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AstroMaSSi

Survivor
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  1. Yoku’s Island bellissimo... alcuni non l’hanno capito però. A me piaciuto davvero tanto
  2. Mi si è impallato una volta, ho spento ed ho rifatto il livello, poco disturbo in generale, ho perso 1/2 minuti di gioco. Probabilmente ho fatto una cosa non prevista e si è bloccato.
  3. LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: INMOST (SWITCH) Input pro: Artisticamente molto ispirato Coinvolgente a livello emotivo Input prot: Criptico Non supera le 5 ore di gioco Livello di difficoltà basso Commento finale: Inmost è una sorta di avventura con elementi platform ed action ed alcuni aspetti prettamente narrativi. Nel gioco si combinano parti relative a vari personaggi, un uomo anziano che si ritrova proiettato in un oscuro mondo di incubo, una bambina chiusa in una casa dalle atmosfere altrettanto cupe, un cavaliere nero al servizio di un oscuro signore. L’estetica è prettamente indie, con visuale dal lato 2D e livelli che si estendono nelle 4 direzioni con sezioni accessibili progressivamente come in un metroidvania, ovvero raccogliendo determinati oggetti ed attivando opportuni interruttori. Lo stile grafico è comunque ben sviluppato e molto gradevole, nella sua semplicità ed anche nel presentare tratti stilistici già visti in produzioni del passato. Il percorso prioritario è quello dell’anziano, che si alterna a livelli più lineari dove governeremo il cavaliere o la bambina. L’approccio è diverso a seconda della sezione, i livelli del cavaliere prevedono lotte contro avversari e mostri, quelli dell’anziano prevedono di evitare i mostri o di utilizzare trappole e stratagemmi per sconfiggerli ed evitarli, mentre quelli della bambina sono puramente esplorativi. I comandi non sono impeccabili, in alcuni casi si fa un po’ di confusione, in determinate situazioni il comando di azione non ha una risposta corretta, soprattutto quando, dopo aver spostato un elemento dello scenario, c’è sovrapposizione con un elemento attivo dello sfondo. La componente narrativa, molto simbolica, è ben strutturata sebbene non sempre chiara (il finale però rimette quasi tutto a posto), e riesce anche a commuovere il giocatore con un finale molto delicato ed evocativo. Il livello di difficoltà è moderato, solo alcuni passaggi richiedono studio e diversi tentativi, la stessa struttura metroidvania non dovrebbe creare particolari difficoltà ai giocatori visto che la mappa non è vastissima. Complessivamente il gioco è riuscito e gradevole, un esempio di quanti buoni prodotti si possono trovare negli store, di quanti buoni indie meritano attenzione e rispetto, spesso, ahimè, migliori e più divertenti di tripla A sopravvalutati. Giudizio finale: SI
  4. LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: PARTY HARD 2 (SWITCH) Input pro: - Essere un serial killer fuori di testa ha sempre un suo fascino perverso... stavolta poi c’è un motivo - Nonostante la tematica non è “pesante”, gestisce il tema controverso con stile - Buon livello di sfida, non è un titolo banale da giocare e con un buon livello di rigiocabilità - Migliora il primo in tutto Input prot: - Non ti piacciono i serial killer? Non fa per te - Moralmente resta comunque discutibile. Anche se c’è una storia di dopa dietro Commento finale: Dopo il primo capitolo, titolo discreto ma con alcuni limiti, Pinokl Games torna sul luogo del delitto con un secondo capitolo del gioco dedicato ai serial killer da party. Il gioco riprende lo schema generale del precedente, con livelli rappresentati tramite visione isometrica ed estetica che richiama gli arcade di una volta. Ancora una volta si impersona un serial killer, un pazzo che dopo aver perso il lavoro smette di prendere le medicine che tengono sotto controllo la sua alienazione ed esplode in una rabbia che lo porta a desiderare la vendetta. Ma stavolta forse è la vita normale ad essere alienante e forse è l’interruzione dell’utilizzo delle pasticche che lo porta ad essere per certi versi un perverso giustiziere... In ognuno dei 14 livelli dovrete