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Le mosse di Microsoft preoccupano i piccoli sviluppatori


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https://www.bbc.com/news/business-60241535

 

 

The company's Sarah Bond, corporate vice president at Xbox's Gaming Ecosystem Organisation, argues that Game Pass will, if anything, benefit indie developers by introducing them to new and unfamiliar types of game.

As an example, she says that of the people who tried indie puzzle game, Human Fall Flat, on Game Pass, 60% had never played a puzzle game before. And that 40% of those people went on to buy a different puzzle game outside of Game Pass.

"We are continuing to invest with indie developers and we will continue to do so as the service grows," Ms Bond says in an interview with the BBC, though she declined to discuss specifics.

"No, it will not make us a monopoly," she adds, referring to the planned deal with Activision.

 

 

When Tanya Short first pitched the idea for Boyfriend Dungeon, a computer game where the player's romantic partners are monster-vanquishing weapons, publishers didn't seem overly interested.

"They all rejected it. They said the name wasn't interesting, or they just didn't understand it," says Ms Short, the director and chief executive of independent game studio, Kitfox Games.

It was only after a growing buzz about the game, and some initial funds, via Kickstarter, that the games platforms changed their tune.

Boyfriend Dungeon is now available on a variety of systems, including PC, Xbox and Nintendo Switch.

But Ms Short worries that quirky games like hers, designed by creatively independent studios, will have an even harder route to market in the future - because the biggest corporate firms in gaming are expanding.

 

 

Ms Short is one of a number of indie game developers who have told BBC News they are worried about what the deal could mean for the industry.

Microsoft insists it will continue to cater for small, independent developers. But some of those developers are deeply concerned, for instance, that if the Microsoft-owned, Game Pass subscription service, increasingly becomes the only means through which many people access games, small studios could be left competing for funding and promotion via that platform.

It could be viewed as a video game version of the problem that some artists say they face on music streaming platform, Spotify.

Ms Short also points out that, currently, indie studios already avoid launching their games in the run-up to Christmas, since so many large, or "triple-A" titles are released during that period. Think Call of Duty or FIFA. But with greater consolidation of large developers - and platforms, such as Xbox and Game Pass, calling more of the shots - things could get even trickier.

"This Activision acquisition strikes fear in us because it makes it so much more obvious - maybe they could dominate the rest of the year and then what do we do?" she says.

Modificato da Thenameless
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Sempre detto che saranno i primi a prendersela in quel posto.

 

il Fifa o il Gta continui a comprarlo ma… “20 euro per un indie?! Ma che sei scemo?!” già serpeggia

 

(con i Cod e gli Elder Scroll la cosa potrebbe anche passare al livello successivo)

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Sempre detto che saranno i primi a prendersela in quel posto.

 

il Fifa o il Gta continui a comprarlo ma… “20 euro per un indie?! Ma che sei scemo?!” già serpeggia

 

(con i Cod e gli Elder Scroll la cosa potrebbe anche passare al livello successivo)

Confermo: Death's door non l'ho comprato ad esempio.

 

Prima magari per curiosità compravo indie a caso, adesso li prendo solo se mi interessano davvero (Inscryption).

 

Il pass sta fagocitando quella fascia di prezzo lì

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  • Amministratore

Mah...

Per iniziare, direi di condividere questa interessante analisi, che si trova già all'interno dell'articolo (ed espone chiaramente il problema):

https://vginsights.com/insights/article/infographic-indie-game-revenues-on-steam

 

Prima di proseguire, vorrei citare il buon Warren Spector che qualche mese fa esordiva dicendo che già da anni (e quindi ben prima che nascessero servizi con abbonamento) oltre l'80% degli studi di sviluppo, quando lancia un gioco, fallisce.

 

Fatte le doverose premesse:

 

La signora Short, dal mio punto di vista, ha le idee confuse. Benché dia un'ottimo esempio di come uno studio indipendente faccia estrema fatica a trovare un publisher (tutti le bocciavano il progetto, poi si son lanciati con kickstarter ed i plublisher hanno cominciato ad interessarsi), si perde dimostrando che il mercato videoludico non è leggibile per tutti. Non vedo per quale motivo non lanciare giochi nel periodo natalizio. Dubito fortemente che chi gioca Cod e Fifa, durante l'anno, vada a comprare gli indie e non i due-tre titoli tripla A di Ubisoft.

