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IGN ITA chiude


Gingen

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non credo che chiuda, passa sotto al controllo di quella USA. (quindi pure peggio)

L’ultimo spettacolo (ign.com)

Cita

La società che fondai più di undici anni fa con un gruppo di amici, proprio per portare IGN nel nostro Paese, lascia la licenza e la rimette nelle mani di Ziff Davis (la casa editrice americana proprietaria del marchio a livello mondiale). IGN Italia andrà avanti, così mi è dato di capire. Per me, semplicemente, non esistono più le condizioni per proseguire.

 

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Io rimango sempre perplesso quando degli appassionati si definiscono giornalisti videoudici. Per me giornalista è chi è laureato in scienze della comunicazione con relativa abilitazione. È pur vero che esistono e lavorano molti giornalisti di una certa età che manco hanno una laurea, però. 
 

Posso aver fatto l’ alberghiero o essermi laureato in ingegneria che tanto se sono bravo a scrivere, ho una chance di entrare in una redazione. 
 

Però per rispetto di chi giornalista lo è davvero, io non insisterei su questo aspetto. 
 

Uno non è psicologo solo perché ha intuito, hai lo strumento migliore in mano dell psicologo, si, ma non sei di fatto uno psicologo. 
 

Vabbè, gg IGN. 

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43 minuti fa, V ha scritto:

Ma ormai non ha più senso di esistere praticamente tutto il settore del giornalismo videoludico.

Difatti in edicola e' tutto morto e sepolto da 10 anni (resistevano giusto PSM e Play a 3 euro...), ma anche online, cosa me ne faccio delle opinioni (perche' quelle sono) dello youtuber o del "giornalista" di turno? Non ho mica 15 anni che mi devono indirizzare. Mi basta un trailer per capire se il gioco fa' al caso mio oppure no. Negli anni 80/90 invece le riviste erano essenziali, dato che non c'era altro modo di reperire informazioni. Ma con internet...

Modificato da Cataclisma
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Il 31/12/2023 at 11:44, Cataclisma ha scritto:

Difatti in edicola e' tutto morto e sepolto da 10 anni (resistevano giusto PSM e Play a 3 euro...), ma anche online, cosa me ne faccio delle opinioni (perche' quelle sono) dello youtuber o del "giornalista" di turno? Non ho mica 15 anni che mi devono indirizzare. Mi basta un trailer per capire se il gioco fa' al caso mio oppure no. Negli anni 80/90 invece le riviste erano essenziali, dato che non c'era altro modo di reperire informazioni. Ma con internet...

Appunto, roba d'altri tempi.

Negli anni '90 per sapere news sul mondo del gaming l'unica via era il cartaceo.

Oggi i pareri degli youtubers per me contano meno di zero: un gamer che abbia sviluppato un occhio critico sul media sa già cosa può gradire non gradire, soprattutto con la mole di info che ci sono in rete su tantissimi canali.

Poi c'è il rischio d'impresa: si investe in un titolo che magari fa schifo però è comunque una mia libera scelta.

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