma anche essenziale e quindi riuscito. È gratis senza essere invasivo con le pubblicità.

Non aspettatevi quindi miracoli ma un qualcosa che funziona e sa divertire con poco, un prodotto sostanzialmente riuscito. Con tutti i limiti che pur ha.

 

Giudizio finale:

SI

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SCORE! HERO (IPHONE)

 

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Input pro:

- È gratuito e non necessita di acquisti online per essere godibile

- Le meccaniche touch funzionano egregiamente

- Riesce ad interessare a lungo, dato che la modalità single player presenta 600 livelli/partite da superare

 

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Input prot:

- A volte presenta situazioni simili, alla lunga potrebbe soffrire di ripetitività (anche se personalmente me lo sono goduto assai)

 

Commento finale:

Score! Hero è un titolo riuscito appieno. Si tratta di un gioco che simula la carriera di un calciatore dagli inizi alla fine, in 30 (!) stagioni di gioco a vari livelli ed in varie squadre. Il giocatore dovrá affrontare le varie partite clou di una stagione (20 per campionato) risolvendo i vari puzzle presentati, dove il puzzle si risolve decidendo come svolgere le varie azioni di gioco per giungere a segnare le reti richieste in ogni match.

Tracciando sullo schermo le traiettorie della palla si effettuano infatti passaggi e tiri, occorrerà quindi scegliere ogni volta a chi passare il pallone o come tirare, indirizzando la palla in maniera tale da non essere intercettati da avversari e portiere. La scelta delle traiettorie è fondamentale sia per infilare la palla ove non raggiungibile dal portiere ma anche per portare avanti correttamente il gioco. La stessa traiettoria ingluenzerà anche i nostri compagni e avversari: una traiettoria alta consente l’effettuaziond di un colpo di testa piuttosto che di un tiro al volo, inoltre mettendo la palla in certe zone si possono attirare i difensori liberando compagni per smarcarsi e portare avanti azioni con maggior possibilità di successo.

In caso di errore si potrà ripetere l’ultimo passaggio/tiro spendendo dei punti che si guadagnano avanzando nei livelli o guardando dei promo. Inoltre l’insuccesso di un’azione di gioco farà perdere dei punti energia (rappresentati da parti di cuore) che permettono di giocare. Terminati i punti occorrerà attendere che passi del tempo, dato che il caricamento della barra energetica avviene con lo scorrere del tempo. È anche possibile acquistare punti energia e sbloccare l’opzione di giocare con energia infinita per 24 ore.

Il gioco è riuscitissimo e costruire azioni di gioco belle ed efficaci è semplice e appagante, così come seguire le numerose stagioni della carriera del vostro eroe. La stessa modalità di ricarica dell’energia diluisce il gioco proteggendo il giocatore dal rischio ripetitività, sicchè il gioco, che vi impegnerà a lungo (si parla di 600 livelli, non pochi...) riesce ad essere fresco e godibile sino alla fine. I comandi touch inoltre funzionano molto bene e sono anch’essi un punto forte del gioco, che mi sento di consigliare a tutti (appassionati di calcio in primis).

 

Giudizio finale:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

SE MI AMI NON MORIRE (SWITCH)

 

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Input pro:

- Sembra un libro Game ben scritto

- La storia è capace di attirare il lettore/giocatore al suo interno, le scelte fatte influenzano molto l'andamento del gioco che quindi ha una buona rigiocabilità

 

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Input prot:

- Breve (ma intenso)

- Pesantemente buggato, alcuni finali non sono raggiungibili a causa degli errori di programmazione; il gioco inoltre va in crash anche in varie occasioni

 

 

Commento finale:

"Se mi ami non morire" è un nuovo esperimento di gioco narrativo, che come struttura e gameplay inevitabilmente si avvicina ad essere un libro game 4.0 (o 2.0, o 3.0 o quello che preferite), supportando una struttura a bivi con pesanti implicazioni sull'andamento del gioco con gli strumenti multimediali. Il giocatore si trova a dover effettuare delle scelte durante lo scambio di messaggi con la sua compagna, partita dalla Siria, dalla città di Homs, per cercare di attraversare varie frontiere e giungerenella terra promessa, la Germania; queste scelte, che si esprimono con la selezione di una risposta tra più opzioni fornite nel corso delle discussioni, influenzano pesantemente lo svolgimento dell'avventura, suggerento alla nostra controparte scelte di comportamento e di percorso. A fronte di una storia solida e ben scritta, che svolge un tema delicato e sensibile come quello dell'emigrazione con leggerezza e intelligenza e con la capacità di trasmettere qualche emozione e concetto al giocatore, abbiamo una struttura semplice che furbescamente racconta la storia col tramite di un programma di messaggistica simulato, riuscendo quindi a svolgere il suo intento senza spendere eccessive risorse in costosi sviluppi grafici e multimediali. E sa farlo con efficacia. Peccato che la versione per Switch sia pesantemente buggata, tanto da subire improvvisi crash del gioco ed in alcuni casi non essere in grado di portare avanti alcune ramificazioni della storia, segno evidente che la conversione, benchè banale, non è stata fatta bene.

