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Streamer,Youtuber e diritti d'autore


Bak92

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parrebbe che sia un artist direct Di uno studio comprato da google l’anno scorso :sisi: in ogni caso si è appena aperta una posizione da exc director di stadia :sisi:

 

Progetto partito moncò di suo, pare che stia solo generando perdite su perdite e che la quota di mercato sia ridicola, quando staccheranno la spina? in ogni caso curioso il riferimento al non aver pagato la licenza del gioco :asd:

Modificato da Rafel87
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Fondamentalmente il tizio parla degli streamers.... non inteso come Stadia, Now, Nvidia ecc... quelli i diritti li pagano eccome.

Parla degli streamers intesi come youtuber e Twitch star.

 

Chi di voi ha mai pubblicato un video molto probabilmente sa benissimo che spina nel culo sono i diritti d'autore audio.

Fai vedere un minuto di un film dove c'è una canzone? ti bloccano il video se non riconosci i diritti all'autore. metti una musica di sottofondo ad un tuo video? idem.

Insomma bisogna starci moooolto attenti.

(curiosamente per i video rompono leggermente meno i coglioni)

 

Ora il problema è che tecnicamente è pure giusto: usi un'opera di un altro devi riconoscergli i proventi e citarlo.

Ma nessuno si è mai posto il problema per gli youtuber e i videogiochi.

Un Ninja che ti fa vedere quanto è bravo a giocare a Fortnite effettivamente sta facendo la stessa cosa di chi usa musica scritta da altri.

Un walktrough di un'avventura grafica pure (e poi ci sono i fantastici tizi che "lo gioco su youtube!!" quindi in teoria davvero ti danneggia le vendite, crea spoiler ecc...).

Questa gente dovrebbe in teoria pagare i diritti ai creatori dei giochi come si fa con la musica.

 

Semplicemente nessuno ha mai sollevato la questione ancora....

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Fondamentalmente il tizio parla degli streamers.... non inteso come Stadia, Now, Nvidia ecc... quelli i diritti li pagano eccome.

Parla degli streamers intesi come youtuber e Twitch star.

 

Chi di voi ha mai pubblicato un video molto probabilmente sa benissimo che spina nel culo sono i diritti d'autore audio.

Fai vedere un minuto di un film dove c'è una canzone? ti bloccano il video se non riconosci i diritti all'autore. metti una musica di sottofondo ad un tuo video? idem.

Insomma bisogna starci moooolto attenti.

(curiosamente per i video rompono leggermente meno i coglioni)

 

Ora il problema è che tecnicamente è pure giusto: usi un'opera di un altro devi riconoscergli i proventi e citarlo.

Ma nessuno si è mai posto il problema per gli youtuber e i videogiochi.

Un Ninja che ti fa vedere quanto è bravo a giocare a Fortnite effettivamente sta facendo la stessa cosa di chi usa musica scritta da altri.

Un walktrough di un'avventura grafica pure (e poi ci sono i fantastici tizi che "lo gioco su youtube!!" quindi in teoria davvero ti danneggia le vendite, crea spoiler ecc...).

Questa gente dovrebbe in teoria pagare i diritti ai creatori dei giochi come si fa con la musica.

 

Semplicemente nessuno ha mai sollevato la questione ancora....

Ah io l’avevo letto in chiave di “sfogo personale” visti i non risultati (non ho mai uplodato / fatto uno streaming in vita mia ) :look:

Questione spinosa per gli streamer “wannabe” ma oltre un certo grado di popolarità sono le sh stesse che pagano i singoli streamer per giocare ai loro giochi quindi non capisco la polemica onestamente :/

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Ah io l’avevo letto in chiave di “sfogo personale” visti i non risultati (non ho mai uplodato / fatto uno streaming in vita mia ) :look:

Questione spinosa per gli streamer “wannabe” ma oltre un certo grado di popolarità sono le sh stesse che pagano i singoli streamer per giocare ai loro giochi quindi non capisco la polemica onestamente :/

Bhe la polemica non è del tutto campata in aria.

Se metto sul mio canale YouTube una copia dell’ultimo film Marvel (giustamente) mi si in******.

Se ci metto un montaggio con tutte le cut di Tlou (che viene fuori un film molto migliore di quelli Marvel oltretutto) nessuno dice niente.

 

eppure sto facendo soldi con opere di altri in entrambi i casi.

 

poi vero che un piewdipie che gioca a Among Us ti fa vendere di più il gioco ma la questione resta...

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Mi spiace, ma ha ragione. Per il momento fa comodo ai publisher avere degli streamer che pubblicizzano la loro roba "gratuitamente", ma tecnicamente molti streamer "professionisti" usano software di terzi per una forma di attività economica spesso addirittura configurabile come attività d'impresa. I giochi sarebbero dei fattori di produzione a tutti gli effetti e in quanto tali andrebbero usati dietro licenza. Se i publisher volessero, potrebbero costringere legalmente tutti gli streamer a pagare (o a chiudere). Per il momento, evidentemente, non vogliono.
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Per il momento, evidentemente, non vogliono.