Il target di riferimento, dal mio punto di vista, è proprio diverso ed è molto più vicino ai giocatori di Elden Ring che non a quelli di Cod e Fifa.

 

Zhdanovich si dice contento della collaborazione con MS ed il suo gamepass, ed allo stesso tempo preoccupato per il futuro perché non sa quanto quest'ultimo servizio potrà garantire gli indie. Preoccupazione sensata a mio avviso, ma fino ad un certo punto, perché è chiaro che gli indie sono e saranno sempre parte integrante del servizio, nonché forse la parte centrale per una grande fetta di pubblico, ma sicuramente non si potranno coprire tutti. Ci arriveremo a brevissimo con l'intervento di Mike Cook.

 

Piers, analista di Ampere Analysis, mi sembra un po' Pachter. Dice che, se i giocatori si abbonassero e smettessero di comprare giochi sarebbe difficile immaginare cosa può accadere...? Che se smettono di comprare giochi a me sembra molto facile immaginare cosa succederà, quindi forse la notizia è stata riportata male ed intendeva dire che "è difficile, oggi, prevedere cosa può accadere nel futuro ed una delle possibili previsioni è che tutti smettano di acquistare giochi ed abbonarsi al pass", che avrebbe più senso.

Fa notare che i giochi indie proposti sul gamepass sono pochi. Probabilmente vero, ma arriveremo anche a questo sempre con Mike Cook.

 

Jake Simpson afferma che attualmente gli sviluppatori indie hanno grosse difficoltà e, sulla base del link che ho condiviso ad inizio post, dice che più della metà dei giochi indie su steam non ha guadagnato oltre 4,000 € (ed è qua che prende forma il VERO problema)

 

Mike Cook (finalmente) centra il punto.

Il problema è il sovraffollamento. In sostanza, il mercato è saturo.

Dice che è difficile, per i buoni giochi, trovare il proprio pubblico. Chiaramente gli sviluppatori molto piccoli sentono maggiormente questa pressione.

 

Arriviamo infine a Sarah Bond (Vicepresidente del settore Gaming Ecosystem di Xbox) che ci porta dei numeri molto interessanti grazie alla sua posizione ed in riferimento al suo gamepass:

Giocatori che, attraverso il pass, hanno provato Human Fall Flat:

  • oltre il 60% dei giocatori non aveva mai giocato un puzzle (su piattaforme Xbox).
  • oltre il 40% del 60% dei giocatori poco sopra, ha acquistato puzzle game fuori dal gamepass.

:book:

 

Afferma inoltre che è loro intenzione accrescere maggiormente il supporto agli indie games, man mano che il servizio cresce (imho scontatissimo).

 

Anisa dice cose inutili, quindi manco la riporto.

 

Andando alla fine e riassumendo (versione breve per chi vuole le conclusioni):

 

Il problema degli indie è la pubblicità, nonché la visibilità. Sono troppi, si fa fatica a distinguere i buoni giochi dalle schifezze. Possibilmente perché la maggior parte degli indie sono schifezze.

Servizi come ID@Xbox possono aiutare con la pubblicazione, servizi come il pass possono garantire visibilità.

E' chiaro che non ci sarà mai, per tutti, la possibilità di garantire visibilità e fruizione.

Quantomeno il pass crea interesse verso determinati titoli, il che è solo un bene.

Pensare che il problema degli indie possa essere aggravato con l'introduzione del gamepass è lecito, ma non la vedo un'analisi attenta.

Oltre la metà degli indie già da anni (rivedere il grafico) vendono nulla o quasi. Al massimo il gamepass potrà dare visibilità ad indie meno meritevoli di altri, ma la sostanza sarà sempre la stessa.

Su 10 Indie, 8 sono destinati a morire. Al massimo, grazie a servizi come il pass, a morire saranno 7 indie anziché 8.

 

Come risolvere il problema? Aumentando il numero dei giocatori.

