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Microsoft compra Activision per 70 miliardi di dollari


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L’acquisizione di Activision-Blizzard da parte di Microsoft è un evento epocale, nell'industria del videogioco. Un evento così grande, dirompente, che forse ci mancano anche gli strumenti per leggerne e comprenderne tutte le conseguenze sulla lunga distanza.

Personalmente sono felice di aver osservato in prima persona questo momento. È un momento della storia di questo mercato che ci ricorderemo per sempre. Per come sono fatto questa sensazione di cambiamento fortissimo e repentino, quest’ansia di rinnovamento e riassestamento produttivo, mi trasmette energia e curiosità.

Sono anche felice che un’azienda come Microsoft abbia deciso di puntare su questo settore in una maniera che non credevo possibile. Sia chiaro: che Phil e la dirigenza credessero nel videogioco, e fossero pronti ad investirci senza freni, si era capito da un bel po’. Ma un’acquisizione di questo tipo manda un altro messaggio: è figlia della convinzione che il videogame sarà davvero il media prioritario e predominante di questo secolo, che l’industria aumenterà non solo il suo valore economico, ma anche quello culturale. Le nuove generazioni sceglieranno questo medium e i suoi linguaggi come forma principale di divertimento, apprendimento, affabulazione.

Non sono così sciocco da credere che l’interesse principale non sia quello commerciale. Ma per fare un passo del genere sono convinto che serva qualcosa in più, una precisa visione del ruolo che il videogioco avrà da qui a vent’anni. È un’idea che va oltre le generazioni di hardware (concetto che Microsoft non vede l’ora di abbandonare definitivamente), e per questo mi fanno sorridere le considerazioni di chi riporta tutto ad uno scontro fra aziende nel presente di questa gen appena iniziata.

Anche perché, diciamocelo: da adesso paragonare le ambizioni di Sony, Nintendo e Microsoft sarà un po’ più difficile. Quello che già prima si definiva Colosso di Redmond è diventato un Titano, con strategie che si muovono in una direzione parzialmente diversa rispetto alla… “concorrenza”. Ovviamente questo nulla toglie alle prospettive di sopravvivenza delle altre aziende: ci sarà sempre spazio, a mio modo di vedere, per i bei giochi e le esperienze significative; Nintendo (con la sua politica che in certe stagioni è sembrata quasi anti-commerciale) ne è la prova vivente.

Faccio questa specificazione solo perché sento serpeggiare un po’ di preoccupazioni che trovo non del tutto fondate.

Capisco invece chi ha paura, al di là del monopolio che si potrebbe creare adesso, di un mercato dominato da grandi conglomerati. Penso che sì: questa mossa potrebbe in qualche modo spingere ad altre acquisizioni o altre fusioni (anche se non immagino nulla di questa portata, e non parlo necessariamente di hardware manufacturer, ma anche di publisher come Take 2 e EA che si espandono ulteriormente). Quello videoludico non è l’unico settore in cui succede, basta guardare come si stanno evolvendo le produzioni di Film e Serie TV. Il mondo dell’entertainment va in quella direzione, e se vogliamo considerare l’esistenza delle “Big 5” potremmo quasi dire che il mondo della tecnologia già ci si trova da tempo. D’altro canto in ogni settore ci sono delle sacche di resistenza e degli anticorpi per dare spazio anche a ciò che è alternativo e diverso. Preoccuparsi oggi mi sembra un po’ prematuro, vediamo come si evolveranno le cose.

In tutto questo, il valore del GamePass diventa potenzialmente incommensurabile. Ed è incalcolabile la velocità con cui gli abbonati al servizio – attualmente 25 milioni - potrebbero aumentare. Credo che adesso Microsoft sarà anche più serena quando arriverà il momento di aumentare il prezzo dell’abbonamento (perché arriverà, non subito ma arriverà). L’aumento che ipotizzo non è necessariamente dovuto, per come la vedo, all’acquisizione, ma diciamo che questa mossa permetterà a Microsoft di avere un po’ più le spalle coperte e di non preoccuparsi troppo della reazione del pubblico.

