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Qual è il videogioco perfetto per la tua personalità? E perché giochiamo?


Ospite Utente cancellato 36

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Ospite Utente cancellato 36

Che voi siate retrogramer, giocatori novelli, se siete partiti a giocare con PS3...non importa. Io penso che esista sempre o forse deve ancora arrivare...un certo videogioco perfetto per noi stessi, che trascende i classici gusti sui generi, ma che sposa la nostra persona, il nostro carattere, le nostre idee, convinzioni, talenti, debolezze e tutto ciò che fa parte dell'essere umano. Un videogioco che rimane dentro l'arco della nostra vita, sebbene negli anni a venire potrebbero uscire certamente titoli sempre migliori e innovativi che potranno evolvere questa decisione, o meglio, spostarsi da un titolo, magari un secondo episodio che ci ha segnati, che abbiamo sempre considerato essere il titolo della vita, dove un terzo capitolo ne prende il posto. Credo che esista quella singola perla. E poi, perché giochiamo? L’uso dei videogiochi pare sia scelto più o meno consciamente per gestire meglio i propri stati emotivi: ovvero attraverso un videogioco una persona può autonomamente gestire le proprie emozioni cercando di rilassarsi - ad esempio giocando per staccare da una giornata pesante assorbendosi nel videogioco e distraendosi dai problemi, alleviando lo stress -o, al contrario, cercando emozioni specifiche - ad esempio l’adrenalina in un gioco survival horror -. Non solo, i videogiochi possono essere utilizzati come evasione momentanea, pensiamo alla durata della sessione di gioco, dai problemi della vita quotidiana permettendoci di uscire dalla realtà concreta e vivere in un modo di fantasia. Certo, fuggire dai problemi della vita non è mai corretto, andrebbero affrontati, qui il videogioco potrebbe avere una funzione terapeutica, nel senso che lenisce certe situazioni di vita e col tempo, potrebbe aiutare a riprendersi perché ha fatto da mediatore/intrattenitore durante una situazione di sofferenza. Ma le motivazioni a livello psicologico ed emotivo che ci spingono a giocare sono molte e complesse. Giocare a un videogioco credo significhi immettere parte di se stessi in un mondo virtuale che spesso ci spinge a riflettere, a prendere decisioni e a intrattenere relazioni, e tutto ciò tramite un protagonista che forse ci identifica e con cui ci identifichiamo.

 

Io videogioco principalmente perché i VG sono divertenti. :asd:

 

Ma la mia prima esperienza coi VG è stata dettata dallo stupore e dal mistero. Voler esplorare i livelli di un gioco, proseguire, capire cosa avrei trovato oltre. E credo che voler raggiungere questa conoscenza, ossia il voler scoprire quel "e dopo?", non uccida il senso di meraviglia e mistero, non stiamo rushando un'esperienza. Non bastano bei panorami, giochi con un level design e una grafica incredibile. Bisogna anche saper guardare e stupirsi. Oltre la bellezza, è necessario lo stupore credo. Si aggiunge mistero al mistero. E questo i videogiochi lo sanno fare magistralmente. In passato giocavo molto di più per la sfida, la classica sfida dei vg. Ora mi rendo conto di stare sviluppando una capacità di analisi videoludica maggiore, che va oltre il semplice gaming. Come tanti di voi, è bello capire perché, ad esempio, Miyazaki crea quei level design così ineccepibili, per poi stupirsi in Sekiro per la verticalità introdotta, capendo così di avere a che fare con titoli che sono effettivamente magistrali sotto il punto di vista del design a livelli stratificati. O perché ND è così brava a fare quella grafica, come la implementa, quali sono quei dettagli unici che ti fanno capire di avere a che fare con dei maestri.

 

Perché dunque giocate? Pensate di avere motivazioni differenti per il quale giocate tutt'ora?