Questo è un peccato, perchè il gioco è comunque un prodotto interessante che ha delle qualità interessanti per chi è interessato al genere (inevitabilmente solo una parte della platea videoludica) pur senza essere un prodotto di elevata qualità complessiva.

Speriamo in qualche patch che possa renderlo pienamente utilizzabile.

 

Giudizio finale:

MANEGGIARE CON CURA

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

NEW SUPER MARIO BROS U DELUXE (SWITCH)

 

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Input pro:

- Grande equilibrio di gioco

- Possibilità di giocarlo a vari livelli di profondità

- Facile per i principianti, molto più profondo per chi voglia completarlo al 100%

 

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Input prot:

- Più classico di così si muore

- Pochi spunti innovativi

 

Commento finale:

New Super Mario Bros U Deluxe è un titolo iperclassico, una sorta di punto di arrivo della serie 2D che raccoglie in se tutti i pregi del platform più importante e bello della storia del gaming ma fallisce nella capacità di innovare. Ovvero, funziona tutto, è tutto bello ed è scalabile come non mai, ovvero può essere giocato a vari livelli di profondità senza variare il livello di difficoltà, a seconda che si voglia semplicemente completare il livello o conquistare tutte le monete giganti nascoste, donando una grande profondità e durata al gioco è dando la possibilità di sboccare livelli supplementari per i più volenterosi.

Però non si può non notare una certa stasi nella proposta di novità, con pochissimi spunti grafico o concettuali che possano arricchire un prodotto che ha una sostanza di già visto eccessiva.

Ovviamente il gioco si fa apprezzare per l’equilibrio dei livelli, per il solito eccelso game design e per la calibrazione certosina dei passaggi chiave, ma non propone qualcosa che possa arricchire l’esperienza di un giocatore già avvezzo alla serie.

Un punto di forza è la presenza della versione Hard del gioco, New Super Luigi Bros U, già apparsa ai tempi del Wii U, ed in generale la portabilità assoluta del titolo, che per certi versi rendono più fruibile il gioco: Switch sembra la casa giusta per il titolo, come se la versione per Wii U avesse una sorta di maledizione che lo rendeva meno fruibile e godibile. Infatti su Wii U l’avevo abbandonato dopo poco nonostante la possibilità di giocarlo sul paddone, mentre in questo caso l’ho divorato rapidamente (e conto di portare a termine anche la versione verde).

Sulla base di questi presupposti si può quindi dire che il gioco è molto bello ed è sicuramente consigliabile e divertente, ma tenuto conto delle aspettative di un titolo di questa portata è anche un episodio minore e che, considerando trattasi di titolo uscito da poco, si può aspettare un calo di prezzo prima di acquistarlo.

 

Giudizio finale:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: APOCALIPSIS (SWITCH)

 

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Input pro:

- Ambientazione aggascinante e perversa

- Grafica alla Hyeronimus Bosch

 

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Input prot:

- Enigmi molto semplici

- Riscontrati alcuni bug

- Sistema di controllo non adeguato

- Breve

 

Commento finale:

Apocalipsis è un titolo controverso. Sicuramente interessante e a suo modo perversamente affascinante nel suo essere una rappresentazione allegorica del

Medioevo, con scene ed ambientazioni degne di un quadro di Bosch, mostra diversi ed importanti limiti:

1) È breve, soprattutto per un esperto del genere

2) Il respiro del gioco è limitato dal suo presentare enigmi come scatole chiuse, una sorta di raccolta di situazioni da risolvere con un po’ di trial and error

3) Ha alcuni bug che infettano il gioco

4) I caricamenti sono veloci come vostra nonna inseguita dalle lumache

5) Il sistema di controllo idoneo è il mouse e qui non c’è.

 

Il gioco, che narra la storia di un tipo che si innamora della strega, bruciano la strega e lui gioca al negromante per resuscitarla, è una sorta di avventura molto semplificata, evidentemente di estrazione ed ispirazione “mobile”, porta il giocatore a dover risolvere alcuni puzzle ambientali e piccole prove di abilità più arcade in livelli chiusi, che, risolte, permettono la progressione nel gioco. Il tutto, nonostante una certa semplicità che li accosta ad un Walking simulator, funzionerebbe senza annoiare, senonchè una certa frammentarietà del tutto, una conversione che non si può dir brillante, alcune ingenuità rendono il titolo quasi artigianale o peggio casereccio, mostrando limiti evitabili e che non rendono giustizia ad un potenziale ludico decisamente più alto di quanto ottenuto.

 

Per questo, nonostante il titolo sia interessante, non ci sentiamo di consigliarlo essendo coscienti che su altre piattaforme, con mouse ed altri supporti, l’acquisto dello stesso sarebbe da preferire a quello su Switch.

