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Grappa.892

Survivor
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  1. Comunque, se cercate un gioco dall'anima arcade fino al midollo, date una chance a Rollerdrome. È perfetto per fare la classica partitina da 10/15 minuti (con il rischio, ovviamente, di rimanerci incastrati per ore a buttare giù tutti i santi del calendario) e fomenta come pochi. È fatto dai tizi di OlliOlli e, anche se viene descritto come uno shooter con i pattini, per me è quasi più uno stylish action, con grande attenzione a schivate, tempismo e moltiplicatori delle combo. I trick, che servono a ricaricare le munizioni, sono semplicissimi e la mira è praticamente automatica, ma la difficoltà è a tratti brutale. Brutale ma dannatamente soddisfacente. Io mi accontenterò di arrivare il più avanti possibile (dubito che riuscirò anche solo a finirlo, figuriamoci a ottenere punteggi decenti), ma sono curioso di spizzarmi su youtube quello che i giocatori più skillati riescono a fare. Insomma, consigliato.
  2. Che bello il capitolo finale 😭. Cioè, ha emozionato me che sono profano della saga, immagino cosa possa essere per i fan. Ora sotto con lo zero
  3. Mah, monopolio no, ma siamo in una situazione in cui, nel mercato console high end, ci sono solo due competitor e uno è nettamente più forte dell'altro. In molti tendono a semplificare il tutto con un grazie, MS non è capace a fare giochi (cosa che boh, per me non è vera, ma chissenefrega). Io (probabilmente insieme a qualcun altro) tendo a semplificare riducendo tutto a una questione di brand (come chi parla della sudditanza della critica verso Nintendo senza considerare che i giocatori Nintendo, tra cui il sottoscritto, vogliono proprio quella roba lì, fatta con quella filosofia lì). Poi boh, a me sembra (in realtà lo dicono i numeri, ma non mi va di mettermi a cercare) che il mercato dei videogiochi stia diventando pericolosamente simile a quello del cinema, in cui a fare i soldi sono in pochi, sono tutte robe legate a brand noti e che ad aver successo è solo l'evento. Poi, certo, ci sono eccezioni, fenomeni che esplodono in modo imprevisto e imprevedibile e blablabla. Però sempre là stiamo, con l'uomo ragno, Harry Potter, Super Mario e Zelda. Cos'altro c'è? I soulslike che negli anni '20 hanno sostituito l'ubisoftata degli anni '10? E poi?
  4. Intanto abbiamo retrocompatibilità totale (un tempo chiamata con disprezzo retrocompassione) e abbonamenti che danno accesso a una libreria di giochi anche su Playstation (e i giochi che arrivano, seppur con ritardo, anche su PC). Lo spettro del monopolio MS era 'na cazzata durante il processo, figuriamoci ora che il processo è finito. È semplicemente il momento in cui i sonari flexano i numeri. Giusto così, ci sta.
  5. Ma io, per una volta , non stavo parlando di gamepass, ma con 40/50/60 milioni intendevo il potenziale installato di console, con il suo store proprietario tramite cui fare soldi (tramite giochi, servizi, abbonamenti, microtransazioni o cazzarola ne so io). È un numero basso rispetto alla concorrenza, ma non così basso da, imho, rinunciarci a cuor leggero. Poi, oh, se mi venite a dire con sicumera che MS sta buttando i soldi dalla finestra e che sarebbe meglio per loro se smettessero, io posso anche crederci, ma alla fine non è che mi interessi così tanto.
  6. Boh, sarà che, parlando sempre da mega profano, semplicemente non mi entra in testa. Mi sembra tutto molto basico e confusionario allo stesso tempo. Rinfrescami la memoria: per un recuperone totale, lo Zero è da giocare prima dell'inizio o dopo la fine della saga di Kiryu? E, giocando i Kiwami, si possono skippare gli episodi originali (1 e 2)?
  7. Premesso che il combat system continua a non piacermi, imho questo genere di operazioni lo trovo ottimo e rappresenta un modo intelligente di spremere o mungere i fan (a cui piano piano mi sto iscrivendo). Le cose che contano (le cutscene, le texture delle camicie e la realizzazione dei materiali dei capi d'abbigliamento in generale, la caratterizzazione dei volti, il doppiaggio e tutta sta roba qua) sono assolutamente next gen, mentre le altre pescano a random tra le generazioni precedenti . Insomma, il bello dell'usare un budget limitato per raccontare la solita grande sceneggiata napoletana. Adoro.
  8. Vabè, ma chi lo doveva fare? Per passare una mano di tinta alle pareti basta chiamare un imbianchino, non serve l'architetto. (poi come si concilia la continua smania di next gen con la voglia di rigiocare titoli usciti letteralmente l'altroieri è un mistero che non mi spiego, ma questo è un altro discorso)
  9. Sta cosa mi ha mandato ai matti, ma mi sembra che sia stata risolta. Non so se con l'ultimo aggiornamento o con il precedente, ma ci sto giocando e non mi è più capitato (ma, già che ci sono, mi do una grattatina). Ora funziona anche il quick resume
  10. Grappa.892