 

Il mio titolo della vita, che ha corrisposto a questo senso di mistero e stupore alla scoperta, al momento, è Bioshock. Perché è stato l'unica esperienza FPS viva, unica e imprevedibile, forse al pari di Half Life 2. Dopo che il tuo aereo si schianta in acque gelate inesplorate, scopro una batisfera arrugginita che mi conduce a Rapture, una città nascosta sotto il mare. Costruita come una società idealistica per un gruppo selezionato di scienziati, artisti e industriali. Questo gioco mi ha permesso di assumere il controllo di quel mondo hackerando dispositivi meccanici, comandando torrette di sicurezza e realizzando oggetti unici fondamentali per la sopravvivenza. Potevo aggiornare le armi con gel ionici, esplosivi e tossine per personalizzarle contro il nemico e l'ambiente. Modificavo geneticamente il mio corpo attraverso dozzine di stazioni Plasmid sparse per la città, dandomi poteri fantastici e spesso grotteschi. Un gioco che mi ha permesso di esplorare un mondo vivente alimentato da una A.I ecologica, in cui gli abitanti hanno relazioni interessanti e consequenziali tra loro che incidono sull'esperienza di gioco e sulla lore. Al momento, non ho un titolo che mi ha regalato la stessa immersione.

 

Qual è quindi il vostro gioco?

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il videogioco perfetto per la mia personalità eh...

 

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:D

 

No scherzo.

 

Perchè gioco? per lo stesso motivo per cui guardo film e leggo libri direi.

Per il "coinvolgimento".

Che non è SOLO divertimento.

Il divertimento può essere una delle forme di coinvolgimento, come lo è in una commedia, ma posso sentirmi coinvolto anche da un'opera drammatica, o semplicemente suggestiva.

Quindi direi che non è necessario che per coinvolgermi un'opera sia divertente, è però necessario che non mi annoi (che sia commedia o dramma se mi ritrovo a dire "che palle" durante la fruizione ha fallito...)

 

 

Queste lunghe premesse per dire che non c'è UN gioco che mi rappresenta.

Penso che i più "significativi nella mia vita" siano stati:

Half Life (il primo), Super Mario World, Street Fighter 2, Morrowind, Stalker, Loom, Zelda Ocarina of time, GTA 3, Silent Hill 2, God Of War, TLOU, Demon's Souls, Vampire.... ma anche titoli "meno acclamati" come Dragon's Dogma, Ghost Hunter, Second Sight, SOMA... tutta roba che mi è rimasta nel cuore.

 

Tanti generi diversi, momenti diversi della mia vita.

 

Se mi chiedi qual'è il titolo che va più vicino alla mia idea di perfezione al momento penso mi sia impossibile non dire TLOU

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Bellissima domanda sulla quale ho riflettuto tantissime volte.

Vado diretto, il gioco perfetto per me è esistito e ci ho giocato quasi per 10 anni, il suo nome è ultima online.

Le ragioni sono semplicemente 2.

1) Dai videogame ho sempre cercato un modo per esprimere me stesso in un mondo virtuale ed un modo per concedermi una realtà parallela alla nostra dove mi è possibile fare cose che normalmente mi sarebbero impossibili.

2) ho vissuto le trame, le storie e gli avvenimenti piu belli che abbia mai passato in un videogioco senza che gli sviluppatori abbiano nemmeno scritto una riga di narrativa, tutto è avvenuto spontaneamente i dinamicamente tra l'interazione con altri giocatori.

 

Per me Ultima Online è e rimarrà il gioco piu bello che abbia mai giocato.

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Ospite Utente cancellato 61

Una volta giocavo per lo più per divertimento. Ora gioco giochi che mi coinvolgano senza Strettamente divertirmi come detto da rh. Se un gioco mi lascia qualcosa a livello emotivo allora quel gioco ha toccato le giuste corde e non necessariamente deve avere na storia o un gp fine del mondo.

 

Per questo dico fifa. Il gioco di calcio che mi ha fatto riconciliare con Dio:sisi:

 

A parte gli scherzi sn vari giochi e non c'è un gioco perfetto. Ma qui la cosa si riallinea ai giochi preferiti.

 

La serie di Virtua figher, per le giornate che mi ha fatto divertire da ragazzo con i miei amici,

Shen mue per il primo gioco che mi dava una libertà mai vista unita a una storia e cura di dettagli di stampo cinematografico... ai tempi, poi la serie ico, shadow the colossus the last guardian e quel senso di magia che mi ha dato nel finire quei giochi e avranno si e no, 20 linee di dialogo.

GOW l ultimo di Cory barlog è un gioco possente perché mi ha divertito e mi ha narrato tutto divinamente..

Mgs2, 3, uncharted 2,4, tlous, silent Hill resident evil.... Ecc ecc.

Non ho un gioco preferito ma sicuramente quelli che si basano molto sulla narrazione hanno la mia preferenza.