Fra l’altro il GamePass rimarrà in ogni caso quello che è già oggi: un servizio clamoroso, sempre più imprescindibile per una mole enorme di giocatori, e se vogliamo dirla tutta anche un fortissimo incentivo alla scoperta di nuovi giochi. Nonché, allo stato attuale dei fatti, uno strumento di democratizzazione economica, perché non tutti possono permettersi i costi di accesso “classici” che questo medium richiede.

Le cose da dire sono così tante che è molto difficile chiudere questo post. Lo faccio – in controtendenza con quella vibrazione positiva che descrivevo all’inizio – con una nota un po’ amara. Mi dispiace che tutta l’operazione di acquisizione la faccia passare liscia a chi, in Activision e in Blizzard, avrebbe già dovuto scontare le conseguenze di una gestione francamente riprovevole, e finirà per allontanarsi fra troppo tempo e con una buona uscita più che sontuosa. Questa, purtroppo, è una sconfitta. La speranza è che chi gestirà le cose più avanti possa garantire, all’azienda e ai dipendenti, un futuro migliore e più rispettoso.

 

 

Fossetti.

 

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Questo è già jumpato sul carro dei vincitori a quanto pare... Dalla TELEFONATA alla paraculaggine... :roll3:

Verrà bannato anche il suo sito?

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  • Amministratore

Lo scenario peggiore è che tutti i giochi vengano fatti per essere profittevoli con una “percentuale” di un abbonamento invece che con 80 carte a copia

(Si è diverso! No non è come prima!)

A causa del lavoro (oggi pesante) non ho potuto rispondere se non lasciarmi andare a piccoli commenti in pochissimi altri topic.

 

Volevo affrontare il discorso con tutta la calma possibile in quanto, nell'idea che mi sono fatto, è articolato.

 

Io non credo che lo scenario "peggiore" possibile, ovvero quello che hai descritto, sia realistico... per tutta una serie di ragioni.

Credo che ci sono, c saranno e nasceranno sempre nuovi team di sviluppo, indie e non, che se ne sbatteranno i cosiddetti delle "grandi richieste" del mercato.

La nicchia da sempre ha avuto un suo punto di ritrovo e titoli di nicchia sono diventati anche titoli blasonati.

Penso ci saranno sempre software house come Nintendo o From Software che punteranno ad esperienze diverse, indipendentemente da dove il mercato andrà a parare.

Credo anche che ci saranno sempre software house come Sony che punteranno a costruire e creare nuovi tipi di esperienze, anche se non richieste, come la VR che è nata dal nulla quando nessuno ne sentiva l'esigenza.

 

Questo perché il mondo videoludico, anche se la maggior parte fosse in mano a Microsoft o ad un'azienda che prevede di cambiare le regole di mercato per dominare, andando contro le esigenze dei consumatori (non dimentichiamo questo punto perché ci torneremo più avanti), non sarà mai tutto il mercato.

Ci sono troppi attori coinvolti ed il gamepass (o qualsiasi altro pass che venga in mente) non avrebbe comunque spazio per ospitare tutti i giochi prodotti nel mondo.

Saranno tutti gratuiti perché è questo che vuole la massa?

 

Ma allora è giusto che sia così. Se il mercato di massa, quello che fa girare i soldi e che accontenta tutti, che fa lavorare milioni e milioni di sviluppatori, che porta il mercato dal gaming ad essere uno dei più grandi, vuole i F2P... che si diano tutti ai F2P.

 

Siamo legati ad una concezione di videogioco che è fin troppo "circoscritta".

 

E' bello che ci sia qualcuno che pensi a noi appassionati, ma avere paura che i giochi non siano più Uncharted e diventino tutti Sea of Thieves non cambia il fatto che, se deve succedere, succederà.

Non sarebbe qualcosa di triste, sarebbe un cambiamento e come tale andrebbe affrontato.

Magari qualcuno appenderà il pad al chiodo, io probabilmente continuerò a giocare. Ogni tanto penserò a quel titolo che tanto mi era piaciuto (come faccio oggi pensando a Gravity Rush, per esempio) e tornerò a giocare divertendomi come ho sempre fatto.