 

Giudizio finale:

MANEGGIARE CON CURA

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: ONIMUSHA: WARLORDS (SWITCH)

 

 

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Input pro:

- Il gioco è divertente

- Livello di difficoltà equilibrato, non troppo facile ne troppo difficile

- Il suo essere retró e senza open world è aria fresca: paradossale

- Dark World, le scatole e qualche piccolo enigma sono ben inseriti nel contesto del gioco è non rompono eccessivamente lo scorrere del gioco

 

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Input prot:

- Il cambio di telecamera fa smadonnare in alcuni frangenti

- Tradisce il suo essere titolo “antico” in alcune ingenuità nei dialoghi e nella costruzione della narrazione

- Sistema di controllo non perfetto

- Doppiaggio insoddisfacente, voci fuori sincrono con i movimenti facciali dei personaggi

- Non lunghissimo (5 ore circa di gioco per terminarlo, non rushato)

 

Commento finale:

Onimusha: Warlords... titolo che viene dal passato, un remake che apporta dei piccoli cambiamenti all’originale. La grafica, ripulita e ridefinita, resta legata ai modelli originali, quindi risulta datata, ma fa il suo lavoro. Il personaggio si muove nello spazio con libertà e senza i vincoli dell’originale. Questo da un lato semplifica il gameplay, dall’altro in certi frangenti “confonde” la telecamera e il giocatore, che può incorrere in errori dovuti alla transizione di inquadratura. In fondali sono infatti precalcolati e quindi si salta da una inquadratura all’altra spostandosi sullo schermo.

Il gioco resta un action semplice, con uno stile di combattimento privo di profondità ma tutto sommato efficace, che trae la sua forza da un’ambientazione affascinante, nemici brutti il giusto, piccoli enigmi inseriti nel gioco semplici ma idonei alla rottura della monotonia senza rompere il cazzo eccessivamente.

Certo, alcuni aspetti, come la sincronizzazione delle voci con le figure, sono fatti col culo del mio cane Macchia. La legnosità del protagonista resta. La storia e soprattutto la recitazione sono peggio che in un film di Alvaro Vitali, ma funzionano nel contesto del gioco.

Il livello di difficoltà è equilibrato, ci si diverte e la vittoria degli scontri non è automatica, ma richiede in alcuni casi varie prove e ripetizioni, senza essere comunque troppo aggressiva.

Anche le fasi in cui ci troveremo a comandare la ninja alleata di Samanosuke sono divertenti, per certi versi anche più soddisfacenti dal punto di vista del combattimento, visto che lo stile della ragazza è meno legnoso.

Nota di merito per il finale delicatamente evil.

In sostanza, senza trovarci di fronte ad un capolavoro e nemmeno ad un remake particolarmente curato, abbiamo un titolo solido e divertente, venduto ad un prezzo congruo, che sa divertire senza troppi fronzoli, un titolo che mi ha divertito ed ho completato con soddisfazione. Promosso, sperando che altri capitoli della serie possano “rinascere”, magari con qualche cura in più.

 

Giudizio finale:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

GUNMAN CLIVE HD COLLECTION (SWITCH)

 

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Input pro:

- Semplice ma elegante

- Deliziosamente retro ma anche moderno

 

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Input prot:

- Non ha grande varietà

- I giochi sono brevi

 

Commento finale:

I giochi, già usciti in precedenza su altre piattaforme, vengono raccolti in questa Collection HD e riproposti al pubblico di Switch ad un prezzo molto conveniente. I due episodi sono una sorta di versione ridotta di un Megaman-like, ridotta sia come durata che come varietà generale. L’arma in dotazione al nostro cowboy è una colt che può essere potenziata grazie a degli oggetti lasciati in maniera random dagli avversari uccisi (altri cowboy, gufi, oche, lupi ed altre amenità). I livelli, di durata limitata, sono un mix tra platform ed altri generi, che vengono via via proposti e sono utili a variare il gusto dell’esperienza. Ci sono ovviamente vari boss di fine sezione, che presentano maggiori difficoltà ed in alcuni casi sono piuttosto ostici e necessitano vari tentativi per essere sconfitti. Ci sono tre livelli di difficoltà e vari personaggi selezionabili, tra cui un personaggio bonus ottenibile solo finendo il gioco... un personaggio piuttosto sorprendente che cambia in maniera radicale il modo di affrontare il gioco.

Nel gioco, e questo vale per entrambi gli episodi, ci troveremo ad attraversare i livelli per arrivare alla fine degli stessi. I livelli, caratterizzati da una grafica elementare e quasi monocromatica, ma anche elegante e ben disegnata, sono a scorrimento verso destra e verso l’alto quando necessario, e presentano una serie di avversari e di classiche sfide tipiche dei platform (pedane mobili e altro), il tutto ben calibrato e congeniato, segno di un game design talentuoso. Il fatto che dietro i giochi ci sia un solo programmatore/designer tuttofare è notevole.

In sintesi ci troviamo di fronte ad un gioco decisamente riuscito, che da più del prezzo di acquisto, divertente e davvero ben fatto, questo al di là della lunghezza limitata del gioco.

Consigliabile per tutti i giocatori, non solo per gli amanti del genere.

 

Giudizio finale:

SI

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