affrontare un ambiente piuttosto ampio dove interagire con l’ambiente per preparare trappole letali o uccidere senza troppi complimenti gli sventurati che si trovano sul vostro cammino. Per ogni livello ci sono degli obiettivi, uccidere un certo numero di persone, scoprire dei segreti, uccidere dei bersagli (di solito spacciatori o bikers), e questo può rendervi assassini seriali o giustizieri della notte, aspetto che non influenza il procedere del gioco ma rende filosoficamente diversa l’esperienza: sceglierete il total carnage o sarete chirurgici nell’omicidio? Interessante anche la varietà delle interazioni con l’ambiente e la possibilità di combinare alcuni oggetti (ad esempio, combinando benzina e bottiglie di superalcolici si ottiene una bella molotov). In generale l’analisi o sinistro permette di guidare l’assassino, I tasti serviranno per interagire con l’ambiente, attivare trappole, piazzare bombe ed accoltellare i compagni di festa. La storia narra la lotta che il nostro psicopatico porta avanti contro un cartello della droga guidato da un’insospettabile, sino alla catarsi finale, dando inoltre la possibilità di utilizzare personaggi alternativi con variabili nelle possibilità offerte per affrontare un livello . La componente stealth è fondamentale per non farsi scoprire nelle nostre giornate di follia, relativamente poco profonda ma assai migliorata rispetto al primo episodio: la polizia è molto insistente nell’inseguimento i sospetti, gli ospiti, se girati verso di voi, sono pronti a correre a denunciarvi (di certo comunque non si capisce perché continuino a ballare in mezzo a decine di sacchi di cadaveri, ma tant’è...). Il gioco è divertente e godibile, molto impegnativo e vario, con varie chicche nascoste nel gioco è buone possibilità di nuove sfide date dalla presenza di personaggi alternativi e di un DLC che cambia anche il tono delle scene supplementari. Complessivamente ci troviamo di fronte ad un prodotto buono, divertente e con una discreta longevità, che personalmente preferisco non solo al primo ma anche al più noto Hotline Miami, che puó essere accostato a questo per “spirito”. Giudizio finale: SI
  5. LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: DEATH’S HANGOVER (SWITCH) Input pro: Miscela tra Arkanoid e giochi di ruolo ben riuscita Economico Sfidante e sufficientemente longevo Fuori di testa in maniera simpatica e positiva Input prot: A volte l’uscita del livello è semplificata È un prodotto a basso costo quindi non ha particolari super rifiniti Il controllo della palla non da una sensazione di controllo perfetto Commento finale: Peschi un gioco a cazzo sullo store, senza recensioni, senza battage pubblicitario, con una grafica semplice, a basso costo solo perché qualcosa nella presentazione ti ispira. E fai centro ancora una volta.... Death’s Hangover è un gioco che miscela Breackout/Arkanoid con elementi RPG. Il gioco ci mette nei panni di una coppia di avventurieri trasformati in donna da Morte. Dovranno combattere contro Dracula Bastardo penetrando nel suo castello ed affrontando vari livelli suddivisi in stanze, ognuno dei quali caratterizzato da nemici tematici e particolarità specifiche di ogni livello. I due “eroi”sono in sostanza la palla ed il respingente, ovvero un eroe che corre nella parte bassa del livello con un materasso ed un altro eroe contenuto all’interno della palla. I vari livelli contengono avversari, elementi fragili, interruttori ed un portone in fondo da cui far uscire la palla una volta aperto (colpendolo più volte). Il gioco ha una modalità arcade ed una storia, che si sblocca una volta completato tutti i livelli arcade. Altra caratteristica è la possibilità di raccogliere “anime”, che si trovano in una stanza specifica di ogni livello, da colpire e raccogliere al volo. La raccolta delle anime permette di ottenere un credito per continuare la partita e di aprire il portone di Dracula nella modalità storia e poter affrontare il livello finale. Come nei giochi del genere ci sono vari power-up da raccogliere per potenziare il materasso,la classica colla, la modalità palla-bomba, la palla di fuoco