 

Tornando però al punto sopra...

Se le esigenze del giocatore/dei giocatori sono altre... io dubito fortemente che vadano ad ammazzarsi proponendo un cambio di mercato che non seguirebbe nessuno.

I giocatori (ma questo vale per qualsiasi tipologia di consumatore) comprano beni e si abbonano a servizi che trovano interessanti in base alle proprie esigenze.

 

Davvero pensiamo che se domani 500 milioni di utenti su butteranno sul gamepass perché "non vogliono pagare i giochi" allora scompariranno pure quei 50 milioni di utenti che i giochi li comprano e li hanno sempre comprati?

 

Per me non è realistico. Affatto.

Un buon esempio ce lo danno i film. Non hanno smesso (e figuriamoci se smetteranno) di produrre film al cinema o di vendere film e cofanetti bluray.

C'è spazio per tutti.

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L’acquisizione di Activision-Blizzard da parte di Microsoft è un evento epocale, nell'industria del videogioco. Un evento così grande, dirompente, che forse ci mancano anche gli strumenti per leggerne e comprenderne tutte le conseguenze sulla lunga distanza.

Personalmente sono felice di aver osservato in prima persona questo momento. È un momento della storia di questo mercato che ci ricorderemo per sempre. Per come sono fatto questa sensazione di cambiamento fortissimo e repentino, quest’ansia di rinnovamento e riassestamento produttivo, mi trasmette energia e curiosità.

Sono anche felice che un’azienda come Microsoft abbia deciso di puntare su questo settore in una maniera che non credevo possibile. Sia chiaro: che Phil e la dirigenza credessero nel videogioco, e fossero pronti ad investirci senza freni, si era capito da un bel po’. Ma un’acquisizione di questo tipo manda un altro messaggio: è figlia della convinzione che il videogame sarà davvero il media prioritario e predominante di questo secolo, che l’industria aumenterà non solo il suo valore economico, ma anche quello culturale. Le nuove generazioni sceglieranno questo medium e i suoi linguaggi come forma principale di divertimento, apprendimento, affabulazione.

Non sono così sciocco da credere che l’interesse principale non sia quello commerciale. Ma per fare un passo del genere sono convinto che serva qualcosa in più, una precisa visione del ruolo che il videogioco avrà da qui a vent’anni. È un’idea che va oltre le generazioni di hardware (concetto che Microsoft non vede l’ora di abbandonare definitivamente), e per questo mi fanno sorridere le considerazioni di chi riporta tutto ad uno scontro fra aziende nel presente di questa gen appena iniziata.

Anche perché, diciamocelo: da adesso paragonare le ambizioni di Sony, Nintendo e Microsoft sarà un po’ più difficile. Quello che già prima si definiva Colosso di Redmond è diventato un Titano, con strategie che si muovono in una direzione parzialmente diversa rispetto alla… “concorrenza”. Ovviamente questo nulla toglie alle prospettive di sopravvivenza delle altre aziende: ci sarà sempre spazio, a mio modo di vedere, per i bei giochi e le esperienze significative; Nintendo (con la sua politica che in certe stagioni è sembrata quasi anti-commerciale) ne è la prova vivente.

Faccio questa specificazione solo perché sento serpeggiare un po’ di preoccupazioni che trovo non del tutto fondate.

Capisco invece chi ha paura, al di là del monopolio che si potrebbe creare adesso, di un mercato dominato da grandi conglomerati. Penso che sì: questa mossa potrebbe in qualche modo spingere ad altre acquisizioni o altre fusioni (anche se non immagino nulla di questa portata, e non parlo necessariamente di hardware manufacturer, ma anche di publisher come Take 2 e EA che si espandono ulteriormente). Quello videoludico non è l’unico settore in cui succede, basta guardare come si stanno evolvendo le produzioni di Film e Serie TV. Il mondo dell’entertainment va in quella direzione, e se vogliamo considerare l’esistenza delle “Big 5” potremmo quasi dire che il mondo della tecnologia già ci si trova da tempo. D’altro canto in ogni settore ci sono delle sacche di resistenza e degli anticorpi per dare spazio anche a ciò che è alternativo e diverso. Preoccuparsi oggi mi sembra un po’ prematuro, vediamo come si evolveranno le cose.