E non vedo perchè dovrebbero farlo :asd:

Ormai hanno dati certi che se il gioco lo dai all'influencer vendi di più in quel paese, quasi a prescindere da come viene trattato.

Per dirti...ho visto centinaia di persone comprare kingdom come deliverance perchè si divertivano a vedere i QDSS distruggere il gioco giocandolo male, sfottendolo, trovando bug ovunque ecc...solo per poter "replicare" quei momenti a casa propria o poterne parlare in community. Pensa che gli sviluppatori sul loro canale ufficiale hanno messo fra le loro playlist salvate (pubbliche ovviamente) tutte le playlist degli youtuber che hanno giocato il titolo e creato la playlist (poche), stanno pure loro :roll3:

Ubisoft poi è la regina incontrastata di questo marketing, quando dico "hanno dati certi" parlo di loro perchè CONTINUANO a invitare gente (ora sono a Milano per Watch Dogs Legion) o in sto periodo "inviano" demo in streaming e ne fanno parlare a loro, dandogli carta bianca (infatti parlano anche di difetti ecc, fossero pagati per parlarne bene non l'avrebbero fatto). E lo fa anche Square ormai.

 

La realtà ad oggi è questa, conta un sacco l'influencer per vendere. Hai presente Among Us? E' uscito nel 2018 e non sapeva "nessuno" cosa fosse, da qualche mese torna a essere giocato dagli streamer è booom. Pure gli sviluppatori ne tornano a parlare e lo aggiorneranno (perchè sta vendendo adesso).

 

E il nuovo Marketing. Solo Nintendo non accetta la cosa, farebbe ancor più numeri di quelli che meritatamente già fa.

 

Social + tizio = successo. E la gente si chiede perchè l'E3 non c'è più :asd:

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Mi spiace, ma ha ragione. Per il momento fa comodo ai publisher avere degli streamer che pubblicizzano la loro roba "gratuitamente", ma tecnicamente molti streamer "professionisti" usano software di terzi per una forma di attività economica spesso addirittura configurabile come attività d'impresa. I giochi sarebbero dei fattori di produzione a tutti gli effetti e in quanto tali andrebbero usati dietro licenza. Se i publisher volessero, potrebbero costringere legalmente tutti gli streamer a pagare (o a chiudere). Per il momento, evidentemente, non vogliono.

 

Ovviamente non lo fanno perchè per loro è un rientro tutto in pubblicità e risparmio sul marketing del gioco

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  • Amministratore

Qualcuno dica al tipo che le licenze le paghiamo all'acquisto dei giochi e sta scritto lì se quest'ultimi possono essere utilizzati per far streaming oppure no.

 

In ogni caso, come per qualsiasi prodotto io abbia acquistato, credo di averne il diritto di mostrarlo e parlarne con chi voglio nelle modalità che voglio.

 

Non devo pagare alcuna licenza per parlare dei prodotti asus come monitor e quant'altro nei miei video, perché io ne parlo da consumatore che ha acquistato i prodotti.

 

Non sto facendo soldi con i loro prodotti. Sto facendo soldi con la mia opinione ed il mio operato usando i prodotti che ho acquistato.

 

E questo vale sia per i recensori che per i portatori di contenuti, di qualsiasi tipologia di prodotto. Al massimo son loro che, paradossalmente, dovrebbero pagare me (inteso come youtuber) perché ho scelto di parlare e pubblicizzare quel prodotto. Ma anche lì ha poco senso, perché potrei parlare malissimo del prodotto essendo libero di dire la mia.

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Qualcuno dica al tipo che le licenze le paghiamo all'acquisto dei giochi e sta scritto lì se quest'ultimi possono essere utilizzati per far streaming oppure no.

 

In ogni caso, come per qualsiasi prodotto io abbia acquistato, credo di averne il diritto di mostrarlo e parlarne con chi voglio nelle modalità che voglio.

 

Non devo pagare alcuna licenza per parlare dei prodotti asus come monitor e quant'altro nei miei video, perché io ne parlo da consumatore che ha acquistato i prodotti.

 

Non sto facendo soldi con i loro prodotti. Sto facendo soldi con la mia opinione ed il mio operato usando i prodotti che ho acquistato.

 

E questo vale sia per i recensori che per i portatori di contenuti, di qualsiasi tipologia di prodotto. Al massimo son loro che, paradossalmente, dovrebbero pagare me (inteso come youtuber) perché ho scelto di parlare e pubblicizzare quel prodotto. Ma anche lì ha poco senso, perché potrei parlare malissimo del prodotto essendo libero di dire la mia.