    A cosa state giocando?

    A proposito di "arte e poesia", ho finito anche Chants of Sennaar È sostanzialmente un'avventura grafica in cui, oltre a risolvere enigmi, bisogna fare i traduttori. In pratica si controlla un omino armato di taccuino (su cui è possibile annotare anche liberamente le proprie ipotesi) che deve decifrare i glifi di cui sono composte le diverse lingue delle popolazioni che abitano ciascun piano di questa torre e che non comunicano tra loro (perché impossibilitate a capirsi). Raccolte un tot di informazioni il taccuino si riempie di immagini che rappresentano un'azione/un oggetto/un se semo capiti a cui associare i glifi. È una roba davvero ben fatta, super soddisfacente e mai frustrante. Graficamente è delizioso e pure la storia è carina. Tra i difetti ci metterei l'assenza di una mappa (che si fa sentire durante l'inevitabile backtracking) e delle sezioni stealth totalmente fuori luogo (anche se tutto sommato sono poche e molto sempliciotte). Costa 20 euri, è localizzato in ita, dura meno di una decina di ore. Consigliato.
  11. E questo fa capire quanto le redazioni conoscano il settore di cui si occupano. A parte la storia del coach di esport, che è una roba più settoriale e ci sta che una redazione generalista non ne sappia niente, il fatto che il director di Cocoon, in nomination come best debut indie game, fosse lo stesso di Limbo e Inside (non proprio due giochini sconosciuti) lo sapevo pure io che faccio tutt'altro lavoro e che quest'anno la scena indie l'ho seguita molto meno del solito. Dave the Diver è fatto da uno studio di proprietà di Nexon, publisher multimilionario, possibile che non se ne sia accorto nessuno quando l'ha inserito nella categoria best indie game? Oppure sanno benissimo tutto ma non gliene frega niente, ci sta pure questo alla fine. È tutta roba di cui non frega niente a nessuno a parte quei pochi scemi come me che seguono i TGA per segnarsi qualche giochino indipendente meritevole da comprare, da tenere d'occhio o di cui ricordarsi l'esistenza (che non serve un premio per ricordarmi di giocare a Zelda, a Mario o a Spiderman). Invece ultimamente mi pare che pure questa categoria si stia quasi AAAizzando, puntando su pochi nomi già noti, su forma più che sostanza, sulla pulizia più che sull'inventiva, sui buoni sentimenti più che sulle idee, insomma su giochi che sembrano pensati a tavolino per piacere ai critici. O magari è un'impressioni mia. Ma soprattutto sticazzi.
  12. C'è pure chi ha rosicato per essere stato nominato The Game Awards 2023: uno dei candidati al Best Esports Coach chiede di essere rimosso - Multiplayer.it (senza parlare di giochi indie che non sono indie e giochi di debutto creati da veterani del settore. Però, vabè, qui si assegna il bollino ufficiale di Qualità, non stiamo a badare al capello)
  13. Mah. Non concordo su nulla, ma fa niente. Però perché dovrebbe rinunciare a quello che è un business redditizio o potenzialmente tale per vendere qualche milioncino di copie di un gioco su cui poi si deve pure pagare il 30% di royalties? Per concentrarsi su PC dove domina Steam, che è come rinunciare a combattere con Mike Tyson per concentrarsi in uno scontro contro Muhammad Alì? Perché 'st'ansia della ricerca di un presunto bene comune tramite il ritiro di MS dal business dell'hardware? Alla fine, ammesso e non concesso che stiano buttando soldi, son comunque soldi loro e io, da videogiocatore che tende a farsi poche pippe mentali, non vedo che vantaggi.
  14. Ma fondamentalmente è quello che ha già fatto (oltre al fatto che firmerebbe con il sangue per portare il pass su Playstation e Nintendo). Ma non vedo perché dovrebbe rinunciare a quei potenziali 40-50-60 milioni utenti del suo store proprietario che comunque le garantisce la console.
  15. Ma più che altro, per ogni critica legittima e più che condivisibile (quella sul depotenziamento del piacere di esplorazione e scoperta tipica dei giochi Bethesda per me ci sta alla grande), ne arrivano dieci distruttive e senza capo né coda. Fossero battute o prese in giro simpatiche ci si potrebbe anche fare una risata insieme, ma così cascano le braccia e si azzera proprio la voglia di discutere.
  16. E ci sta poco da dire, ero convintissimo che qualcosina potesse recuperare, invece Xbox continua a non vendere un cazzo e Starfield ha spostato zero o giù di lì. Sembra di essere tornati in epoca PS2 quando, indipendentemente dalla validità delle alternative, il dominio Playstation era impossibile da scalfire. L'unica consolazione è che Xbox, a differenza del periodo One in cui aveva chiuso i rubinetti (o, per tornare all'epoca PS2, di Sega che ha chiuso direttamente la divisione hardware e di Nintendo che si è dovuta inventare la mossa Kansas City), continua a investire nel settore.
  17. Grappa.892

