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L' attacco alla democrazia americana.


Skymaster

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Ospite Utente cancellato 260

Licenziare chi vota Trump, picchiare chi indossa il MAGA hat, chiamarli tutti -compresi i disgraziati che lo votarono credendolo il meno peggio- fascisti/suprematisti/misogini/razzisti e lanciare campagne doxing -anche su minori- sono tutti gesti che poco hanno a che fare con la tolleranza e che hanno causato -in parte- la nascita e la crescita esponenziale di gruppi come i Proud Boys e QAnon.

Passi per l'atteggiamento dei media che hanno sempre descritto Trump come un cattivo da operetta e ridicolizzato chi l'ha votato, però in America a pigliare le mazzate e a subire l'allontanamento dalla società civile prima dei fatti del Campidoglio non erano di certo gli elettori del Tycoon, ma i neri.

Onestamente io questo rapporto causa/effetto non lo vedo.

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Ospite Utente cancellato 260

Deplatforming e police brutality sono, comunque, due aspetti diversi del fenomeno

 

E penso che analizzando il problema in un ottica razziale e non invece di classe si finisca per fare passi indietro

Infatti sono aspetti complementari.

I neri rappresentano anche la parte più economicamente debole del Paese, quindi è tutto relativo.

La giustizia esiste solo se si ha la capacità di azionarla soldi alla mano, altrimenti rimane su carta.

Non mi riferisco solo alla brutalità della polizia americana, ma un po' a tutte le dimostrazioni di nuova segregazione (silenziosa) che Bryan Stevenson, tra gli altri, ha reso al grande pubblico in questi anni.

Parlare degli elettori di Trump come "vittime del sistema" a 360° rientra proprio nei meccanismi che loro stessi provano ad azionare da anni.

 

PS. per capire esattamente chi sia Trump, consiglio questo footage del 2015:

https://www.politico.com/blogs/live-from-the-venetian/2015/12/donald-trump-shut-down-areas-internet-gop-debate-216818

 

uno che dice tutto e il contrario di tutto

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Ospite Utente cancellato 260

Cosa consigli di Brian Stevenson? Io sul tema del razzismo sistemico, pur avendo letto The New Jim Crow, rimango ancora scettico perchè c'è qualcosa, nel come viene impostata la questione, che non mi convince appieno

Ovviamente Just Mercy se ti interessa una storia godibile anche sul piano narrativo, è un libro pensato per il grande pubblico ma in cui entra appieno un'esperienza di "trincea" legale, personalmente le apprezzo sempre.

Altrimenti c'è "a perilous path", che è un dialogo di più autori tra cui c'è anche Stevenson, lo leggi in un giorno ma è molto interessante. Non esiste in italiano a quanto ne so.

Non ho letto altro.

 

Sul tema americano io consiglio sempre "giudici e diritto straniero", che è un'antologia di vari autori riguardante l'utilizzo del diritto comparato durante la gestione Scalia della SCOTUS. Tra originalismo, conservatorismo e menate varie, è ampiamente comprensibile come già dieci anni fa gli Stati Uniti fossero un personaggio in cerca d'autore, veramente tutte le carte erano già disposte ordinatamente sul tavolo mentre i media erano concentrati sul modernissimo Barack Obama.

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Ospite Utente cancellato 36
Ospite Utente cancellato 36

Sono piattaforme private, possono fare quello che gli pare.

 

Twitter può bannare a volontà quanto noi qui sopra possiamo bannare a volontà :/

Le istituzioni pubbliche sono inviolabili, solo delle regole pubbliche possono comprometterle. Ma a questo ci siamo arrivati a forza di liberalismo e liberismo. Le aziende private andranno regolamentate molto presto. È inammissibile una coercizione simile.

 

Ma non mi stupisce la cosa dato che questo potere glielo abbiamo dato noi. Aspettate di vedere cosa faranno da noi quando avremo uno scenario politico italiano simile. Zittiranno tutti, a destra e a sinistra.

