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Il NON Angolo & Co.


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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

GONE HOME (SWITCH)

 

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Input pro:

- Storia intrigante

- Riesce a coinvolgere il lettore sino alla fine

- Prezzo accettabile

 

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Input prot:

- Non dura molto

- È un gioco puramente narrativo e non fornisce una vera e propria sfida

- Graficamente è arretrato

 

 

Commento finale:

Gone Home è un titolo che ha vinto diversi riconoscimenti, tra cui il BAFTA, è stato nominato miglior gioco dell’anno da Polygon, ha un giudizio Metacritic al livello dell’ultima fatica di Insomniac. E adesso esce su Switch. Come logica conseguenza da accumulatore e consumatore seriale di indies mi butto a pesce e lo aggredisco come una squadra di Dobermann rabbiosi. Mordo, gusto e completo in un qualche ora di esplorazione andando a scoprire i misteri di una casa abbandonata, possibile sede di tragedie e morte (e distruzione, e placche in gola, e sta cazzo di musica che i diciottenni che stanno festeggiando qua sotto mettono per strappare un limone duro). E mi chiedo: ma come cazzo si può giudicare questo pur buon esperimento come se fosse una roba irrinunciabile per ogni videogiuocatore? Quello a cui piacciono i giuochi? La mia risposta è che non si può. Ci troviamo di fronte ad una storia narrata tramite l’esplorazione di una magione simile a quelle con le finestre che ridono, con il fumus fantasmis. Con una grafica appena migliore di quella di un simulatore di ambienti per architetti pigri. Il tutto interessante e piacevole da giocare ma assolutamente non sufficiente per essere ricordato a imperitura memoria. Un titolo che può piacere ai più intellettuali, meno a chi desidera la lingua calda di Baby K (andale andale).

 

Giudizio finale:

MANEGGIATE CON CURA

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Concordo con la recensione.. L'esperienza è stata comunque piacevole, la narrazione scorre tranquilla e a tratti non riesci bene a capire se dovrai aspettarti scenari stile layers of fear (che resta una pietra miliare di questo genere) o semplicemente un simulatore di consulente immobiliare alla ricerca della giusta valutazione della costruzione.

 

Non l'ho giocato molto tempo fa ma tendo a dimenticare spesso le cose, nonostante questo ricordo che non era male la storia alla base.

 

Btw, tralasciando appunto Layers, mi sento di consigliare (ma di sicuro l'avrai già giocato e recensito) The Park. Forse dura ancora meno ma penso sia molto più intenso a livello narrativo.

 

Concludo dicendo che andrebbe dato un punteggio (metacritic o altro) per il singolo genere.. Questo resta un buon titolo per quello che può offrire: trama e narrazione, stop.

The Park non l’ho ancora giocato, ci butto un occhio.

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

HEXO BRAIN (IPHONE)

 

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Input pro:

- Livello di difficoltà adeguato a giocatori di livello medio, non troppo facile ma neppure impossibile

- È gratuito

- Ben integrato col touch screen

- Due modalità di enigmi diverse per 45 enigmi cadauno.

 

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Input prot:

- Molto semplice dal punto di vista strutturale, basico (il che non è comunque un male in assoluto)

- Prodotto di nicchia per appassionati di enigmistica e giochi di logica

 

 

 

Commento finale:

Lo store di Apple offre continuamente giochi gratuiti, alcuni basati sul pay to win, altri sulla semplice visione di messaggi pubblicitari. Questo prodotto è onesto da questo punto di vista, ovvero non è basato su microtransazioni ingannevoli e non ha eccesso di pubblicità, che non tormenta quindi il novello enigmista.

Entrando nel merito del gioco vengono proposte due modalità di gioco, una che si basa sui classici schemi sequenziali da test di intelligenza (di buona fattura e con qualche interessante novità) ed una basata su degli schemi dove occorre trasformare tutte le caselle da bianche a nere con il vincolo che la pressione di un tasto cambierà il colore del tasto stesso e delle caselle ad esso collegate. La modalità più interessante è a mio avviso la prima, dove le sequenze non sono sviluppate esclusivamente su di un asse lineare ma sono collegate su due assi, con influenza reciproca, ovvero per risolvere gli schemi occorrerà valutare la combinazione di varie sequenze da costruire sul piano di gioco. Un abile solutore in qualche ora completerà le sfide proposte (sono disponibili anche gli aiuti in caso di difficoltà) e saranno ore ben spese vista anche la natura gratuita del gioco.

