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Crisi di governo-Il solito circo


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Ecc'a lla, ci siamo, ora vogliono obbligare anche me (con vita sociale 0 e al massimo 5 uscite da casa al mese per andare a fare spese).

 

Se muoio per colpa del vaccino vado a tirare i piedi a Draghi la notte.

 

Visto che devi soddisfare tutte quelle mogli, 5 uscite da casa al mese sono tante! 😱

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Sapere tramite test seriologico quanti anticorpi da covid si hanno è valido per avere il greenpass o la sua estensione?

Purtroppo serve solo a te per sapere se lo hai passato e se hai anticorpi, e in quale misura.

 

Non permettono ai guariti di smetterla coi vaccini. Non vogliono. Per cui il sierologico è inutile se non per una tua curiosità.

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Sapere tramite test seriologico quanti anticorpi da covid si hanno è valido per avere il greenpass o la sua estensione?

 

Sinceramente non saprei neanche se é valido l'anticorpale :look:

Non mi sono mai interessato visto che dal GP ci sto più lontano possibile.

[automerge]1641841673[/automerge]

Purtroppo serve solo a te per sapere se lo hai passato e se hai anticorpi, e in quale misura.

 

Non permettono ai guariti di smetterla coi vaccini. Non vogliono.

 

Ecco appunto.

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Ospite Utente cancellato 113

Purtroppo serve solo a te per sapere se lo hai passato e se hai anticorpi, e in quale misura.

 

Non permettono ai guariti di smetterla coi vaccini. Non vogliono. Per cui il sierologico è inutile se non per una tua curiosità.

Come sospettavo.

Infatti in rete non ho trovato alcuna risposta netta se non " non si raccomanda".

 

Ogni giorno si scopre sempre qualcosa in più

 

  • Un vaccino che serve per creare anticorpi per un virus ( anticorpi solo per una parte e non per tutto il virus) è ok ma scoprire di avere anticorpi naturali tramite seriologico che sono migliori ( coprono tutto il virus) di più e più duratuti non va bene.
  • Se si è entrati a contatto con un positivo è necessario fare la quarantena dai 5 ai 10 giorni + tampone negativo ( se non si è vaccinati o si hanno 2 vaccinazioni più vecchie di 4 mesi) mentre se si è fatta la terza dose anche solo il giorno prima di entrare a contatto con un positivo, nessuna quarantena o tampone.
  • I vari gradi di lockdown sono una palese presa per il culo. In zona gialla non cambia proprio una sega, bisogna solo tenere la mascherina all'aperto. In zona arancione uguale gli unici ad aver restrizioni sono i non vaccinati. Solo in zona rossa ( se non è cambiato qualcosa) vengono applicate delle restrizioni logiche.

 

A prescindere da come la si pensa su tutta la situazione, non viene minimamente il dubbio che tutto ciò non abbia nulla a che vedere con la sanità pubblica? Che certe scelte palesemente illogiche sia troppo comodo farle passare come sviste o incompetenza dopo 2 anni di pendemia?

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Spero solo che sempre più persone si sveglino, perché non si può andare avanti così. Non c’è alcuna logica in tutto questo. Guardate questo tweet, è lampante, pare quasi una Pierrata marketing. Sono OSSESSIONATI dai novax. Il green pass è evidente che è inutile, un fallimento. Ma è un modo per controllare tutti. Dove vanno, cosa fanno. Nello stesso istante in cui te lo controllano, da qualche parte rimane segnato che sei stato in quel posto. I pochi che non si sono vaccinati danno fastidio perché sono quelli che non si sono piegati. E bisogna piegarli.

 

 

Hanno fatto di tutto per arrivare al controllo sociale e non mollano l'osso facilmente. Davvero non so cosa debba succedere per uscire da questa situazione. Adesso faranno come con le olive dopo che è finito l'olio che esce facile, torchieranno.

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Come sospettavo.

Infatti in rete non ho trovato alcuna risposta netta se non " non si raccomanda".