 

Abbiamo consegnato il dibattito pubblico in mano a società private e questo post non fa altro che confermare questa mentalità diffusa. Al momento opportuno o vi imbavaglieranno o sarete attivi su altre piattaforme come stanno facendo ora in molti.

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Ospite Utente cancellato 36

Però ormai non importa. Non so voi, ma mi sembra che siamo capitati nel mezzo di un conflitto di idee che non può essere fermato

Questo evento è così grave che gli scenari non sono poi così confusi.

 

Chi controlla le big tech?

 

Rimangono così come sono e continuano a detenere un potere che sovrasta qualsiasi ente pubblico tale da poter censurare un presidente degli Stati Uniti? È questa la democrazia?

 

Oppure i capi di stato di tutto il mondo, o quasi, fonderanno un garante internazionale per il controllo della libertà di stampa, ma a questo punto, chi controllerà loro?

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Ospite Utente cancellato 260

Questo evento è così grave che gli scenari non sono poi così confusi.

 

Chi controlla le big tech?

 

Rimangono così come sono e continuano a detenere un potere che sovrasta qualsiasi ente pubblico tale da poter censurare un presidente degli Stati Uniti? È questa la democrazia?

 

Oppure i capi di stato di tutto il mondo, o quasi, fonderanno un garante internazionale per il controllo della libertà di stampa, ma a questo punto, chi controllerà loro?

Questo è esattamente il problema dello slippery slope e della post verità.

In realtà si tratta di un capo di un esecutivo uscente, sconfitto alle elezioni, che urla ai brogli senza alcuno straccio di prova legale per mesi, che fomenta (e rivendica) i fatti del sei gennaio viene censurato sul suo profilo PRIVATO (e sottolineo PRIVATO, visto che non è stato bannato @POTUS) dopo anni; messa come la metti tu sembra quasi un capriccio di chi gestisce i social e non un atto inevitabile contro un'eversione.

 

Se Trump ritiene di essere stato leso può adire i tribunali e chiedere un risarcimento, cosa che avviene in una società civile.

Poi si può parlare di doppiopesismo e convenienza rispetto ad altre situazioni (penso all'America Latina, a Elon Musk che dice pubblicamente che lui può far saltare tutti i governi che vuole ecc), della necessità che venga strutturato in tempi brevi un codice di regolamentazione (fermo restando che non è passando il controllo dal privato a una autorità amministrativa indipendente che risolvi il problema) ma questo non toglie che, nel caso di specie, a Trump è stato tolto il microfono perché ha fomentato un quasi putsch e non per le idee che ha avuto ampiamente modo di esprimere negli anni.

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  • Amministratore

Ma no, stiamo parlando di piattaforme private che svolgono un servizio pubblico in quanto sono monopoliste/oligopoliste. Stanno o dovrebbero sottostare alle leggi dello Stato, senza decidere arbitrariamente.

 

Sono cose peraltro già accadute in passato

 

Non capisco comunque il senso di fare gli anarco-capitalisti quando si fa parte del nuovo proletariato. Magie della propaganda

Se nei termini di utilizzo ci sono delle condizioni e non le rispetti bannare un utente, chiunque esso sia, non è mai censura.

 

E Twitter non svolge un servizio pubblico nemmeno per sbaglio, sei tu che Trump che utilizzi Twitter come strumento per fare la tua propaganda e la tua comunicazione. E difatti stanno alle leggi dello stato che gli permette di fare questa cosa e prendere questi provvedimenti in quanto piattaforma privata.

 

Quella dei social come pubblico servizio è una infatti una teoria, non una realtà

https://en.wikipedia.org/wiki/Social_media_as_a_public_utility

 

Se Twitter o chicchessia diventa servizio pubblico e quindi sottostante a un governo hai appena iniziato una guerra internazionale, magari tra Russia e America, sui regolamenti, le piattaforme, cosa è consentito e cosa no, spionaggi e chi ne ha più ne metta.

 

In pratica i social diventano monopolio di stato, insomma una merda.