In tutto questo, il valore del GamePass diventa potenzialmente incommensurabile. Ed è incalcolabile la velocità con cui gli abbonati al servizio – attualmente 25 milioni - potrebbero aumentare. Credo che adesso Microsoft sarà anche più serena quando arriverà il momento di aumentare il prezzo dell’abbonamento (perché arriverà, non subito ma arriverà). L’aumento che ipotizzo non è necessariamente dovuto, per come la vedo, all’acquisizione, ma diciamo che questa mossa permetterà a Microsoft di avere un po’ più le spalle coperte e di non preoccuparsi troppo della reazione del pubblico.

Fra l’altro il GamePass rimarrà in ogni caso quello che è già oggi: un servizio clamoroso, sempre più imprescindibile per una mole enorme di giocatori, e se vogliamo dirla tutta anche un fortissimo incentivo alla scoperta di nuovi giochi. Nonché, allo stato attuale dei fatti, uno strumento di democratizzazione economica, perché non tutti possono permettersi i costi di accesso “classici” che questo medium richiede.

Le cose da dire sono così tante che è molto difficile chiudere questo post. Lo faccio – in controtendenza con quella vibrazione positiva che descrivevo all’inizio – con una nota un po’ amara. Mi dispiace che tutta l’operazione di acquisizione la faccia passare liscia a chi, in Activision e in Blizzard, avrebbe già dovuto scontare le conseguenze di una gestione francamente riprovevole, e finirà per allontanarsi fra troppo tempo e con una buona uscita più che sontuosa. Questa, purtroppo, è una sconfitta. La speranza è che chi gestirà le cose più avanti possa garantire, all’azienda e ai dipendenti, un futuro migliore e più rispettoso.

 

 

Fossetti.

 

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Mi trova d'accordo su tutto

 

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A causa del lavoro (oggi pesante) non ho potuto rispondere se non lasciarmi andare a piccoli commenti in pochissimi altri topic.

 

Volevo affrontare il discorso con tutta la calma possibile in quanto, nell'idea che mi sono fatto, è articolato.

 

Io non credo che lo scenario "peggiore" possibile, ovvero quello che hai descritto, sia realistico... per tutta una serie di ragioni.

Credo che ci sono, c saranno e nasceranno sempre nuovi team di sviluppo, indie e non, che se ne sbatteranno i cosiddetti delle "grandi richieste" del mercato.

La nicchia da sempre ha avuto un suo punto di ritrovo e titoli di nicchia sono diventati anche titoli blasonati.

Penso ci saranno sempre software house come Nintendo o From Software che punteranno ad esperienze diverse, indipendentemente da dove il mercato andrà a parare.

Credo anche che ci saranno sempre software house come Sony che punteranno a costruire e creare nuovi tipi di esperienze, anche se non richieste, come la VR che è nata dal nulla quando nessuno ne sentiva l'esigenza.

 

Questo perché il mondo videoludico, anche se la maggior parte fosse in mano a Microsoft o ad un'azienda che prevede di cambiare le regole di mercato per dominare, andando contro le esigenze dei consumatori (non dimentichiamo questo punto perché ci torneremo più avanti), non sarà mai tutto il mercato.

Ci sono troppi attori coinvolti ed il gamepass (o qualsiasi altro pass che venga in mente) non avrebbe comunque spazio per ospitare tutti i giochi prodotti nel mondo.

Saranno tutti gratuiti perché è questo che vuole la massa?

 

Ma allora è giusto che sia così. Se il mercato di massa, quello che fa girare i soldi e che accontenta tutti, che fa lavorare milioni e milioni di sviluppatori, che porta il mercato dal gaming ad essere uno dei più grandi, vuole i F2P... che si diano tutti ai F2P.

 

Siamo legati ad una concezione di videogioco che è fin troppo "circoscritta".