 

Ogni giorno si scopre sempre qualcosa in più

 

  • Un vaccino che serve per creare anticorpi per un virus ( anticorpi solo per una parte e non per tutto il virus) è ok ma scoprire di avere anticorpi naturali tramite seriologico che sono migliori ( coprono tutto il virus) di più e più duratuti non va bene.
  • Se si è entrati a contatto con un positivo è necessario fare la quarantena dai 5 ai 10 giorni + tampone negativo ( se non si è vaccinati o si hanno 2 vaccinazioni più vecchie di 4 mesi) mentre se si è fatta la terza dose anche solo il giorno prima di entrare a contatto con un positivo, nessuna quarantena o tampone.
  • I vari gradi di lockdown sono una palese presa per il culo. In zona gialla non cambia proprio una sega, bisogna solo tenere la mascherina all'aperto. In zona arancione uguale gli unici ad aver restrizioni sono i non vaccinati. Solo in zona rossa ( se non è cambiato qualcosa) vengono applicate delle restrizioni logiche.

 

A prescindere da come la si pensa su tutta la situazione, non viene minimamente il dubbio che tutto ciò non abbia nulla a che vedere con la sanità pubblica? Che certe scelte palesemente illogiche sia troppo comodo farle passare come sviste o incompetenza dopo 2 anni di pendemia?

 

Neanche all'aperto é obbligatoria, solo nella situazione in cui non si riesca a mantenere la distanza.

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Draghi: “I problemi che abbiamo oggi dipendono dai non vaccinati”.

Un attimo prima chiede unità, l’attimo dopo invece scarica le responsabilità nonché odio, pregiudizio e rabbia sociale su milioni di cittadini non vaccinati, perfetto capro espiatorio dei fallimenti del governo.

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Draghi: “I problemi che abbiamo oggi dipendono dai non vaccinati”.

Un attimo prima chiede unità, l’attimo dopo invece scarica le responsabilità nonché odio, pregiudizio e rabbia sociale su milioni di cittadini non vaccinati, perfetto capro espiatorio dei fallimenti del governo.

 

Domanda, vi aspettavate altro?

Ci sono 2 muri, secondo voi cosa accade?

O questi ottengono quello che vogliono, o spariranno dal panorama politico.

Lo sanno benissimo, ormai tornare indietro é impossibile.

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Ospite Utente cancellato 113

https://www.repubblica.it/cronaca/2021/07/18/news/green_pass_il_limbo_di_chi_ha_sviluppato_anticorpi_covid-19_e_non_puo_fare_il_vaccino_le_faq_di_repubblica-310747779/

 

 

 

[HEADING=1]Ho gli anticorpi, non posso fare il vaccino. Per me niente Green Pass?[/HEADING]

A fine febbraio 2020 ho contratto il covid. La diagnosi è arrivata per telefono e me la sono dovuta cavare da sola. A maggio ho fatto il sierologico e avevo 146 anticorpi Igg che hanno confermato l'avvenuta guarigione della malattia. Lo stesso esame l'ho ripetuto a marzo di quest'anno e avevo gli stessi anticorpi. Ho ripetuto l'esame il 30 giugno 2021e gli anticorpi sono aumentati a 400 Igg. Io mi domando perche io che ho gli anticorpi da "malattia covid" dopo ben un anno e mezzo, non vengo considerata protetta come i vaccinati?. E perché dovrei subire dei malesseri e rischi col vaccino per creare anticorpi che ho già? E perché non ho diritto al Green Pass? (Marina)

Il test sierologico alla ricerca di anticorpi al momento non è contemplato tra i criteri per l'emissione del Green Pass e le linee guida del ministero della Salute prevedono che, a partire dai tre mesi dalla guarigione e fino ai sei mesi, venga somministrata una unica dose di vaccino. Passati i sei mesi, è previsto un intero ciclo vaccinale. Solo questo iter dà diritto all'emissione del Green Pass.

 

Ho contratto il virus a fine febbraio 2020, non sono stata ricoverata in ospedale, il medico di base era ammalato e nessuno mi ha seguito durante il decorso pesante della malattia durata 20 giorni. A maggio 2020 ho voluto effettuare un test sierologico per accertare di aver contratto il virus: è risultato positivo (anticorpi Igg 126), seguito da tampone negativo. Pochi giorni fa ho eseguito un altro test sierologico per valutare se fare o meno la vaccinazione e il risultato è stato di 1710 anticorpi Igg. Il medico di base e il mio allergologo e immunologo mi hanno consigliato di non fare nessun vaccino perché ho anticorpi a sufficienza e potrei avere problemi in futuro con il sistema immunitario. La mia domanda a questo punto è: come si può ottenere il Green Pass di guarigione da Covid ? (Mara)

Anche nel suo caso, passati i sei mesi dalla guarigione, solo un ciclo completo di vaccinazione può darle diritto ad ottenere il Green Pass. Per il momento le linee guida del ministero non prendono in esame l'esito del test sierologico che anzi viene sconsigliato.