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Io mi rendo conto di avere una cultura videoludica ridicola che, unita a una dose di ingiustificata arroganza e a un pizzico di innato snobismo, mi rende una persona francamente orribile.

 

Fino al '98 per me i videogiochi sono stati un Master System e la sala giochi, quindi divertimento e sfide quasi sempre impossibili da superare. Eppure, i giochi che mi segnarono di più all'epoca furono Castlevania per NES (più di Super Mario Bros) giocato a casa di mio cugino e Wonder Boy in Monster Land (che ai tempi mi sembrava un open world) perché stimolavano curiosità e concentrazione, quell'"ora cosa devo fare, dove devo andare, forse qui devo provare questo?" che mi teneva incollato per (troppe, secondo mia madre) ore.

 

Poi è arrivato il ciclone Mario 64 e lì la libertà di movimento (e la qualità dei controlli) mi fece esplodere il cervello. Stessa cosa con Zelda OoT. Ma pure robaccia come Body Harvest dei futuri Rockstar (una sorta di open world in cui potevi salire sui veicoli e sparare a mostroni alieni). Mi appassionai agli FPS (Doom 64 e Goldeneye su tutti). Però la passione per i giochi di impostazione arcade rimaneva (peccato che su N64 non ci fosse un picchiaduro decente).

La gen su PS2 l'ho vissuta con atteggiamento svogliato. Ho provato un po' di quelli che all'epoca erano i capisaldi della sonarità (MGS 2, FF X, DMC -ahimè, il 2-, Gran Turismo 4, GTA San Andreas), ma niente, la scintilla non è mai scoppiata. Giocavo solo a PES (non mi ricordo quale, c'era Collina in copertina).

L'inizio della gen 360 per me fu entusiasmante perché scoprii generi a cui non mi ero mai approcciato prima, per l'online, perché alcuni giochi sembravano davvero affrontare temi maturi (il già citato Bioshock). Gli apici sono stati Halo 3 (per gameplay e libertà di approccio. L'ho finito non so quante volte e della storia non c'ho mai capito 'na sega) e Fallout 3 (libertà e tutte quelle ministorie, anche irrilevanti, che si nascondevano in ogni luogo che esploravi). L'entusiasmo è durato poco e, già dal 2009, avevo praticamente staccato con i giochini. Solo indie intellettualoidi e retrogaming a cazzo di cane.

 

Oggi sono un sereno pensionato e, come tutti i pensionati, non ho fatto altro che divagare dal discorso principale.

Oggi, ma forse come sempre, quello che cerco nei videogiochi sono buone vibrazioni, libertà, stimoli per la curiosità e l'ingegno, immersione in un mondo, qualche storia matta. Oppure la semplice sfida fine a sé stessa, sia in single che in multi (anche se ho difficoltà a reggere le scariche di adrenalina). Non sopporto più le storie seriose e i giochi horror.

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  • Amministratore

Il videogioco perfetto per la mia personalità? Non esiste e non esisterà mai un solo videogioco.

Adoro una moltitudine di giochi e sono tutti estremamente diversi tra loro.

Ognuno di questi giochi mi ha lasciato qualcosa di estremamente forte e li reputo tutti importanti, anche per la mia crescita.

 

Alcuni dei titoli sono:

 

Gothic, Final Fantasy 8, Kingdom Hearts, Deus Ex, Silkroad, Tales of Pirates, S4 League, RaiderZ, League of Legends, Skyrim, Life is Strange, Persona 5 Royal, Hollow Knight.

 

Perché gioco? Perché preferisco occupare il mio tempo libero facendo qualcosa che mi piace, perché imparo sempre nuove cose e perché mi piace farmi coinvolgere (emotivamente e non) dal gioco.

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Io sono abbastanza giovane, diciamo che faccio parte della seconda se non terza generazione del forum, aggiungiamoci il fatto che non avendo mai provato il brio della sala giochi oltre ad essermi avvicinato al mondo dei videogiochi relativamente tardi, tant'è che la mia prima console è stata PS2 regalatami quando ero solo in terza elementare...