Non ci sono altre soluzioni. Il mercato è spietato e non è per tutti come lo era 30 anni fa, perché oggi di team talentuosi ce ne stanno TROPPI, ma i giocatori continuano ad essere troppo pochi.

Se ieri eravamo in 10 e ci ritrovavamo a scegliere di comprare 3 giochi su 10 lanciati, oggi ne lanciano 30 ma noi continuiamo a comprare 3 giochi, massimo 4.

 

Aumentare il numero dei giocatori è la via.

Gli indie schifezze, comunque, continueranno a non vendere.

 

Tutto IMHO.

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Il problema del Game Pass/sistemi ad abbonamento per le piccole produzioni ci sarà quando esistere al di fuori di esso significherà sostanzialmente passare inosservati, se non proprio non esistere (cosa che già si verifica su piattaforme di distribuzione standard, ma in diversa misura e con un'abitudine all'acquisto differente – e già Steam con gli sconti ha prodotto bei danni).

 

Questo scenario, pessimistico ma verosimile, potrebbe portare a degli squilibri contrattuali fra le parti, non più così tanto favorevoli per gli sviluppatori che si troverebbero intrappolati in un mercato ancora più spietato (e il caso Apple Arcade è emblematico di come le intenzioni di un'azienda possano cambiare nel tempo).

 

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Il concetto è:chi cazzo me lo fa fare a comprare giochi quando me li mettan sul pass?quindi va a finire che i titoli maggiori possono comunque avere le spalle coperte(sopratutto se sono in mano a ms),mentre i piccoli devs ne risentono.anche una persona che era interessata a comprare il gioco X magari nn lo compra in quanto aspetta l’uscita sul pass o perché potendone giocare altri(sempre disponibili sul pass)evita l’acquisto…rimanere ignorati

Io giochi come fh5,halo,il prox starfield o stalker 2(giusto pe citarne alcuni)li avrei comprati senza indugio alcuno…lo stesso sniper elite 5 di prox uscita(sempre presi al d1 full price)….ma ora chi me lo fa fare?chi sviluppa questi vg alla fine attutisce bene il colpo subito dalla mancanza di introiti avuti dalle vendite,i piccoli s’attaccano

Ora tutto bello e buono,ce lo godiamo sto pass…se ne riparla fra qualche anno

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Il problema del Game Pass/sistemi ad abbonamento per le piccole produzioni ci sarà quando esistere al di fuori di esso significherà sostanzialmente passare inosservati, se non proprio non esistere (cosa che già si verifica su piattaforme di distribuzione standard, ma in diversa misura e con un'abitudine all'acquisto differente – e già Steam con gli sconti ha prodotto bei danni).

 

Questo scenario, pessimistico ma verosimile, potrebbe portare a degli squilibri contrattuali fra le parti, non più così tanto favorevoli per gli sviluppatori che si troverebbero intrappolati in un mercato ancora più spietato (e il caso Apple Arcade è emblematico di come le intenzioni di un'azienda possano cambiare nel tempo).

 

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Esattamente.

Se prende piede rischia di portare alla situazione che se non sei dentro sei irrilevante (parimente a quanto succede con Steam per altri motivi).

Quindi non avrà più senso sviluppare certi progetti con l'intento di inseguire il successo in modo autonomo, dovrai accontentarti di quello che ti offre la piattaforma (con potere contrattuale crescente in base a come va l'abbonamento) o ne resti fuori e diventi "invisibile".

Più tutto il problema di una concorrenza (sui soldi ma anche sul tempo libero) dell'utente al limite del leale e quel dubbio "ma se poi arriva sul pass?" che ormai è difficile da togliere.

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Lo dico da più di un anno che il gamepass uccide il valore percepito dei prodotti.

Un gioco AAA non vale più i soldi che costa, lo si aspetta sul pass. Figuriamoci un indie che prima costava pochi spicci ora come viene considerato.

 

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Lo dico da più di un anno che il gamepass uccide il valore percepito dei prodotti.

Un gioco AAA non vale più i soldi che costa, lo si aspetta sul pass. Figuriamoci un indie che prima costava pochi spicci ora come viene considerato.