etc. Da sottolineare inoltre l’ironia che permea il gioco, con situazioni divertenti e paradossali, legate in particolar modo al cambio di sesso dei protagonisti... Complessivamente il gioco è ampiamente promosso, divertente, sufficientemente sfidante, vario ed anche molto economico; i difetti sono relativamente piccoli, in particolare c’è una generale rifinitura scarsa dei particolari e non si ha l’impressione di un perfetto controllo del materasso, inoltre i livelli non hanno molti elementi. Però il gioco resta godibilissimo e quindi consigliato a chi cerchi un gioco arcade con un po’ di sana ironia. Giudizio finale: SI
  6. Confermo, tra l’altro ha un minimo più di senso. Restano i difetti di IA del primo ed ho trovato un brutto bug che mi ha piantato su un livello difficile proprio alla fine. Infatti l’ho mollato li sino che non mi passa l’incazzatura... però in generale lo trovo migliore del primo. Nel frattempo mi dedico ad altro, come puoi vedere.
  7. LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: A SHORT HIKE (SWITCH) Input pro: Grafica carina e colorata Leggero e spensierato ma anche divertente Costo moderato e tante piccole cose da scoprire Input prot: Breve Esperienza semplice e non impegnativa Tasso di rigiocabilità basso Commento finale: A Short Hike è un gioco semplice ma pieno di piccole cose, una sorta di avventura/platform colorato e vivace che ci mette nei panni di un piccolo uccello in vacanza che decide di arrampicarsi sul picco più alto della zona. Per farlo dovrà esplorare l’area di vacanza, tra spiagge, sentieri ed isolette, interagendo con altri personaggi “animatosi” (un poco alla Animal Crossing) che ci chiederanno di svolgere per loro piccoli favori per avere premi in cambio. Lo scopo è quello di trovare monete nascoste ed altri oggetti che permettono di interagire con l’ambiente in modo da poter accumulare penne dorate che permetteranno al nostro pennuto protagonista di inerpicarsi sulle più alte montagne. Infatti aumentando il numero di penne disponibili si potrà aumentare il tempo di arrampicata e arrivare più in alto, sino alla vetta massima. Il nostro personaggio si muove con lo stick analogico, dispone inoltre di un tasto azione per saltare e planare durante le fasi di volo, di un altro tasto per utilizzare alcuni oggetti trovati (un piccone, un secchio ed altre cose). La visuale è isometrica, cosa che comporta in alcuni casi alcuni piccoli fastidi perché alcune aree restano nascoste e non si può liberamente girare la telecamera. Inoltre c’è un piccolo minigioco simile alla pallavolo e tante altre chicche. Complessivamente il gioco è riuscito, gradevole senza gridare al miracolo, breve (circa 2 ore di gioco, il doppio se si vogliono scoprire tutte le cose) ma divertente, da consigliare per chi voglia qualcosa di rilassante e non troppo impegnativo. Giudizio finale: SI
  8. LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: PARATROPIC (SWITCH) Input pro: Atmosfera malsana È breve Input prot: Graficamente scadente Non succede quasi niente, quello che succede è un po’ meh Commento finale: Questo gioco è un walking simulator che vuole avere atmosfere horror e disturbanti. Il gioco, molto breve e da giocare in unica sessione, racconta una storia di traffico di videocassette vietate, alternando vari personaggi con dialoghi, tratti di guida, esplorazione, con la possibilità di scattare delle foto. Ci sono dei dialoghi e le scelte del giocatore possono sbloccare degli achievement. Il gioco tecnicamente è molto grezzo, sia a livello grafico che di gameplay. I tratti guidati sono inutili passeggiate in autostrada dove non succede nulla, altrettanto i percorsi a piedi. Il gioco alterna le varie fasi in maniera improvvisa, per portare avanti la storia su binari diversi ma senza che comunque succeda molto al di là di qualche evento e qualche dialogo, la stessa storia delle videocassette, che fa molto “Videodrome”, è inutile e velleitaria. Al di là di un vago senso di inquietudine il gioco è davvero scialbo, anche considerando la sua natura di walking simulator, un prodotto da evitare anche se costa poco. Giudizio finale: NO