Per me i videogiochi sono più di un normale passatempo, sono il mio go-to tendenzialmente quando ho bisogno di allentare la valvola, nonché il motivo principale che negli anni mi ha spinto a frequentare prima un ITIS e poi la facoltà di ingegneria elettronica e non informatica, visto che col passare degli anni, la curiosità hardware ha avuto la meglio su quella software :asd:

 

Gioco principalmente per divertirmi, certo, non mi dispiace avere una storia coinvolgente, che mi faccia emozionare, ma allo stesso tempo, se non c'è non ne faccio esattamente un dramma, basta che ci sia un minimo di senso logico e mi va bene tutto :asd:

 

Per quanto riguarda i giochi della vita, beh, sicuramente Star Wars Battlefront, quello originale, realizzato da Pandemic e Lucasarts, più che altro perché è stato il mio primo gioco e anche perché, per me, è semplicemente spettacolare e assieme a lui FFXII, mio primo FF, e seppur comprenda le critiche al titolo, ai miei occhi va bene lo stesso :asd: ... poi crescendo e scoprendo la magia Nintendo, per me c'è la serie Metroid Prime e Mario 3D, per proseguire poi negli ultimi anni dove mi sono diviso tra retrogaming e giochi current gen, direi ovviamente Panzer Dragoon, con Zwei, Saga e Orta, che sono semplicemente spettacolari, così come OutRun 2 o Jet Set Radio... lato current, penso che il momento apice, sia stato la prima volta che ho completato il raid, La Volta di Vetro su Destiny, dopo ore e ore di tentativi, vedere andare giù Atheon senza usare il glitch, è stato qualcosa di unico ed emozionante...

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Final Fantasy 8, credo sia il gioco che ho rifatto piu' volte in vita mia (tolta la carriera di GT1) e tolta la primissima run fatta senza guide, le altre volte non ho mai skippato nulla, con calma e molta pazienza (e ce ne vuole).

E' anche il mio primo Final Fantasy e gioco di ruolo in generale, tant'e' che il 7 l'ho preso solamente nel marzo del 2002 (giocato col morbillo).

Quindi diciamo che i giochi che richiedono pazienza mi rispecchiano (NiNo Kuni 2 e' durato 105 ore dlc inclusi) :asd:.

@Grappa.892 era PES5.

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Ospite Ste_84

Street fighter II Champions edition, mi ritrovo in Sagat : un tizio solitario che fa di tutto per battere il protagonista, ma non un cattivo e nemmeno un buono.

Il vero personaggio, per caratterizzazione, migliore della saga: combatte solo per sé stesso, per diventare un re, un cattivo, ma anche un buono, forse persin più buono del protagonista.

Hail to the King :hail:

Per questo lo gioco: perché dentro i picchiaduro si trovano dei guerrieri con caratteristiche da combattenti, in fin dei conti si lotta per tutto e mi ci trovo sempre bene e perché a me piacciono tutti i picchiaduro sin da ragazzino

 

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Anch'io non ho una risposta ben precisa. Diciamo che avrei una risposta diversa per ognuno dei miei videogame preferiti.

 

Per me giocare ai videogiochi rappresenta il fare (seppur virtualmente) tutte quelle cose che per un motivo o un'altro non puoi fare nella realtà, a partire da ogni genere di sport fino ad essere l'eroe di turno, per poi passare all'impersonare direttamente personaggi di cartoni, film e fumetti!

 

In realtà questa è la risposta principale che mi sentirei di dare, poi come dicevo ci sarebbero varie risposte che cambiano in base al perchè e cosa provo nel giocare ad un gioco e cosa con un'altro.

 

PS Bel topic, comunque!

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A Batman non piace questo "discepolo". :nono:

 

PS: bel topic, appena ho un attimo butto giù 2 righe anch'io. :classic:

Batman sono 4 capitoli e ora cambia e vediamo comè. God of war sono escluso quello per mobile 7 capitoli e non ce ne mezzo brutto o cosi e cosi. Quindi scelgo quello che non ha MAI deluso. Poi God è God

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Sicuramente prediligo i giochi di narrativa, dai Final Fantasy ai Metal Gear, ma anche i Monkey Island andando indietro con gli anni, o gli horror, Resident Evil, Silent Hill.

Quando gioco da solo chiedo principalemente coinvolgimento nella storia.

Quando gioco con gli altri il divertimento, quindi farsi quattro risate pure se il gioco non è granchè (dai pes ai pixeljunk, Trine, Golden Axe, Double Dragon ma i giochini sono stati tanti, pure in sala giochi).

Quello che non mi piace sicuramente è andare avanti e indietro da solo a sparare o ad ammazzare senza ragione.

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