    A cosa state giocando?

    Jusant piaciuto molto e consigliatissimo. Tra l'altro, oltre a essere "arte e poesia", ha una meccanica di scalata che è molto interessante e forse sarebbe esportabile anche in titoli dall'impostazione assassinscreedesca. Almeno credo (poi magari sarebbe solo una scocciatura. Chissà).
  18. Probabilmente suonerà come una bestemmia per i fan della serie, ma mi sa che preferisco di gran lunga il combat system a turni
  19. Finito Jusant e confermo che vale assolutamente la pena dedicargli quella manciata di ore che servono per finirlo. Bello bello. Peccato che l'ultimo capitolo, che apriva a nuove interessanti dinamiche di gameplay, duri così poco
  20. Capirai, già è difficile per un gioco bello superare l'esame della commissione di controllo qualità sonyca, figuriamoci per una campagna di Call of Duty
  21. Per chi vuole fare una pausa dall'abbuffata di AAA e cerca un'esperienza tranquilla, affascinante e rilassante, consiglio di dare una chance a Jusant, gioco di arrampicarsi fatto dai francesi di Dontnod Io sono al capitolo 3 e lo sto adorando. La meccanica dell'arrampicata con l'uso dei dorsali funziona alla grande e graficamente offre degli scorci davvero niente male (peccato per la faccia del protagonista, che è qualcosa di orrendo). Per il resto, il gioco quello è: ci si arrampica e si esplora alla ricerca di collezionabili (cosa che comunque richiede spirito di osservazione e anche un discreto uso della testa) per scoprire la storia di questo mondo in rovina (le lettere attraverso cui ripercorrere la storia sono ben scritte e ben tradotte in italiano). Insomma, bello.
  22. Anvedi la bestiolina come ne esce dignitosamente a testa alta. E pensare a tutti i megapipponi di articoli che parlavano dei developer preoccupati (uno era proprio di Remedy. Peccato che non fosse un developer, ma vabbè). (Anche se mi sa che io preferirei andare di GeForce Now. Se l'opulenza grafica chiama, l'utente squattrinato risponde come può)
  23. Vabè, ma perché si vuole far passare il primo Alan Wake come na mezza monnezza? Non è mai stato il mio genere, ma la storia funzionava e il combat system era un orologio svizzero. Ok la ripetitività, l'essere mono-ambientazione, mono-arma e mono-nemico (come decine e decine di giochi dell'epoca e anche di oggi), ma quando il gioco (parlo proprio a livello di gioco giocato) ingranava era una bomba. La parte del concerto me la ricordo ancora (e io tendo a cancellare tutto dalla memoria), qualcosa vorrà dire.
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