  9. Preso... scaricato ma per attivare i bisogna aspettare...
  10. +1 Paratropic +1 Death’s Hangover +1 A Short Hyke +1 Prehistoric Dude +1 Party Hard 2
  11. Serial Cleaner è quello che passa dopo il pazzo di Hotline Miami a ripulire... e a me è piaciuto molto di più... da prendere assolutamente. Dai uno sguardo anche a Party Hard.
  12. LE RECENSIONI SNACK DEL NON ANGOLO: HOTLINE MIAMI (SWITCH) Input pro: Un po’ di sana ultraviolenza non fa mai male Livello di difficoltà abbastanza elevato Diverte senza annoiare Input prot: Ha una struttura ed un gameplay limitato L’intelligenza dei nemici è simile a quella di un facocero con gravi handicap. Sistema di controllo macchinoso Commento finale: Hotline Miami condivide con altri titoli Devolver Digital alcune caratteristiche tipiche: l’ambientazione cruda e violenta, personaggi fuori di testa, gameplay rapido e senza troppi fronzoli, grafica non pompata esteticamente molto 16-bit, lunghezza del gioco medio-bassa (5/6 ore). L’ambientazione e l’estetica richiamano sia l’epoca 16-bit ed in generale l’epoca dell’Amiga, anche per il livello di difficoltà che necessita di ripetere molte volte gli stessi livelli; altro richiamo è ovviamente a GTA, sebbene lo svolgimento del gioco preveda livelli ben definiti (sono 20) e la mancanza di un open-world, ma l’estetica e la modalità di gioco sono ad esso ispirate. Il sistema di controllo prevede l’uso del doppio stick e di vari tasti, compresi i dorsali, per le funzioni di attacco, interazione, cambio delle armi, ognuna delle quali ha caratteristiche proprie in termini di area di effetto e rumorosità, usare armi da fuoco non sempre è consigliabile attirando guardie in quantità: ha limiti evidenti in termini di praticità di utilizzo e precisione, per poter essere efficaci è spesso necessario inserire la mira automatica, aspetto che non mi piace molto. In ogni caso completare i vari livelli sarà impegnativo visto che basta un colpo per uccidere il protagonista. Superando i vari livelli (si tratta in generale di entrare in alcune case/palazzi e far fuori tutti sino alla fuga finale) si sbloccano nuove armi e una serie di maschere, che il nostro protagonista può indossare prima di ogni livello e che regalano alcune caratteristiche di potenziamento, come la possibilità di uccidere gli avversari colpendoli con le porte, oppure la possibilità di resistere ad un colpo di arma da fuoco o da taglio. Ogni livello, a seconda di come ci si è comportati, permette di avere una valutazione del giocatore, un voto, che riflette la velocità del giocatore, le combo effettuate etc. La storia è priva di senso, solo una sovrastruttura per legare le varie scene, le stesse scene di intermezzo sono più bizzarre che interessanti. Complessivamente il titolo è divertente ma a mio avviso non pienamente riuscito, troppo limitato in vari aspetti sia di ambientazione che di gameplay. Messo a paragone con altri titoli che hanno seguito la sua scia, su tutti Serial Cleaner, paga in termini di storia e di efficacia. Resta un titolo che ha una sua importanza tematica ma giocato oggi mostra i suoi limiti, quindi da prendere in sconto o se vi piace il genere. Giudizio finale: MANEGGIARE CON CURA
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