 

Giudizio finale:

SI

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IL NON ANGOLO INTERVISTA I CASAMONICA!

 

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NON ANGOLO: Buongiorno Vittorino, Buongiorno Angela!

 

CASAMONICA BROS: Buongiorno

 

NON ANGOLO: Dopo alcuni anni finalmente tornate a far sentire la vostra voce come ai tempi di PORTA A PORTA!

 

CASAMONICA BROS: Eccerto! Quanno ce vó ce vó

 

NON ANGOLO: Dicono che vi state comprando Nintendo e che sostituirete Mario BROS col vostro brand

 

CASAMONICA BROS: Ce poi scommette fra’!

Er baffo c’ha rotto er cazzo, nun se scopa la zoccola e nun pó rappresentà l’Italia. Noi saremo i protagonisti del prossimo gioco, SUPER CASAMONICA BROS LOST IN ROME INSIDE OUR MARVELLOUS VILLAS CON PISCINAS E MUCHO ORO. Cazzo che titolo eh?

 

NON ANGOLO: e ci sarà anche Bowser?

 

CASAMONICA BROS: Noni, a noi ce piace Lefantome. Sarà la guest star

 

NON ANGOLO: e farete un gioco di pugilato come Punch Out?

 

CASAMONICA BROS: eccerto, Domenico’s Spada’s Total Body Boxing Revenge Spacc La Facc De Sti Cazz De Giornalistidimmerda. Na figata.

 

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NON ANGOLO: finalmente un personaggio carismatico! Poi comprerete anche la FIAT?

 

CASAMONICA BROS: eccerto! Er prossimo funerale ce demo fà er carro special cazzo! E sti Agnelli nun ce ne vojano sò allo sbando, senza Marpionne ndó cazzo vanno? Ma ce pensamo noi e famo n’offerta che nun possono dì de no.

 

NON ANGOLO: E la Giuve? Cosa ne farete?

 

CASAMONICA BROS: Te posso solo dì na cosa: FORZAROMAAAAAAAAA! Capito?

 

NON ANGOLO: Grazie di tutto amici! Siete grandi! Alla prossima eroi di noi tutti!

 

CASAMONICA BROS: Grazie a te.

 

 

 

- Psss non dimenticate la grana

- Tranquillo, prima o poi te pagamo. Ringrazia che nun t’ho ancora rotto er culo, anfame!

- Vabbè però almeno du piotte cazzo...

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

LION’S SONG (SWITCH)

 

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Input pro:

- La sceneggiatura delle storie e l’atmosfera sono molto valide

- I protagonisti sono ben tratteggiati come anche i comprimari

- È intelligente

- Graficamente semplice ma con stile

 

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Input prot:

- Il gameplay è semplice, è un gioco narrativo quindi potrebbe non piacere e non piacerà a tutti

- La durata complessiva è limitata

 

 

Commento finale:

Nel corso degli ultimi anni il numero di giochi basati sulla narrazione sono cresciuti un numero ed anche in qualità e budget. All’interno di questa categoria svariamo da titolo iperprodotti come quelli di Telltale o i titoli di Cage a titoli indie come nel caso di The Lion’s Song, che non potendo contare sul fattore puramente grafico devono poggiare sulla qualità della storia. E The Lion’s Song in questo campo eccelle, presentando storie di artisti e scienziati sullo sfondo di un Austria Felix che si avvicina al dramma della Grande Guerra. Con una semplice interfaccia da avventura grafico-testuale indirizziamo la storia fra le varie possibilità vivendo i sentimenti e le difficoltà di giovani creativi alle prese con un mondo colmo di pregiudizio e scale sociali, ognuno di essi alla ricerca dell’affermazione personale, dell’Amore, della sublimazione del proprio io, venendo a contatto con personaggi storici fondamentali come Klimt o Freud. Il tutto con una levità e sensibilità rare da trovare in un videogioco, senza sconfinare nella ricerca della lacrima facile o del patetismo. Il secondo episodio in particolare riesce a raggiungere un livello di profondità elevatissimo (ma anche gli altri sono “alti”). Possiamo dire quindi che l’obietrovo di divertire, far pensare, regalare qualcosa che non svanisca nel semplice passaggio di qualche ora, è pienamente centrato. Se vi piace il genere è da avere e gustare.