 

E' bello che ci sia qualcuno che pensi a noi appassionati, ma avere paura che i giochi non siano più Uncharted e diventino tutti Sea of Thieves non cambia il fatto che, se deve succedere, succederà.

Non sarebbe qualcosa di triste, sarebbe un cambiamento e come tale andrebbe affrontato.

Magari qualcuno appenderà il pad al chiodo, io probabilmente continuerò a giocare. Ogni tanto penserò a quel titolo che tanto mi era piaciuto (come faccio oggi pensando a Gravity Rush, per esempio) e tornerò a giocare divertendomi come ho sempre fatto.

 

Tornando però al punto sopra...

Se le esigenze del giocatore/dei giocatori sono altre... io dubito fortemente che vadano ad ammazzarsi proponendo un cambio di mercato che non seguirebbe nessuno.

I giocatori (ma questo vale per qualsiasi tipologia di consumatore) comprano beni e si abbonano a servizi che trovano interessanti in base alle proprie esigenze.

 

Davvero pensiamo che se domani 500 milioni di utenti su butteranno sul gamepass perché "non vogliono pagare i giochi" allora scompariranno pure quei 50 milioni di utenti che i giochi li comprano e li hanno sempre comprati?

 

Per me non è realistico. Affatto.

Un buon esempio ce lo danno i film. Non hanno smesso (e figuriamoci se smetteranno) di produrre film al cinema o di vendere film e cofanetti bluray.

C'è spazio per tutti.

Dillo a chi faceva giochi mobile (senza micro) che c’è spazio per tutti.

 

 

si daranno tutti ai F2P perché quello il mercato vuole?

Permettermi di tenermi la mia opinione che non è un cambiamento in meglio :)

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  • Amministratore

Dillo a chi faceva giochi mobile.

Ho evitato il discorso perché altrimenti ricadiamo nel solito loop io e te. :asd:

Continuo a dire che il mobile è stato influenzato dall'uso primario del dispositivo, che appunto non è ludico.

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Ho evitato il discorso perché altrimenti ricadiamo nel solito loop io e te. :asd:

Continuo a dire che il mobile è stato influenzato dall'uso primario del dispositivo, che appunto non è ludico.

E poi mi fai i paragoni con i film?

 

Adele non ne usciremo MAI.

Concordiamo di essere in disaccordo e che io ho ragione :sisi:

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  • Amministratore

E poi mi fai i paragoni con i film?

 

Adele non ne usciremo MAI.

Concordiamo di essere in disaccordo e che io ho ragione :sisi:

Eh hai ragione pure tu, il paragone con i film è l'unico che mi è venuto in mente, però in campo mobile forse posso giocarmela.

 

Dici che il mobile è l'esempio di come i freemium siano diventati il fulcro.

Ma i giochi a pagamento (sono i premium nel play store) ci sono ancora e sono pure molto scaricati. Alcuni, tra l'altro, stanno pure su console.

Non è che prima ci stavano i tripla A su smartphone e sono stati soppiantanti.

 

Anzi... i primi giochi su "mobile" sono Snake e quell'altro sui viaggi spaziali!

 

Anche il mobile non calza come esempio. :nono:

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  • Amministratore

Io rabbrividisco all'idea di come si possano gestire a livello manageriale un numero così elevato di studi. Non è come lo strategico di turno dove metti pausa e fai tutto quello che devi fare con tutta la calma del mondo e hai tempo infinito. Alla stessa maniera gestire i diversi multipli progetti in maniera centralizzata sarà un inferno.

Non oso immaginare come funzioni in aziende così enormi...

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Ospite Utente cancellato 113

Parte della fortuna è che non hanno inglobato singoli studi ma 2 publisher fatti e finiti che avranno i loro responsabili che continueranno ad occuparsi del tutto.

Però si è un problema di gestione enorme soprattutto avendoli comprati in così poco tempo.

Senza dimenticare gli altri singoli studi comprati ed il fatto che per ms ( e vale anche al contrario per gli studi) sono sconosciuti e non sanno come lavora x e y e come questo si relazionerà con le scelte dei capoccia.