 

Sono guarita dal Covid il giorno 2 gennaio 2021. Ho fatto un sierologico a fine giugno e gli anticorpi superano i 10000 quindi non ho fatto il vaccino. Posso avere il mio green pass? (Sonia)

No, essendo ormai trascorsi più di sei mesi dalla sua guarigione, non ha più diritto al Green Pass per guarigione e deve fare il ciclo completo di vaccinazione per ottenerlo. Il test sierologico non viene considerato tra i criteri per la concessione della certificazione verde.

Io e i miei genitori ci siamo ammalati di covid nel mese di marzo. I medico di base ha tardato a fare la segnalazione a causa di un disguido, per cui la stessa è stata fatta dopo circa due settimane dall'accertamento della positività. A quel punto l'Ats ci ha inviato il certificato di messa in quarantena e ci ha prenotato un tampone, che ovviamente era ormai di chiusura. Tutti noi possediamo solo il risultato del tampone negativo, ma non abbiamo mai ricevuto il certificato di avvenuta guarigione. Ho chiamato il numero 1500 e mi è stato comunicato che senza l'emissione del certificato di guarigione non viene inviato il Green Pass. (Laura)

Il ritardo nella comunicazione alla Asl della vostra malattia non ha alcuna importanza. Quello che ha importanza è il certificato di guarigione che la Asl, a seguito del tampone negativo, deve avervi inviato, diversamente non avreste potuto rientrare in comunità. Dovete accertarvi con la Asl che quello stesso certificato sia stato inviato al ministero della Salute, diversamente non potrete ottenere il Green Pass se non dopo aver fatto il vaccino. Basterà un'unica dose se lo farete entro i sei mesi dal tampone positivo. Trascorsi i sei mesi dovrete fare il ciclo completo di vaccinazione.

 

 

[HEADING=1]Sono allergico al vaccino. Come faccio a ottenere il certificato verde?[/HEADING]

Vorrei sapere come si procederà con il Green Pass nei confronti di chi il vaccino non può farlo perché ad esempio è allergico a uno dei componenti o se avendo fatto la prima dose non può fare la seconda perché ha avuto importanti effetti collaterali. (Valeria)

In entrambi i casi non potrà essere concesso. Il Green Pass è un documento che certifica che chi ne è in possesso non può essere infetto o contagioso. Chi non ha potuto vaccinarsi per motivi medici naturalmente può contrarre il virus e contagiarlo e dunque non può ottenere il Green Pass se non quello valido per 48 ore dopo aver fatto un tampone antigenico o molecolare.

 

Non ha alcun senso :faccinaRh:

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Ospite Utente cancellato 113

Vietato avere anticorpi naturali. Non valgono un cazzo. Ah la memoria immunitaria, questa sconosciuta. Invece la merda artificiale che scade dopo tre mesi, quella si che va bene, quella sì che ti evita la terapia intensiva, l’immunità naturale no.

 

Guarda, in reparto ho giá 3 persone positive a casa sintomatiche, io potrei benissimo coprire i turni, fatto mille tamponi tutti negativi e sto benissimo, ma ti dirò, non mi interessa, che l'ulss si arrangi.

¯\(ツ)

Mi spiace solo per i pazienti.

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Speriamo che sia solo panico.

 

è da un pò che sono nel panico... :rolleyes: chi è al comando dovrebbe saper gestire le cose principalmente nelle situazioni di crisi (quando è tutto tranquillo siamo tutti buoni), se non sei capace ti togli gentilmente dalle scatole.

 

Questo succede quando metti tutte le uova nello stesso paniere.

Hanno puntato solo sul vaccino pensando fosse la soluzione più efficace e sbrigativa ("di chiudere ancora non se ne parla ed i ristori non ve li diamo, ti fai il vaccino e torni al lavoro senza rompere le scatole, e il Pil si impennah"), fallito quello son rimasti in mutande.

Ovviamente arrivati a questo punto non possono dire "ci siamo sbagliati", si continua a puntare il dito sul comodo capro espiatorio che hanno creato, il "novax", fonte di tutti i mali della società.