 

 

Giudizio finale:

SI

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  • 2 settimane dopo...

LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

FINAL FANTASY XV POCKET EDITION HD (SWITCH)

 

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Input pro:

- Si lascia giocare senza annoiare eccessivamente

- Stilisticamente carino

- Comandi facili da gestire

 

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Input prot:

- Trama pessima

- L’epicità sfora nel patetismo

- Personaggi ridicoli

- Eccessivamente semplice

 

Commento finale:

Avendo giocato i titoli storici della serie ho voluto dare un’opportunità alla versione ridotta di FF XV, che non avrei giocato su smartphone. Purtroppo le caratteristiche tipiche di FF vengono rese ridicole da una trama ed una storia raffazzonate e scadenti, dove l’epicità diviene patetismo e ridicolaggine, la trama è confusa, poco chiara e mal spiegata, il gioco talmente facile che mio cuggino l’analfabeta Giorgio potrà finirlo mente insegue gonnelle in campagna; qualche QTE, un po’ di action, qualche intermezzo parlato tra l’inutile ed il noioso lo renderanno felice tra una scopata e l’altra. Preso atto della cosa c’è da dire che un briciolo di divertimento c’è, nonostante il disastro della produzione, che la grafica, sebbene poco riuscita nel complesso, ha un suo stile, che il villain è molto più riuscito dei membri del party. Se vi piace la serie potrete prenderlo per passione, per tutti gli altri può essere evitato senza perdere nulla.

 

 

Giudizio finale:

MANEGGIARE CON CURA

Modificato da AstroMaSSi
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Vedo che l'hai "gradito" in modo particolare.

Io non l'ho ancora giocato e prima o poi lo farò nella versione originale, ma qualcuno sostiene che la versione pocket sia meglio, perché almeno taglia tutti i tempi morti ed è breve

Preso e finito anche io, sicuramente meglio dell'originale, visto che ci risparmia tutto il tedio di contorno. Sulla trama nulla da dire, è la stessa e resta l'esempio di come scrivere male una storia. Io sono incorso anche in qualche bug, tanto da farne un video e spesso lag nei controlli durante l'uso della ponoplia o come si chiama. Comunque, entrambi i titoli che sia questo o quello "vero", andrebbero comprati solo nei pacchetti di patatine

Se i capitoli storici è realmente epici di questa serie fossero stati così la serie stessa sarebbe morta rapidamente. E pensare che hanno impiegato anni a finirlo!

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

LIFE IS STRANGE: BEFORE THE STORM (IPHONE)

 

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Input pro:

- Coerente col gioco originale sia a livello di plot che di atmosfera

- Sceneggiatura di buona qualità con alcuni picchi

- È affascinante ed i personaggi hanno spessore.

 

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Input prot:

- È un gioco narrativo, vi deve piacere il genere

- A volte affiora un poco di noia

- Le scelte non influenzano realmente la storia

- Alcuni bachi incredibili affiorano di tanto in tanto.

 

 

Commento finale:

Il successo di Life Is Strange ha permesso a Dotnod di approfondire la trama con un prequel che racconta l’incontro tra Chloe Price e Rachel Amber. Il prodotto ha buone qualità, prima di tutto una storia interessante e con picchi di gran pathos e emozione: peccato siano relativamente pochi (limitati ai primi due capitoli, il terzo è in calando) e che a volte affiori la noia, in particolare modo a inizio gioco (fa davvero fatica a ingranare).

Inoltre ci sono alcuni bachi incredibili: per tutto il primo capitolo David Madsen sembra uscito da Matrix ed ha la bocca inesistente. Mi è capitato di trovare in una scena nella scuola un uomo con la testa fusa nel soffitto. A volte i personaggi scompaiono anche se continuano a parlare. Abbastanza inaccettabile!