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Non oso immaginare come funzioni in aziende così enormi...

Da cosa ho capito Phil Spencer diventerà CEO di Xbox, come se di fatto fosse una divisione separata che fa capo direttamente a lui. Inoltre con l'acquisto del gruppo activision/blizzard hanno assunto oltre che i programmatori anche i vari supervisori dei progetti. Mi auguro per loro che siano preparati a gestire i team che dovrebbero essere a questo punto più di 30, sicuramente non sarà una cosa facile, ma con un investimento del genere non è contemplato sbagliare più di tanto. Devono comunque render conto agli azionisti e loro guardano solo ai guadagni. Sicuramente non un lavoro leggero quello che attende il buon Phil.

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Parte della fortuna è che non hanno inglobato singoli studi ma 2 publisher fatti e finiti che avranno i loro responsabili che continueranno ad occuparsi del tutto.

Però si è un problema di gestione enorme soprattutto avendoli comprati in così poco tempo.

Senza dimenticare gli altri singoli studi comprati ed il fatto che per ms ( e vale anche al contrario epr gli studi) sono sconosciuti.

Per Activision, se non faranno una bella pulizia nel management, rimarrebbero molti dei problemi presenti a oggi – anzi che Kotick ne stia uscendo sostanzialmente indenne è scoraggiante.

 

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Ospite Utente cancellato 113

Ormai trascendono persino la denominazione di megacorporazione

Oh comunque grande Repubblica sempre sul pezzo :asd:

[ATTACH type=full" alt="IMG-20220119-WA0015.jpg]6768[/ATTACH]

Giusto 20 anni di ritardo ( anzi di più se si calcolano i giochi pre xbox) :asd:

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  • Amministratore

L’acquisizione di Activision-Blizzard da parte di Microsoft è un evento epocale, nell'industria del videogioco. Un evento così grande, dirompente, che forse ci mancano anche gli strumenti per leggerne e comprenderne tutte le conseguenze sulla lunga distanza.

Personalmente sono felice di aver osservato in prima persona questo momento. È un momento della storia di questo mercato che ci ricorderemo per sempre. Per come sono fatto questa sensazione di cambiamento fortissimo e repentino, quest’ansia di rinnovamento e riassestamento produttivo, mi trasmette energia e curiosità.

Sono anche felice che un’azienda come Microsoft abbia deciso di puntare su questo settore in una maniera che non credevo possibile. Sia chiaro: che Phil e la dirigenza credessero nel videogioco, e fossero pronti ad investirci senza freni, si era capito da un bel po’. Ma un’acquisizione di questo tipo manda un altro messaggio: è figlia della convinzione che il videogame sarà davvero il media prioritario e predominante di questo secolo, che l’industria aumenterà non solo il suo valore economico, ma anche quello culturale. Le nuove generazioni sceglieranno questo medium e i suoi linguaggi come forma principale di divertimento, apprendimento, affabulazione.

Non sono così sciocco da credere che l’interesse principale non sia quello commerciale. Ma per fare un passo del genere sono convinto che serva qualcosa in più, una precisa visione del ruolo che il videogioco avrà da qui a vent’anni. È un’idea che va oltre le generazioni di hardware (concetto che Microsoft non vede l’ora di abbandonare definitivamente), e per questo mi fanno sorridere le considerazioni di chi riporta tutto ad uno scontro fra aziende nel presente di questa gen appena iniziata.

Anche perché, diciamocelo: da adesso paragonare le ambizioni di Sony, Nintendo e Microsoft sarà un po’ più difficile. Quello che già prima si definiva Colosso di Redmond è diventato un Titano, con strategie che si muovono in una direzione parzialmente diversa rispetto alla… “concorrenza”. Ovviamente questo nulla toglie alle prospettive di sopravvivenza delle altre aziende: ci sarà sempre spazio, a mio modo di vedere, per i bei giochi e le esperienze significative; Nintendo (con la sua politica che in certe stagioni è sembrata quasi anti-commerciale) ne è la prova vivente.

Faccio questa specificazione solo perché sento serpeggiare un po’ di preoccupazioni che trovo non del tutto fondate.