 

intanto:

 

Modificato da City Hunter
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è da un pò che sono nel panico... :rolleyes: chi è al comando dovrebbe saper gestire le cose principalmente nelle situazioni di crisi (quando è tutto tranquillo siamo tutti buoni), se non sei capace ti togli gentilmente dalle scatole.

 

Questo succede quando metti tutte le uova nello stesso paniere.

Hanno puntato solo sul vaccino pensando fosse la soluzione più efficace e sbrigativa ("di chiudere ancora non se ne parla ed i ristori non ve li diamo, ti fai il vaccino e torni al lavoro senza rompere le scatole, e il Pil si impennah"), fallito quello son rimasti in mutande.

Ovviamente arrivati a questo punto non possono dire "ci siamo sbagliati", si continua a puntare il dito sul comodo capro espiatorio che hanno creato, il "novax", fonte di tutti i mali della società.

 

intanto:

 

Ha un po' di tempo quel video:

 

"]Camera, volano insulti tra Di Battista e Speranza in sala stampa

Modificato da fomento
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COMUNICAZIONE PANDEMICA: IL COMITATO INTERNAZIONALE PER L’ETICA DELLA BIOMEDICINA (CIEB)

RILEVA CONFLITTO TRA DOVERI DEI GIORNALISTI E CONTRIBUTI STRAORDINARI EROGATI DAL GOVERNO

Il Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina (CIEB) ha adottato oggi il Parere sull’eticità e la

trasparenza della comunicazione scientifico-sanitaria e sui doveri del giornalista nel quadro dell’emergenza

Covid.

Dopo avere richiamato le norme del «Testo unico dei doveri del giornalista», il Parere del CIEB segnala

l’esistenza di possibili conflitti d’interesse derivanti dall’erogazione dei «contributi straordinari» destinati dal

Governo ai media che si impegnano a trasmettere «messaggi di comunicazione istituzionale relativi

all’emergenza sanitaria all’interno dei loro spazi informativi.

Conseguentemente, al fine di ripristinare le condizioni di eticità e di trasparenza della comunicazione

scientifica e sanitaria, il CIEB ha invitato la Commissione europea a verificare le condizioni per l’eventuale

avvio di un’indagine volta ad accertare se e in quale misura i provvedimenti adottati dal Governo italiano in

merito ai sopracitati «contributi straordinari» siano confliggenti con le norme europee in materia di

concorrenza e aiuti di Stato.

Il CIEB, inoltre, ha raccomandato al Governo italiano di revocare detti contributi e, per il futuro, di astenersi

dal concederli, ripristinando concrete condizioni di parità concorrenziale tra i diversi attori dell’informazione

e della comunicazione medico-scientifica.

Il CIEB, infine, ha raccomandato all’Ordine dei giornalisti di avviare le indagini volte ad accertare eventuali

violazioni del citato «Testo unico dei doveri del giornalista», anche allo scopo di applicare, se necessario, le

sanzioni previste dalle disposizioni di cui alla legge n. 3 febbraio 1963, n. 69, e successive modificazioni e

integrazioni, concernenti l’ordinamento della professione di giornalista.

.

* * *

TESTO INTEGRALE

Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina (CIEB)

Parere sull’eticità e la trasparenza della comunicazione scientifico-sanitaria e sui doveri del giornalista

nel quadro dell’emergenza Covid

Con il presente Parere, il CIEB intende richiamare l’attenzione sui principi e sulle norme applicabili allo

svolgimento dell’attività di informazione e di comunicazione scientifica e sanitaria, affinché l’opinione

pubblica italiana possa apprezzare il grado di eticità e di trasparenza che ha caratterizzato – e continua a

caratterizzare – l’attività svolta da taluni attori della comunicazione medico-scientifica nell’ambito della

gestione dell’emergenza Covid.

Poiché l’attività in esame si colloca a valle dell’attività di studio e di ricerca scientifica, il CIEB ritiene

opportuno, sul piano sistematico, richiamare preliminarmente quanto affermato nel suo Parere del 27 dicembre

2021 in merito ai doveri che gravano sul medico e sullo sperimentatore nel quadro delle applicazioni sull’uomo

della biologia e della medicina1

.