Il meglio è sempre Chloe... infatti nel primo capitolo l’ho salvata...

In definitiva il titolo ha buone qualità anche se non si tratta di un gioco imprescindibile. Se vi è piaciuto LIS prendetelo, altrimenti potrete bellamente passare la mano.

A livello di Gameplay ci troviamo di fronte alla classica avventura narrativa, con interazione limitata e bivi narrativi che influenzano limitatamente la storia. Niente di nuovo sul fronte occidentale.

 

Giudizio finale:

MANEGGIARE CON CURA

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

A CASE OF DISTRUST (SWITCH)

 

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Input pro:

- Stile ed atmosfera evocativi

- Una buona colonna sonora contribuisce a ricreare l’ambiente

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Input prot:

- È un gioco narrativo e pure di nicchia nel genere di appartenenza

- Il plot è poco chiaro, avanzare nel gioco è faticoso (e noioso)

- L’interfaccia è poco felice, è macchinosa

 

 

Commento finale:

Le avventure grafiche narrative sono rinate negli ultimi anni grazie al contributo di SH come la sfortunata Telltale ma anche di molti sviluppatori indie. Un genere che ha progressivamente abbassato il livello di difficoltà per concentrarsi maggiormente sulla storia. In questo caso la scelta degli sviluppatori è quella di cercare di ricreare l’atmosfera noir dei romanzi hard boiler americani utilizzando una grafica ed un sonoro evocativo ed originali, con una impostazione ludica che richiama alcuni titoli degli anni ‘80. Tutto molto affascinante. Peccato che funzioni poco, innanzitutto per una storia piuttosto modesta, poi per un’interfaccia ostica e inutilmente lenta che rende il gioco macchinoso. I protagonisti della storia sono poco originali e molto stereotipati, non hanno un reale spessore. Il risultato è un trascinarsi stancamente verso la fine provando combinazioni casuali anche per un inglese che risulterà ostico a molti. Insomma, bell’esperimento poco riuscito: avanti il prossimo.

 

 

Giudizio finale:

NO

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

BATMAN - THE ENEMY WITHIN (IPHONE)

 

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Input pro:

- Storia intrigante, Batman è un gran personaggio ed anche i villanie sono eccelsi

- Ha una buona durata (circa sei ore)

- Graficamente buono

 

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Input prot:

- È un film infarcito di QTE

- Se non vi piace Batman...

 

Commento finale:

Batman è un gran personaggio, graficamente si fa valere e la storia appassiona. Stavolta anche più che nel caso del primo capitolo di Telltale (peccato questo sia l’ultimo, evidentemente). Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una avventura/film interattivo dove le scelte influenzano in maniera limitata la trama, con fasi action basate su QTE. Il sistema di controllo, touch screen trattandosi di iPhone, funziona. eIl prezzo di 16,99€ è adeguato (mentre su Switch è allucinante, quasi 45€ non si possono vedere). Inoltre, bisogna ammetterlo, giocato tutto di seguito è una buona e divertente esperienza e le relazioni che si allacciano con gli altri personaggi arricchiscono molto la trama. E poi c’è il nostro amico Joker!

Per questa serie, è sentenza, scegliete il cellulare, lasciate perdere consolo Home o ibride, la differenza di prezzo non è giustificata se non da offerte.

 

Giudizio finale:

SI

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Inviato (modificato)

LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

WANDERSONG (SWITCH)

 

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Input pro:

- Originale e con uno stile molto personale

- Delicato ed etereo come pochi giochi hanno saputo essere

- Lunghezza adeguata

- Ricco di idee

 

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Input prot:

- La grafica potrebbe allontanare gli utenti più superficiali

 

 

Commento finale:

Ci sono giochi che ti restano dentro. Alcuni per la sfida che propongono. Altri per la capacità di divertire e far sorridere. O per saper ricostruire fedelmente un mondo. Poi ci sono quelli che con pochi tratti di un pennello e senza abusare di trucchi e sovrastrutture regalano magia. Wandersong è uno di questi. Ti ricorderai Wandersong perché la fiaba che racconta ti tocca il cuore, perché non ha bisogno di spingere sulla potenza per ricreare un atmosfera ma lo sa fare con la scelta di poche cose importanti. Per l’uso del suono che fa e la coralità che sa raccontare e mettere in scena con una studiata teatralità tutta sua, come in un teatro delle marionette. Con personaggi meravigliosamente disegnati. Col gusto. Wandersong è gusto, un’avventura/platform facile da giocare dove il gameplay è a servizio della storia, non impegnativo ma elementare, essendo il focus sulla storia e sull’importanza di farla narrare. Una storia critica verso tanti cliché ma in maniera delicata e non forzata, una storia ed un gioco anche in questo benevoli.

Un gioco originale anche nell’approcio, nell’uso che fa del suono come strumento per sconfiggere il male ed interagire con l’ambiente, usando lo stick destro per cantare 8 diverse note che sono anche colori...

Certo, se amate smodatamente Astarotte ed il SUPREMO storcerete il naso... ma Wandersong merita, merita molto. Colore, musica, magia: Wandersong vi aspetta.

 

Giudizio finale:

SI, ASSOLUTAMENTE SI, FORTISSIMAMENTE SI

Modificato da AstroMaSSi
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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

THE GARDENS BETWEEN (SWITCH)

 

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Input pro:

- Graficamente ispirato, le architetture dei mondi/isole sono belle ed ispirate

- Funziona bene

- Non annoia mai

- Puzzle ben congeniati nonostante la semplicità

- Belle musiche

 

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Input prot:

- È breve: 2/3 ore per finirlo saranno sufficienti

- Ha un senso di già visto trasmesso principalmente dall’ambientazione

- È semplice

 

 

Commento finale:

The Gardens Between è un bel puzzle game, ispirato sia dal punto di vista degli enigmi che per quanto riguarda la grafica e l’ambientazione. La durata del gioco è limitata, si parla di 2/3 ore per completare il gioco, e questo è di certo un limite sebbene la buona qualità degli enigmi ed il generale equilibrio del gioco rendano molto godibile il gioco stesso. L’interfaccia è semplice, dato che le uniche interazioni col mondo di gioco sono la leva di comando, che permette di far scorrere il tempo in avanti o all’indietro ed un tasto di azione che in determinati punti permette di far compiere una semplice azione ad uno dei due personaggi, in genere l’azionare un tasto o un meccanismo. Associando lo scorrere del tempo con la possibilità di interagire con gli oggetti si ottiene la possibilità di modificare il mondo di gioco per poter portare i protagonisti a fine livello. Il tutto è semplice non solo a livelllo di interazione ma anche di difficoltà generale, dato che non è quasi possibile restare bloccati e quindi non ci si trova di fronte ad una elevata difficoltà, anzi, il gioco vuole essere accessibile anche ai meno bravi. La tematica del gioco è quella dell’amicizia e della separazione, in particolare dei due adolescenti protagonisti del gioco, ci sarà sempre una nota melancolica a far da sfondo all’azione, anche dal punto di vista musicale. La storia tuttavia è accennata è mai troppo approfondita, ci si accontenta di suggerire il contesto con piccole scene e l’evocazione di un mondo effettuata tramite il transfer di oggetti dalla realtà alle isole oniriche dove si avventurano i due protagonisti. Complessivamente, nonostante i limiti in termini di tempo di gioco e di scarsa difficoltà, il gioco é riuscito nell’intento di fornire un puzzle-adventure di qualità più che discreta che potrà rappresentare motivo di svago e divertimento per tutti. Dopotutto non si vive di solo Dark Souls.

 

Giudizio finale:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

MINIT (SWITCH)

 

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Input pro:

- Grafica basica ma piena di carinerie

- Funziona bene ed è pieno di piccole cose gustose

- È stimolante

 

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Input prot:

- È breve: 2/3 ore per finirlo saranno sufficienti

 

Commento finale:

Minit è un action adventure fortemente ispirato a Zelda ma con peculiarità moderne. Il gioco sottrae agli stilemi della serie Nintendo alcuni livelli di complessità e condensa il tutto su azioni e concetti di fondamentale semplicità. L’incipit vede il protagonista trovare una spada maledetta, da questo momento in poi la sua vita sarà scandita da un a prospettiva di vita di 60 secondi, terminati i quali tutto ricomincia. Con la peculiarità di mantenere alcuni potenziamenti trovati, che permettono di raggiungere progressivamente nuove aree, e di poter reiniziate la RUN successiva da altri punti, ad di è in grado di raggiungerli prima che il tempo finisca.