Capisco invece chi ha paura, al di là del monopolio che si potrebbe creare adesso, di un mercato dominato da grandi conglomerati. Penso che sì: questa mossa potrebbe in qualche modo spingere ad altre acquisizioni o altre fusioni (anche se non immagino nulla di questa portata, e non parlo necessariamente di hardware manufacturer, ma anche di publisher come Take 2 e EA che si espandono ulteriormente). Quello videoludico non è l’unico settore in cui succede, basta guardare come si stanno evolvendo le produzioni di Film e Serie TV. Il mondo dell’entertainment va in quella direzione, e se vogliamo considerare l’esistenza delle “Big 5” potremmo quasi dire che il mondo della tecnologia già ci si trova da tempo. D’altro canto in ogni settore ci sono delle sacche di resistenza e degli anticorpi per dare spazio anche a ciò che è alternativo e diverso. Preoccuparsi oggi mi sembra un po’ prematuro, vediamo come si evolveranno le cose.

In tutto questo, il valore del GamePass diventa potenzialmente incommensurabile. Ed è incalcolabile la velocità con cui gli abbonati al servizio – attualmente 25 milioni - potrebbero aumentare. Credo che adesso Microsoft sarà anche più serena quando arriverà il momento di aumentare il prezzo dell’abbonamento (perché arriverà, non subito ma arriverà). L’aumento che ipotizzo non è necessariamente dovuto, per come la vedo, all’acquisizione, ma diciamo che questa mossa permetterà a Microsoft di avere un po’ più le spalle coperte e di non preoccuparsi troppo della reazione del pubblico.

Fra l’altro il GamePass rimarrà in ogni caso quello che è già oggi: un servizio clamoroso, sempre più imprescindibile per una mole enorme di giocatori, e se vogliamo dirla tutta anche un fortissimo incentivo alla scoperta di nuovi giochi. Nonché, allo stato attuale dei fatti, uno strumento di democratizzazione economica, perché non tutti possono permettersi i costi di accesso “classici” che questo medium richiede.

Le cose da dire sono così tante che è molto difficile chiudere questo post. Lo faccio – in controtendenza con quella vibrazione positiva che descrivevo all’inizio – con una nota un po’ amara. Mi dispiace che tutta l’operazione di acquisizione la faccia passare liscia a chi, in Activision e in Blizzard, avrebbe già dovuto scontare le conseguenze di una gestione francamente riprovevole, e finirà per allontanarsi fra troppo tempo e con una buona uscita più che sontuosa. Questa, purtroppo, è una sconfitta. La speranza è che chi gestirà le cose più avanti possa garantire, all’azienda e ai dipendenti, un futuro migliore e più rispettoso.

 

 

Fossetti.

 

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Praticamente quel che dicevo.

Importante anche la parte finale segnata in grassetto, che quoto, sottolineo e condivido.

 

Faccio il tifo per Microsoft e per tutti quegli sviluppatori che hanno vissuto il loro lavoro come un inferno, sperando che possano produrre e sviluppare con più serenità e passione.

 

Ne approfitto per condividere il commento di Sabaku (che ancora non ho ascoltato). So che qui non tutti apprezzano, ma qualcuno che lo ascolta volentieri c'è:

 

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Ospite Utente cancellato 61

Praticamente quel che dicevo.

Importante anche la parte finale segnata in grassetto, che quoto, sottolineo e condivido.

 

Faccio il tifo per Microsoft e per tutti quegli sviluppatori che hanno vissuto il loro lavoro come un inferno, sperando che possano produrre e sviluppare con più serenità e passione.

 

Ne approfitto per condividere il commento di Sabaku (che ancora non ho ascoltato). So che qui non tutti apprezzano, ma qualcuno che lo ascolta volentieri c'è:

 

Tifare corporazioni mai. Che sia Sony che ms che Apple.. Si parla di giganti che hanno solo un obiettivo fare soldi e non importa come. Tifa il negoziante sotto casa che spera di non chiudere perché causa covid nessuno va a comprare da lui ma non ste aziende.