 

 

Senza contare che stai praticamente dicendo che Trump potrebbe promuovere la prostituzione minorile e la pedopornografia tranquillamente come idea e non dovrebbe poter essere bannato perchè è altrimenti è censura, è solo una sua idea che dovrebbe poter esprimere.

Se poi mi vorresti dire "Eh vabbe è un caso differente quelle sono pratiche illegali", lo è anche l'incitazione alla sommossa con rischio per l'incolumità pubblica.

Modificato da PilotsGamer99
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Questo evento è così grave che gli scenari non sono poi così confusi.

 

Chi controlla le big tech?

 

Rimangono così come sono e continuano a detenere un potere che sovrasta qualsiasi ente pubblico tale da poter censurare un presidente degli Stati Uniti? È questa la democrazia?

 

Oppure i capi di stato di tutto il mondo, o quasi, fonderanno un garante internazionale per il controllo della libertà di stampa, ma a questo punto, chi controllerà loro?

Secondo me la visione per cui Facebook è superiore ad uno Stato è sbagliata. Forse ad un presidente insurrezionalista uscente, ma gli Stati sono un altra cosa.

Nello Stato d'eccezione creatosi nel periodo di transizione, chi decide, dato il suo peso specifico rispetto agli altri centri di potere del sistema americano, è il dipartimento della difesa, il cuore dello Stato Profondo.

E' plausibile credere che Trump sia stato bannato e che Parler sia stata deplatformata non come parte di un attacco coordinato dalle compagnie di BigTech, ma sotto 'consiglio' del Pentagono, perchè esiste un rischio inerente alla sicurezza nazionale nel lasciare parlare Trump su Twitter e su Facebook.

  • Like 1
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Secondo me la visione per cui Facebook è superiore ad uno Stato è sbagliata. Forse ad un presidente insurrezionalista uscente, ma gli Stati sono un altra cosa.

Nello Stato d'eccezione creatosi nel periodo di transizione, chi decide, dato il suo peso specifico rispetto agli altri centri di potere del sistema americano, è il dipartimento della difesa, il cuore dello Stato Profondo.

E' plausibile credere che Trump sia stato bannato e che Parler sia stata deplatformata non come parte di un attacco coordinato dalle compagnie di BigTech, ma sotto 'consiglio' del Pentagono, perchè esiste un rischio inerente alla sicurezza nazionale nel lasciare parlare Trump su Twitter e su Facebook.

Diciamo che probabilmente non vogliono macelli all'insediamento di Biden il 20, visto che avrà gli occhi del mondo puntato addosso.

 

Si mormorava qualche tipo di manifestazione e quindi tagliano sul nascere anche la più minima possibilità di organizzazione dei gruppi di estrema destra

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Se nei termini di utilizzo ci sono delle condizioni e non le rispetti bannare un utente, chiunque esso sia, non è mai censura.

 

E Twitter non svolge un servizio pubblico nemmeno per sbaglio, sei tu che Trump che utilizzi Twitter come strumento per fare la tua propaganda e la tua comunicazione. E difatti stanno alle leggi dello stato che gli permette di fare questa cosa e prendere questi provvedimenti in quanto piattaforma privata.

 

Quella dei social come pubblico servizio è una infatti una teoria, non una realtà

https://en.wikipedia.org/wiki/Social_media_as_a_public_utility

 

Se Twitter o chicchessia diventa servizio pubblico e quindi sottostante a un governo hai appena iniziato una guerra internazionale, magari tra Russia e America, sui regolamenti, le piattaforme, cosa è consentito e cosa no, spionaggi e chi ne ha più ne metta.

 

In pratica i social diventano monopolio di stato, insomma una merda.

 

 

Senza contare che stai praticamente dicendo che Trump potrebbe promuovere la prostituzione minorile e la pedopornografia tranquillamente come idea e non dovrebbe poter essere bannato perchè è altrimenti è censura, è solo una sua idea che dovrebbe poter esprimere.