A livello di armi si dispone di una spada (che dopo l’ottenimento di un particolare potenziamento potremo scagliare a distanza) e di un innaffiatoio, che consentirà di risolvere varie situazioni. Graficamente il gioco è come un 8-bit in bianco e nero, ma nonostante questo tutto è molto ben disegnato, i personaggi che incontreremo sono altrettanto interessanti e intensi nella loro grottesca caratterizzazione.

La durata del gioco è di circa 3 ore, qualcosa in più se cercherete il completamento del gioco svelando tutti i segreti, e di certo non sarà un esperienza noiosa ma divertente.

Non aspettatevi un capolavoro quindi, ma un titolo interessante e divertente che piacerà a tutti gli amanti di zeldalike.

 

 

Giudizio finale:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

GO TO THE TOILET (IPHONE)

 

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Input pro:

- È una minchiatazza

- Parla di secrezioni urinarie

 

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Input prot:

- È una minchiatazza

- Più bassi che alti

- Dura Poco

 

Commento finale:

Ultimo capitolo dei cloni cinesi, in questa puzzle game minchione dovrete riuscire ad andare in bagno. Affronterete la solita serie di livelli demenziali, 40 per essere precisi, ma non troverete parti particolarmente brillanti, perciò il gioco sarà sotto tono per tutta la breve durata. I personaggi già visti nelle altre puntate torneranno, ma tornerete a dimenticarli presto.

Globalmente e sinteticamente trattasi quindi di gioco evitabile.

 

Giudizio finale:

NO

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

THE LEGEND OF ZELDA (SWITCH/NES)

 

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Input pro:

- È un titolo splendidamente seminale ancora oggi, pieno di idee brillanti

- È assurdamente ostico

- Mostra come si possa creare un capolavoro nonostante grandi limiti hardware

- Graficamente ineccepibile

- È invecchiato meglio della maggior parte dei titoli dell'epoca

- Crea un genere

 

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Input prot:

- È talmente ostico da scoraggiare

- La grafica è splendida ma è forzatamente limitata

- Alcuni segreti sono talmente segreti che li può scoprire solo chi abbia molto tempo da perdere

 

Commento finale:

Dopo tanti anni dalla prima avventura con questo titolo (non sul NES che all'epoca non mi interessava) ho approfittato dell'online Nintendo (alla fine non ho resistito) e ho deciso di rigiocare questo titolo, per poterlo riassaporare dopo tanto tempo. Le sensazioni sono state "miste", perché il solo fatto di averlo già affrontato in passato mi ha tolto il gusto della scoperta, l'algida bellezza di un titolo che non perdona nulla né a livello di sfida arcade che di sfida intellettuale.

The Legend Of Zelda presenta una sorta di Open World limitato, che il giocatore può affrontare liberamente ma con una necessaria progressione che può consentire solo con la crescita del personaggio il raggiungimento di determinati target e la vittoria finale. Un gioco che non concede nulla o molto poco, con segreti criptici ed estrema difficoltà a scoprire i segreti ed i passaggi nascosti necessari per conquistare gli amuleti magici (quella che sarà la triforza) e poter affrontare il temibile dungeon finale. Una sfida che oggi, disabituati al rigore del gaming che fu, risulterebbe difficilmente affrontabile da quasi tutti i giocatori. Ma un passaggio da qui, per chi vuol capire e conoscere le radici, è cosa buona e giusta. Il gioco resta affascinante d brillante ancora oggi, nella sua essenzialità e rigore.

Importante: Nintendo offre la possibilità di giocare una versione "semplificata" del titolo, nella quale si parte già potenziati in maniera importante e con monete in abbondanza: evitatela, fa perdere il senso della progressione e della storia, è come cantare una canzone di Pino Daniele in romanesco: raus!