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Per Activision, se non faranno una bella pulizia nel management, rimarrebbero molti dei problemi presenti a oggi – anzi che Kotick ne stia uscendo sostanzialmente indenne è scoraggiante.

 

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Acquisti così frequenti ed enormi di sconosciuti puntano chiaramente ai grossi nomi delle ip che comprano più che ad un preciso piano per gestire quelle ip e quegli studi. Loro hanno comprato ad esempio cod non perchè hanno chissà quale piano per rendere l'ip questo o quello ma solo in quanto cod.

Dubito quindi che ms abbia l'intenzione o la volontà di fare qualcosa.

 

p.s. kotick è stata una manna per ms, facendo perdere valore ad activision prima di comprarla. Non gli può fregar di meno di cosa abbia fatto kotick se non tramite dichiarazioni di facciata che hanno fatto fino a 2 giorni fa prima di comprare la baracca.

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Tifare corporazioni mai. Che sia Sony che ms che Apple.. Si parla di giganti che hanno solo un obiettivo fare soldi e non importa come. Tifa il negoziante sotto casa che spera di non chiudere perché causa covid nessuno va a comprare da lui ma non ste aziende.

Tifo nel senso che auspico riesca a produrre ed a far lavorare gli sviluppatori per come dovrebbero e non vedo perché dovrebbe essere visto come un male.

Per me il tifo tossico è quello da stadio/console war.

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Acquisti così frequenti ed enormi di sconosciuti puntano chiaramente ai grossi nomi delle ip che comprano più che ad un preciso piano per gestire quelle ip e quegli studi. Loro hanno comprato ad esempio cod non perchè hanno chissà quale piano per rendere l'ip questo o quello ma solo in quanto cod.

Dubito quindi che ms abbia l'intenzione o la volontà di fare qualcosa.

 

p.s. kotick è stata una manna per ms, facendo perdere valore ad activision prima di comprarla. Non gli può fregar di meno di cosa abbia fatto kotick se non tramite dichiarazioni di facciata che hanno fatto fino a 2 giorni fa prima di comprare la baracca.

 

Che a MS freghi zero di Kotick è ovvio, ma la sua gestione è stata "disastrosa" (a livello crearivo-produttivo e di salubrità aziendale). Non è come con Bethesda: qui gli interventi sono necessari, o quanto meno auspicabili.

 

P.S.

 

Modificato da fomento
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Da cosa ho capito Phil Spencer diventerà CEO di Xbox, come se di fatto fosse una divisione separata che fa capo direttamente a lui. Inoltre con l'acquisto del gruppo activision/blizzard hanno assunto oltre che i programmatori anche i vari supervisori dei progetti. Mi auguro per loro che siano preparati a gestire i team che dovrebbero essere a questo punto più di 30, sicuramente non sarà una cosa facile, ma con un investimento del genere non è contemplato sbagliare più di tanto. Devono comunque render conto agli azionisti e loro guardano solo ai guadagni. Sicuramente non un lavoro leggero quello che attende il buon Phil.

Attenzione!!! è CEO di Microsoft Gaming, la nuova divisione così si chiama, questo dovrebbe dire qualcosa sulla centralità di Xbox.

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Io rabbrividisco all'idea di come si possa gestire a livello manageriale un numero così elevato di studi. Non è come lo strategico di turno dove metti pausa e fai tutto quello che devi fare con tutta la calma del mondo con tempo infinito. Alla stessa maniera gestire i diversi multipli progetti in maniera centralizzata sarà un inferno.

Serviranno più amministratori territoriali, Spencer di certo non prende 28 aerei al mese

 

 

[automerge]1642619769[/automerge]

 

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Attenzione!!! è CEO di Microsoft Gaming, la nuova divisione così si chiama, questo dovrebbe dire qualcosa sulla centralità di Xbox.

Cazzarola, non me ne fai passare una!!!:asd:. Si comunque anche qui hai ragione. Xbox è solo uno dei modi di usufruire del servizio e probabilmente la sua centralità diminuirà nel tempo (cosa che con l'avvento di xcloud sta già avvenendo).

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