In questa prospettiva assume specifica rilevanza il dovere del medico/sperimentatore di rispettare gli obblighi

professionali e le regole di condotta ispirati al rigore, alla prudenza, all’onestà intellettuale e all’integrità

1 Parere sull’eticità della partecipazione del personale medico e sperimentatore alla somministrazione del vaccino anti-

Covid, in https://www.ecsel.org/wp-content/uploads/2021/12/Parere-CIEB-sul-personale-medico-sperimentatore.pdf

 

morale non solo nell’utilizzo delle migliori conoscenze disponibili e nella trasparenza delle decisioni adottate,

ma anche nella presentazione dei risultati scientifici conseguiti (art. 4 della Convenzione di Oviedo, art. 13

della Dichiarazione universale dell’UNESCO del 1997, art. 18 della Dichiarazione universale dell’UNESCO

del 2005).

Il rispetto di tali obblighi professionali – che si traduce prioritariamente nella dichiarazione di eventuali

conflitti d’interesse del medico/sperimentatore – è peraltro indispensabile al fine di assicurare la salvaguardia

di un noto principio generale: il principio del consenso informato. Secondo tale principio, infatti, un intervento

di natura medica e biomedica può avvenire solo quando le persone interessate siano state previamente

informate dal medico/sperimentatore in merito, tra l’altro, ai rischi dell’intervento in questione, rischi di cui il

medico/sperimentatore deve avere, evidentemente, specifica conoscenza (art. 7 del Patto internazionale del

1966, art. 5 della Convenzione di Oviedo, art. 5 della Dichiarazione universale dell’UNESCO del 1997, art. 6

della Dichiarazione universale dell’UNESCO del 2005).

A garanzia degli obblighi richiamati sono poste alcune norme che riconoscono ai soggetti ingiustamente

danneggiati da un intervento di natura medica e biomedica il diritto di ottenere l’equo risarcimento dei danni

sofferti, secondo la legislazione applicabile (art. 24 della Convenzione di Oviedo, art. 8 della Dichiarazione

universale dell’UNESCO del 1997). Con specifico riferimento alla legislazione italiana, è appena il caso di

ricordare che la disciplina del controverso “scudo penale” certamente non esime il medico/sperimentatore dalla

responsabilità di natura civile che potrebbe derivare dal contenzioso destinato a essere dischiuso dalla

cosiddetta campagna vaccinale anti-Covid.

Se è vero che il rispetto degli obblighi professionali e delle regole di condotta applicabili al

medico/sperimentatore è volto ad assicurare la produzione e la presentazione di evidenze scientifiche obiettive,

è anche vero che ciò, a sua volta, è preliminare ad una attività di informazione e di comunicazione scientifico-

sanitaria trasparente ed eticamente fondata. Vengono così in evidenza, nel quadro particolarissimo costituito

dall’emergenza Covid, i collegamenti ricostruibili tra i comportamenti delle due categorie professionali

considerate (medico/sperimentatore e giornalista).

A questo punto occorre richiamare le norme deontologiche che l’Ordine professionale dei giornalisti italiani

ha adottato sotto forma di «Testo unico dei doveri del giornalista»2

.

Secondo questo Testo, il giornalista «evita nella pubblicazione di notizie su argomenti scientifici un

sensazionalismo che potrebbe far sorgere timori o speranze infondate avendo cura di segnalare i tempi

necessari per ulteriori ricerche e sperimentazioni» (art. 6, lett. b).

Secondo il medesimo Testo, inoltre, il giornalista «dà conto, se non v’è certezza relativamente ad un

argomento, delle diverse posizioni in campo e delle diverse analisi nel rispetto del principio di completezza

della notizia» (art. 6, lett. b).

Il Testo unico in parola stabilisce altresì che il giornalista «controlla le informazioni ottenute per accertarne

l’attendibilità», che lo stesso «non omette fatti, dichiarazioni o dettagli essenziali alla completa ricostruzione

di un avvenimento» e che lo stesso, infine, «non accetta condizionamenti per la pubblicazione o la soppressione

di una informazione» (art. 9, lett. d).

Sulla base delle norme deontologiche richiamate, il CIEB non può fare a meno di rilevare come esse, durante

la gestione dell’emergenza Covid, abbiano trovato opinabile applicazione da parte di molti attori

dell’informazione e della comunicazione scientifica e sanitaria.