 

Giudizio finale:

SI

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

SUPER MARIO BROS (SWITCH/NES)

 

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Input pro:

- Crea un genere

- È difficile ma giusto

- Mostra come si possa creare un capolavoro nonostante grandi limiti hardware

- Graficamente ineccepibile

- È invecchiato bene, diverte ancora oggi

 

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Input prot:

- La grafica è splendida ma è forzatamente limitata

- Il gusto moderno e l’aver giocato i meravigliosi successori di questo gioco lo rendono “povero”

 

Commento finale:

Dopo aver giocato molti giochi della serie (il primo fu Super Mario Land su Gameboy, splendido) ho ripreso in mano il capostipite approfittando di Switch. A distanza di tanti anni si provano sensazioni contrastanti riprendendo in mano il gioco. Da un lato si ritrovano tutti gli stilemi della serie, concentrati in un gameplay basico ma efficacissimo, dall’altro il confronto con successori di qualità enorme come possono essere Super Mario Bros 3, Super Mario World, New Super Mario Bros, solo per limitarsi al 2D, fa sentire “povero” il gioco nonostante la sua qualità, anche grafica (coi limiti legati ad un HW datato). Il gioco resta divertente, giocarlo è quindi consigliabile ancora oggi, ma non potrà entusiasmare come fece in passato e come possono fare ancora oggi i capolavori dell’epoca SNES.

Per il resto la struttura del gioco, divisa in mondi progressivi (8, di 4 livelli cadauno), resta quella ben riconoscibile anche nelle incarnazioni moderne, ed il livello di sfida, trattandosi di un titolo degli anni ‘80, è alto. Alto ma onesto, rigoroso, richiede precisione e ritmo. Power-up, funghi, tartarughe, Bowser, c’è già tutto quello che caratterizza la serie. E anche se la Principessa è sempre in un altro castello, Super Mario resta sempre nei nostri cuori, non potrebbe essere altrimenti.

 

Giudizio finale:

SI

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Come ti sei trovato con i tasti A per saltare e B per correre? Funzionavano su nes, dove erano orizzontali, ma qua sono in diagonale in salita, e li ho trovati assurdamente scomodi. Mi facevano proprio male le dita. Dovrebbero sistemare l'emulatore in modo da lasciare configurare i tasti o permettere almeno di usare Y per correre e B per saltare, com'era di default su Snes.

Ho avuto la tentazione di ordinare i pad NES per Switch. Poi mi sono accorto che prima di dicembre non spediscono ed ho desistito. In generale ho avuto più problemi con l’analogico che con i tasti, anche perché ho i pad danneggiati (e i ricambi mi arrivano la settimana prossima). Il punto debole di Switch si conferma essere la bassa qualità dei joy-con. La configurabilità comunque sarebbe gradita. Adesso sto giocando a Super Mario Bros 3, più o meno è la stessa musica.

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LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO:

FINDING WIFE’S EGG MONEY (IPHONE)

 

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Input pro:

- È una follia che nasce dal seme di TAP INC.

- È alla portata di tutti

- Ci sono delle situazioni oltre il delirio

- C’è il finale buonista

 

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Input prot:

- È breve

- Grafica tra il trash ed il ributtante

- È una copia delle serie di TAP INC.

 

Commento finale:

Gli scopiazzatori cinesi, dopo aver prodotto numerosi sequel su snack e Ramen rubati, finalmente decidono di fare un sequel all’ottimo “Finding husband egg’s money”. Stavolta impersoneremo la parte del marito farfallone, dedito al furto del denaro nascosto da una moglie previdente e conscia dell’attitudime del marito a ubriacarsi, correre dietro alle vicine di casa scosciate, fare regalini alle vicine di cui sopra. Anche stavolta c’entrano il bersaglio compiendo un infame lavoro pieno di: follia, vicine di casa, minchiate, un principe gay e ricci giganti (mancano i travestiti ma pazienza). Derivativo, copiato, stupido ma promosso ancora una volta, ho passato qualche ora deliziosamente scema anche stavolta.

 

Giudizio finale:

SI

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