Ma proprio no.

Se ti compri il dvd di Matrix non hai il diritto di pubblicarlo su YouTube, meno che mai di monetizzare il video....

 

una recensione è un conto (ma anche lì ci sono limitazioni al minutaggio, non puoi usare l’audio sotto copyright ecc...) Un longplay è un altro discorso.

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  • Amministratore
Ma proprio no.

Se ti compri il dvd di Matrix non hai il diritto di pubblicarlo su YouTube, meno che mai di monetizzare il video....

 

una recensione è un conto (ma anche lì ci sono limitazioni al minutaggio, non puoi usare l’audio sotto copyright ecc...) Un longplay è un altro discorso.

Infatti come dicevo è scritto nella licenza cosa puoi farci e cosa no.
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Ospite Utente cancellato 110

Fondamentalmente il tizio parla degli streamers.... non inteso come Stadia, Now, Nvidia ecc... quelli i diritti li pagano eccome.

Parla degli streamers intesi come youtuber e Twitch star.

 

Chi di voi ha mai pubblicato un video molto probabilmente sa benissimo che spina nel culo sono i diritti d'autore audio.

Fai vedere un minuto di un film dove c'è una canzone? ti bloccano il video se non riconosci i diritti all'autore. metti una musica di sottofondo ad un tuo video? idem.

Insomma bisogna starci moooolto attenti.

(curiosamente per i video rompono leggermente meno i coglioni)

 

Ora il problema è che tecnicamente è pure giusto: usi un'opera di un altro devi riconoscergli i proventi e citarlo.

Ma nessuno si è mai posto il problema per gli youtuber e i videogiochi.

Un Ninja che ti fa vedere quanto è bravo a giocare a Fortnite effettivamente sta facendo la stessa cosa di chi usa musica scritta da altri.

Un walktrough di un'avventura grafica pure (e poi ci sono i fantastici tizi che "lo gioco su youtube!!" quindi in teoria davvero ti danneggia le vendite, crea spoiler ecc...).

Questa gente dovrebbe in teoria pagare i diritti ai creatori dei giochi come si fa con la musica.

 

Semplicemente nessuno ha mai sollevato la questione ancora....

Se non vedo il gameplay o non provo la demo io non compro.

Gli sviluppatori/publisher sanno benissimo quanto sia inportante per loro che gli youtube/streamer giochino ai loro giochi per questo non rompono le palle.

Senza contate una piccola ma grande differenza nel film e nella musica non è presente minimamente la componente interettiva,i videogiochi sotto questo punto di vista sono più simili hai giochi da tavolo.

EULA standard non potresti diffondere niente.

Infatti come dicevo è scritto nella licenza cosa puoi farci e cosa no.

Lasciate perdere le licenze,quello che bisogna vedere è cosa dicono le leggi dello stato e come si applicano.

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  • Amministratore
EULA standard non potresti diffondere niente.
A decidere è chi detiene i diritti. I regolamenti servono a tutelare appunto chi non vuole che il materiale venga diffuso.

 

Ripeto a dire che quando acquisti un film o un videogioco accetti una licenza che sta scritta al primo avvio e ti dice cosa puoi e cosa non puoi fare con quel prodotto.

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Se non vedo il gameplay o non provo la demo io non compro.

Gli sviluppatori/publisher sanno benissimo quanto sia inportante per loro che gli youtube/streamer giochino ai loro giochi per questo non rompono le palle.

Senza contate una piccola ma grande differenza nel film e nella musica non è presente minimamente la componente interettiva,i videogiochi sotto questo punto di vista sono più simili hai giochi da tavolo.

 

 

Lasciate perdere le licenze,quello che bisogna vedere è cosa dicono le leggi dello stato e come si applicano.

Ma infatti i publisher non hanno mai detto A fino adesso.

Però in linea teorica il problema esiste.

 

C’è gente che fa soldi con opere altrui di cui non ha diritti.

Sull’Interattività è una linea sottile.

Perché ovviamente la partita di FIFA è una cosa, ma il Walking simulator story driven magari non è poi così interattivo... o la graphic novel giapponese magari...la sua funzione di intrattenimento basata sulla trama e i disegni/animazioni rimane quasi intatta come esperienza...

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Ma prendiamo pure l’esempio più assurdo.

L’action più estremo.

Diciamo che faccio un montaggio con le cut di Gow o Uncharted (e già viene fuori qualcosa di meglio del 90% dei film d’azione attuali...) e lo metto su YouTube (senza neanche il commento).

Ha senso vederlo così invece di giocarlo? Ovviamente no! Ma intanto io sto facendo soldi con il lavoro di sceneggiatori, programmatori, animatori, doppiatori ecc... senza avere alcun diritto sull’opera.