In quest’ottica rileva segnatamente l’art. 6, lett. b), concernente il dovere del giornalista di evitare, nella

pubblicazione di notizie su argomenti scientifici, «sensazionalismi» in grado di «far sorgere timori …

infondati», dando conto, inoltre, «delle diverse posizioni in campo e delle diverse analisi nel rispetto del

principio di completezza della notizia»: è infatti agevole osservare che l’architettura della comunicazione nel quadro dell’emergenza Covid è stata costruita, da una parte, su una buona dose di sensazionalismo e, dall’altra,

sulla marginalizzazione delle opinioni scientifiche e politiche minoritarie o dissenzienti.

Nella medesima ottica assume specifico rilievo l’art. 9, lett. d), secondo cui il giornalista «non accetta

condizionamenti per la pubblicazione … di una informazione»: occorre infatti evidenziare che il Governo

italiano ha destinato «contributi straordinari» ai media che si impegnino a trasmettere «messaggi di

comunicazione istituzionale relativi all’emergenza sanitaria all’interno dei loro spazi informativi»3

.

Nel quadro dei contributi in questione, tra il 2020 e il 2021 sono stati stanziati, ad esempio, 70 milioni di euro

in favore delle emittenti radiofoniche e televisive locali. Nello stesso periodo, il finanziamento pubblico dei

giornali ha subito un incremento del 120%, passando da circa 176 a circa 387 milioni di euro, parte dei quali

è stata destinata anche alla risoluzione di crisi aziendali nel settore dell’editoria4

.

Tenuto conto delle considerazioni premesse, e al fine principale di ripristinare le condizioni di eticità e

trasparenza della comunicazione scientifica e sanitaria in un momento di particolare complessità socio-politica

per l’Italia, il CIEB:

1) invita la Commissione europea a verificare le condizioni per l’eventuale avvio di un’indagine volta ad

accertare se e in quale misura i provvedimenti adottati dal Governo italiano in merito ai sopracitati

«contributi straordinari» siano confliggenti con le norme europee in materia di concorrenza e aiuti di

Stato;

2) raccomanda al Governo italiano di revocare detti contributi e, per il futuro, di astenersi dal concederli,

ripristinando concrete condizioni di parità concorrenziale tra i diversi attori dell’informazione e della

comunicazione medico-scientifica;

3) raccomanda all’Ordine dei giornalisti di avviare le indagini volte ad accertare eventuali violazioni del

citato «Testo unico dei doveri del giornalista», anche allo scopo di applicare, se necessario, le sanzioni

previste dalle disposizioni di cui alla legge n. 3 febbraio 1963, n. 69, e successive modificazioni e

integrazioni, concernenti l’ordinamento della professione di giornalista.

Roma-Parigi, 10 gennaio 2022

Il testo originale del Parere è pubblicato sul sito: CIEB – ECSEL

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Devo dire che seguendo solo canali "ufficiali" e non avendo amici/conoscenti veramente critici sul GP e sull'attività di governo, venire ogni tanto a leggere questo topic mi fa vedere l'altra faccia della medaglia; già me ne ero accorto da solo, ma almeno ho più chiaro che la condotta delle istituzioni non è perfetta (guardandomi in giro a volta sembra proprio di si invece) e che anche Santo Draghi ha qualche svarione. Poi su alcune questioni siete probabilmente un po' "estremi" ma è sempre importante leggere un po' di critica.

Anche io trovo la "caccia" ai non vaccinati, che ormai credo sia un numero piccolo, almeno in percentuale sul totale della popolazione, un po' fine a se stessa e quasi "rancorosa", come se accollare tutte le colpe a loro possa spiegare il fatto che non sia andato tutto come sperato (che ci può anche stare, se solo lo si accettasse).

Comunque avevo anche una domanda, dato che credo (almeno io) che l'unico motivo per cui i non vaccinati rappresentino un'problema sia la maggiore facilità di finire in ospedale rispetto a un non vaccinato, visto che non posso credere che il diffondersi del virus sia dovuto a quel 7% (??) della popolazione non vaccinata, può darsi che questa stretta sui non vacciati sia dovuta all'aumento della spesa pubblica per la gente "intubata" (come piace tanto dire ai cavalieri del vaccino)? Putroppo dai canali tradizionali pare che i no vax affollino le terapie intensive, e ormai non so più da che parte girarmi perchè ormai la situazione che dipigono è chiara: da un parte i media "accreditati" e dall'altra i bufalari.

Sono un po' confuso ormai :sisi:

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