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Gamepass e Plus pagano sempre meno: editori indie in difficoltà


Calavera

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I principali servizi in abbonamento dell'industria dei videogiochi, Game Pass di Microsoft e PlayStation Plus di Sony, hanno iniziato a offrire meno soldi agli editori indipendenti per avere i loro titoli sul servizio, mettendone in difficoltà alcuni. A essere stati colpiti sono stati in particolare Devolver Digital, il cui valore delle azioni è calato del 92% dal picco raggiunto a gennaio 2022, e TinyBuild, che ha perso il 95%.

A riportare la notizia è la compagnia di broker Goodbody, che ha analizzato la situazione delle due compagnie.

https://multiplayer.it/notizie/game-pass-e-playstation-plus-offrono-meno-soldi-alcuni-editori-giochi-indie-in-difficolta.html
 

l’articolo approfondisce anche le altre ragioni che hanno portato a un calo del rendimento delle due aziende, indicando che potrebbero  presto essere al centro di acquisizioni

ma nello specifico volevo soffermarmi sulla questione abbonamenti, che sono sempre stati visti da molti come un porto sicuro per molte produzioni indie, grazie alla visibilità che queste piattaforme portano ai loro giochi e a una copertura totale o parziale delle spese di sviluppo da parte di Sony e Microsoft, cosa che a quanto pare sta venendo meno o comunque sta subendo un ridimensionamento

cosa ne pensate voi? 

Modificato da Calavera
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Gli esempi riportati nell'articolo non mi sembrano legati tanto al servizio in abbonamento in se ma piuttosto a decisioni degli studi. Nel primo caso sarà venuto meno qualche vincolo contrattuale se ritardi una uscita e ti pagano meno, nel secondo caso secondo me non è una buona idea fare uscire un titolo già conosciuto e che ha avuto successo su un servizio in abbonamento al day1, almeno che non sia un first party, le vendite ovviamente saranno assorbite da chi gioca in abbonamento e non acquista il titolo.

 

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14 ore fa, Calavera ha scritto:

https://multiplayer.it/notizie/game-pass-e-playstation-plus-offrono-meno-soldi-alcuni-editori-giochi-indie-in-difficolta.html
 

l’articolo approfondisce anche le altre ragioni che hanno portato a un calo del rendimento delle due aziende, indicando che potrebbero  presto essere al centro di acquisizioni

ma nello specifico volevo soffermarmi sulla questione abbonamenti, che sono sempre stati visti da molti come un porto sicuro per molte produzioni indie, grazie alla visibilità che queste piattaforme portano ai loro giochi e a una copertura totale o parziale delle spese di sviluppo da parte di Sony e Microsoft, cosa che a quanto pare sta venendo meno o comunque sta subendo un ridimensionamento

cosa ne pensate voi? 

La notizia fa il paio con le voci che vogliono una netta perdita di abbonati sui due servizi.....

Aggiungo che possono provare a prenderci in giro quanto vogliono ma regalarti un tripla da milionate di dollari su un servizio gia' di per se in perdita e' folle. accumuliamo problemi ed andiamo al nocciolo (i soldi, come al solito).

Tocca partire dalle fondamenta. Qualsiasi major quotata in borsa ha bisogno di crescere continuamente, di anno in anno. Quindi devono conseguire degli obiettivi economici, non importa come. Bene. Se non cresci, od anzi, diminuiscono gli abbonamenti per mille motivi diversi (per me il principale e' che ce ne sono troppi) allora devi trovare altre strade per continuare a crescere. Aumenti il costo del servizio, diminuisci il numero di titoli, offri di meno per riempire il catalogo,eccecc.

 

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Si dimentica sempre che il Pass non è l'unico modo di distrubuire i giochi.. Continuano ad essere venduti in fisico , un tripla A come Starfield per dire farà i numeroni con le vendite fisiche/digitali, il pass sarà una spinta di pubblicità.

Titoli piccoli invece beneficiano direttamente dall'essere inseriti nel pass... COmunque un calo post covid era da aspettarselo, vediamo se il lancio di grossi titoli porterà benefici che è lecito attendersi

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Il Playstation Plus, nei suoi tier disponibili, conta circa 50 milioni di utenti. 

Il gamepass ho letto stare a circa 25 milioni, c’è ancora una meta di utenza che rappresenta un grosso margine di crescita. 
 

Oltretutto non avendo numeri sottomano né contratti con gli indi ecc, è difficile farsi un’idea di come stiano andando precisamente le cose. 
 

Altra variabile da considerare: non si può affermare che il potenziale del gamepass abbia raggiunto un picco perché Xbox è stata carente di software fino a qualche mese fa. Credo che una prospettiva più chiara la si avrà tra due/tre anni. 
 

Comunque con la prossima generazione di Xbox nulla vieta che i first party vengano tolti dal gamepass e pagati a parte. In un’intervista recente Phil Spencer ha detto che “si deve ragionare e prendere delle scelte a ciclo/generazione” (360 console hardcore gamer, poi Kinect, abbandonato, ora Series e il gamepass) pertanto ciò che oggi è deciso, tra 3 anni può cambiare. 

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3 ore fa, Wozzek ha scritto:

Si dimentica sempre che il Pass non è l'unico modo di distrubuire i giochi.. Continuano ad essere venduti in fisico , un tripla A come Starfield per dire farà i numeroni con le vendite fisiche/digitali, il pass sarà una spinta di pubblicità.

Se esce anche su Steam può darsi. Se e' solo sul servizio Microsoft oltre a non esserne convinto non lo sapremo mai.

Piu' in generale se sei abbonato al servizio non ha alcun senso comperare un first party Microsoft. Tanto rimangono li. Forse le mod porno? Boh non saprei su cos'altro motivarlo.