Se poi mi vorresti dire "Eh vabbe è un caso differente quelle sono pratiche illegali", lo è anche l'incitazione alla sommossa con rischio per l'incolumità pubblica.

A parte che ci sarebbe da chiedersi quale sia la natura di condizioni e termini di servizio che tu, utente, non puoi negoziare...

 

Comunque dici giustamente che i social sono un servizio pubblico solo in teoria. Ed è giusto perchè esistono vuoti normativi. Ma questo non significa che il servizio da loro offerto - qualsiasi sia la forma della piattaforma che lo offre, pubblica o privata - non possa considerarsi di natura pubblica. Per me discende dal diritto naturale ad associarsi liberamente e ad esercitare la propria libertà di espressione, e si manifesta in un ambito virtuale - il quale ha una funzione assolutamente centrale nelle nostre vite, tanto più in un contesto di isolamento forzato mondiale quale quello della pandemia.

E gli Stati hanno, seppur implicitamente, riconosciuto che il servizio offerto dai social e da internet sia di natura pubblica, tanto che ogni volta che ci sono insurrezioni o guerriglie urbane staccano la spina. Ci sono stati casi simili in Egitto, Iran, Myanmar e Cambogia negli ultimi 10 anni (vado a memoria). Lascia stare il fatto che questi non siano paesi democratici, quello che conta è che gli Stati vedano i social network, internet e l'associazionismo online come parte della sicurezza nazionale e agiscano su di essi.

 

Il problema quindi è la totale assenza di regolamentazione. Ma questa non si risolve creando il facebook italiano/americano/russo. A parte che Facebook è di fatto il social media 'dell' Occidente', la Russia usa VK e la Cina Wechat e Weibo, la soluzione è far si che i provvedimenti che limitano la libertà di espressione su Facebook siano conformi alle normative sui diritti umani esistenti a livello europeo e internazionale. Facebook può continuare a rimanere in mano a Zuckerberg, ma i diritti umani sono oramai 'costituzionalizzati' nella gerarchia delle fonti del diritto internazionale ed occupano un ruolo di primo piano Essendo quindi gli Stati obbligati (teoricamente) al loro rispetto, essi hanno anche il dovere di regolamentare i social.

 

Questo molto in breve e molto teoricamente perchè la questione è spinosa e molto molto sfaccettata

[automerge]1610381950[/automerge]

Diciamo che probabilmente non vogliono macelli all'insediamento di Biden il 20, visto che avrà gli occhi del mondo puntato addosso.

 

Si mormorava qualche tipo di manifestazione e quindi tagliano sul nascere anche la più minima possibilità di organizzazione dei gruppi di estrema destra

Beh si, era nell' aria anche da prima. Avevano cancellato la parata inaugurale di Biden il 6 Gennaio e arrestato il leader dei Proud Boys

 

Quello che mi preoccupa è che tra i manifestanti ci fossero molti infiltrati da parte della polizia, e che Qanon assomiglia più a una psyop (c'è un bell' articolo di una giornalista australiana che si chiama Caitlin Johnston, se ti/vi interessa) che a una teoria della cospirazione che nasce dal basso

Modificato da Jamesgrey
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Ospite Utente cancellato 36

Trump in diretta tra 60 minuti.

 

 

Alcuni pensieri sparsi:

 

Trump sta lavorando alla sua piattaforma digitale di comunicazione, appena sarà online mi iscriverò. Nel frattempo che getta le fondamenta potrebbe acquistarne un’altra. Lo ha riferito lui stesso.

 

Elon Musk STAREBBE VALUTANDO l’entrata in gioco come big tech corporation, fonderebbe il suo Facebook/IG ma con chiare regolamentazioni pro speech. Se la massa si stanca di Zuccherino, lui apre i portoni. Ieri ha invitato a scaricare Signal e altre app invitando all’abbandono di whatsapp.

 

Non escludo una collaborazione con Trump. Di questi tempi la fantapolitica è quotidianità.

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  • 2 settimane dopo...

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