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Ospite Utente cancellato 260

[uSER=260]@laikacomehome[/uSER] Evoco te a far luce sulla questione :uiui:

La legge sul diritto d'autore prevede la distinzione tra diritti patrimoniali (d'autore) e diritti morali (d'autore).

Il diritto patrimoniale può essere ceduto a terzi, il diritto morale no.

Per dirla maccheronicamente, puoi permettere a Tizio di fare soldi con la tua opera ma non puoi permettere a Tizio di rivendicarne la paternità.

 

Sullo streaming, è chiaro che esista una problematica notevole e ho sempre pensato che il fenomeno sia tollerato dai reali detentori dei diritti patrimoniali sul videogioco (le SH) fondamentalmente perché porta allo stesso visibilità e profitti. Di fatto, però, a livello professionale è un'attività che conduce un terzo privato a ricevere emolumenti grazie all'utilizzo del titolo, e così potrebbe configurarsi una lesione del diritto patrimoniale della SH.

Infatti, la legge italiana (art. 15 legge sul diritto d'autore) prevede che l'autore abbia il diritto esclusivo di eseguire la sua opera in pubblico, soprattutto se esiste su di essa uno scopo di lucro (per cui invece, in determinati ambiti, è consentito).

Non è un caso che una SH possa decidere di bloccare uno streaming tramite il PSN, ad esempio, semplicemente se lo ritiene opportuno.

Insomma, vale finché vale e cioè fin quando la SH lo tollera e fa bene alle proprie tasche.

 

Anche pensando che non si è nell'ambito dell'esecuzione dell'opera in pubblico ma in quello della semplice riproduzione, cambia poco: "è consentita la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi su qualsiasi supporto, effettuata da una persona fisica per uso esclusivamente personale, purché senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali" (art.71).

 

Pensare che un pewdiepie non abbia scopo di lucro o fine commerciale, beh... :asd:

Ma è chiaro che, data la sua platea, sarà addirittura la SH a cercare lui e non viceversa...e quindi, in quel caso, potrebbe addirittura esservi una cessione parziale dei diritti patrimoniali, cosa che con l'utente normale non avviene (torniamo nel concetto di "tolleranza").

 

Insomma, il discorso "la copia è mia e faccio ciò che voglio io" non è corretto.

Tutto questo è diverso dalla vendita singola, dove la giurisprudenza europea ha chiarito che il diritto patrimoniale si esaurisce dopo la prima vendita e per questo è possibile rivendere la copia anche per il terzo.

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La legge sul diritto d'autore prevede la distinzione tra diritti patrimoniali (d'autore) e diritti morali (d'autore).

Il diritto patrimoniale può essere ceduto a terzi, il diritto morale no.

Per dirla maccheronicamente, puoi permettere a Tizio di fare soldi con la tua opera ma non puoi permettere a Tizio di rivendicarne la paternità.

 

Sullo streaming, è chiaro che esista una problematica notevole e ho sempre pensato che il fenomeno sia tollerato dai reali detentori dei diritti patrimoniali sul videogioco (le SH) fondamentalmente perché porta allo stesso visibilità e profitti. Di fatto, però, a livello professionale è un'attività che conduce un terzo privato a ricevere emolumenti grazie all'utilizzo del titolo, e così potrebbe configurarsi una lesione del diritto patrimoniale della SH.

Infatti, la legge italiana (art. 15 legge sul diritto d'autore) prevede che l'autore abbia il diritto esclusivo di eseguire la sua opera in pubblico, soprattutto se esiste su di essa uno scopo di lucro (per cui invece, in determinati ambiti, è consentito).

Non è un caso che una SH possa decidere di bloccare uno streaming tramite il PSN, ad esempio, semplicemente se lo ritiene opportuno.

Insomma, vale finché vale e cioè fin quando la SH lo tollera e fa bene alle proprie tasche.

 

Anche pensando che non si è nell'ambito dell'esecuzione dell'opera in pubblico ma in quello della semplice riproduzione, cambia poco: "è consentita la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi su qualsiasi supporto, effettuata da una persona fisica per uso esclusivamente personale, purché senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali" (art.71).

 

Pensare che un pewdiepie non abbia scopo di lucro o fine commerciale, beh... :asd:

Ma è chiaro che, data la sua platea, sarà addirittura la SH a cercare lui e non viceversa...e quindi, in quel caso, potrebbe addirittura esservi una cessione parziale dei diritti patrimoniali, cosa che con l'utente normale non avviene (torniamo nel concetto di "tolleranza").

 

Insomma, il discorso "la copia è mia e faccio ciò che voglio io" non è corretto.

Tutto questo è diverso dalla vendita singola, dove la giurisprudenza europea ha chiarito che il diritto patrimoniale si esaurisce dopo la prima vendita e per questo è possibile rivendere la copia anche per il terzo.

:nerdsaw::nerdsaw:

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