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Larian dice la sua sull’argomento abbonamenti e supporto agli indie

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Su X, Douse ha espresso il suo pensiero su queste tipologie di accordi provenienti dalle grandi aziende quando si tratta di sviluppatori indie. Secondo il direttore editoriale di Larian, il modo migliore per sostenere editori e sviluppatori rimane quello di acquistare i loro giochi. "Sono sempre stato comprensivo nei confronti di coloro che hanno bisogno di questo [tipo di abbonamenti] per ottenere un profitto dai giochi, ma allo stesso tempo ci siamo tutti chiesti 'cosa succede quando i soldi si esauriscono?'. Il modo migliore per sostenere gli sviluppatori e gli editori che vi piacciono è acquistare i loro giochi, se potete permettervelo", ha scritto Douse.

https://multiplayer.it/notizie/abbonamenti-meno-convenienti-indie-larian-dice-comprare-sostenere-team.html

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16 minuti fa, Calavera ha scritto:

Larian dice la sua sull’argomento abbonamenti e supporto agli indie

https://multiplayer.it/notizie/abbonamenti-meno-convenienti-indie-larian-dice-comprare-sostenere-team.html

Critico su abbonamenti e loda Steam, secondo il ragionamento che fa allora sarebbe meglio tornare al modello in cui direttamente chi sviluppa vende sul proprio sito e devono essere bravi i giocatori a comprare i titoli in X portali perché così si finanzia al 100% chi lo sviluppa.

Che si passi per un servizio in abbonamento o che si passi per uno store terzo, i soldi finiscono non solo allo sviluppatore. È lo sviluppatore che si deve fare i conti in tasca e decidere dove e come è meglio pubblicare, il servizio in abbonamento copre gli stipendi e qualcosa in più rispetto al lavoro che ho fatto? Pubblico sul servizio in abbonamento, lo store su cui tutti pubblicano si ciula una % troppa alta? Prevedo di vendere abbastanza per coprire i costi? Pubblico su uno od un altro store.

Non vedo come i soldi che arrivano dai servizi in abbonamento possano influire bene o male sul mercato in generale, non c'è nessuno che punta la pistola alla testa di uno sviluppatore indie con o pubblichi sul mio servizio in abbonamento o non avrai altre soluzioni. E BG3 nonostante non sia un indie è il perfetto esempio che da outsider senza pubblicare su un servizio in abbonamento puoi avere un grande successo.

 

Poi ultima cosa, non comprendo come si possa lodare Steam, ci si lamenta del pericolo dei monopoli e poi c'è Steam che su PC lo è da decenni, che se non fosse per Epic Store sarebbe ancora di più. Oltretutto sostenuto dalla gran parte dell'utenza ai tempi dell'uscita di Epic Store perché gli pesava il culo avere un client in più su cui comprare eventuali esclusive.

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  • Amministratore

Io ho deciso di non trattare l'argomento fino ad ora in quanto mi è sembrato un mix di inesattezze e superficialità riportare da un giornalismo spicciolo.

A cominciare dal fatto che nessuno sviluppatore indie crea un gioco basandosi "unicamente" su quel metodo di distribuzione, quindi non si capisce chi dovrebbe riguardare il "problema".

Chi crea un gioco che si basa unicamente sull'abbonamento servizio dovrebbe pensare, in maniera intelligente, di creare un GaaS al pari di un qualsiasi F2P. Eppure nessuno lo fa, perché se da una parte il gioco è presente in un abbonamento, dall'altra è anche presente in uno o più store.

Larian, più che invitare i giocatori ad acquistare giochi per supportare i team di fiducia (che spesso e volentieri non sono affatto quelli che affrontano queste problematiche) dovrebbe ricordare che i giocatori sono consumatori che acquistano giochi a scatola chiusa, tenendo ben presente che c'è differenza tra la figura dell'investitore e quella del consumatore.

Il consumatore non deve fare un favore a nessuno. Acquista quello che gli serve nel momento in cui gli serve e nelle sue possibilità.

Cosa più semplice ed importante (che comunque ha fatto ma non abbastanza), bisogna ricordare a chiunque entri lavorativamente in questo settore che il mercato è saturo.

Tocca quindi fare giochi BELLI, che si distinguono dagli altri, piacevoli alla vista e che propongano divertimento e, perché no, emozioni ed arricchimento culturale. Tocca inoltre far parlare di sé.

Ci sono troppi giochi, i prezzi non sono bassi, i giochi durano settimane (se non mesi), i giocatori devono scegliere su quali titoli investire il loro denaro ed il loro tempo.

C'è solo un modo per risolvere il problema: aumentare gli acquirenti.

Più giocatori ci sono, più le possibilità di vendita aumentano. Come raggiungi nuovi possibili giocatori? Con i prezzi bassi o con i cataloghi in stile Netflix.

Questo è il mio pensiero.

Serve far nascere un interesse e nessuno, per curiosità, spende 500 euro di console e 80 euro di videogioco solo perché è "curioso".

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1 ora fa, theVeth ha scritto:

giochi durano settimane (se non mesi)

Vorrei spendere una parola su questo punto. Per me questo è uno dei tanti punti in cui i "giornalisti" di settore hanno rovinato l'industria, come per tanti altri aspetti in base a come tirava il vento. Dove uno dei punti che fa guadagnare punti su una recensione è la longevità, non importa se si sia arrivati a quantitivi di ore ridicoli per spolpare un gioco, a chi produce sta benissimo tanto, prendono voti più alti, l'attenzione del giocatore è concentrata più sul proprio gioco che su altri. 

20 anni fa un gioco da 15/20 ore era considerato lungo, ora il minimo sono 30 ore di gioco.

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