 

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Come per gli altri servizi online (alle volte pare cadiate dal pero, boh….) la validita’ di un gioco viene data dal numero di download/visualizzazioni/giocato. Come il mercato console ci ha portato attraverso l’era dello shump, del jrpg, dell’ fps, dell’OW eccecc se il mercato dei servizi streaming portera’ l’utenza a preferire esperienze piu’ brevi e snelle vorra’ dire che e’ cio’ che chiede il pubblico, non la software House. Ed oltretutto diverso non vuol dire brutto. State invecchiando e fate fatica ad accettare il cambiamento, accettatelo.

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Come per gli altri servizi online (alle volte pare cadiate dal pero, boh….) la validita’ di un gioco viene data dal numero di download/visualizzazioni/giocato. Come il mercato console ci ha portato attraverso l’era dello shump, del jrpg, dell’ fps, dell’OW eccecc se il mercato dei servizi streaming portera’ l’utenza a preferire esperienze piu’ brevi e snelle vorra’ dire che e’ cio’ che chiede il pubblico, non la software House. Ed oltretutto diverso non vuol dire brutto. State invecchiando e fate fatica ad accettare il cambiamento, accettatelo.

E nuovo non vuol dire bello.

Dovresti averlo capito alla tua veneranda età.

 

Questo sistema è il CONTRARIO della meritocrazia, e non è una domanda dell'utenza quella di giochi mordi e fuggi e una convenienza del mercato.

Il numero di download/ore di giocato sono un sistema che è lontanissimo dalla meritocrazia (rischiano anzi di fare enormi danni....)

 

L'esperienza breve e snella te la può offrire anche l'indie venduto a 20 euro, la differenza è che non gli converrà più farlo.

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  • Amministratore

Il problema del Game Pass/sistemi ad abbonamento per le piccole produzioni ci sarà quando esistere al di fuori di esso significherà sostanzialmente passare inosservati, se non proprio non esistere (cosa che già si verifica su piattaforme di distribuzione standard, ma in diversa misura e con un'abitudine all'acquisto differente – e già Steam con gli sconti ha prodotto bei danni).

 

Questo scenario, pessimistico ma verosimile, potrebbe portare a degli squilibri contrattuali fra le parti, non più così tanto favorevoli per gli sviluppatori che si troverebbero intrappolati in un mercato ancora più spietato (e il caso Apple Arcade è emblematico di come le intenzioni di un'azienda possano cambiare nel tempo).

 

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Occhio che è diverso. Attenzione a questo passaggio:

 

La notizia infatti non è "Gli sviluppatori indie temono il pass" ma "Gli sviluppatori indie sono preoccupati per le grosse acquisizioni".

 

Non hanno paura del pass, anzi la notizia stessa (per tramite l'intervento degli stessi sviluppatori e della Bond) dice che sta dando loro visibilità.

Hanno paura di rimanere tagliati fuori dal pass e di dover competere con i tripla A perché "dati gratis".

Scenario, dal mio punto di vista, per nulla plausibile.

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Occhio che è diverso. Attenzione a questo passaggio:

 

La notizia infatti non è "Gli sviluppatori indie temono il pass" ma "Gli sviluppatori indie sono preoccupati per le grosse acquisizioni".

 

Non hanno paura del pass, anzi la notizia stessa (per tramite l'intervento degli stessi sviluppatori e della Bond) dice che sta dando loro visibilità.

Hanno paura di rimanere tagliati fuori dal pass e di dover competere con i tripla A perché "dati gratis".

Scenario, dal mio punto di vista, per nulla plausibile.

 

Ma della notizia in sé mi importa relativamente – infatti l'ho aggirata; e, comunque, senza troppe forzature interpretative: avere paura di restare fuori dal "Pass" significa avere paura anche del "Pass".

 

Il Pass non è un dispositivo neutrale, prima lo si accetta e prima determinate riflessione potranno essere approfondite.

 

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  • Amministratore

Ma delle notizia in sé mi importa relativamente – infatti l'ho aggirata; e, comunque, senza troppe forzature interpretative: avere paura di restare fuori dal "Pass" significa avere paura anche del "Pass".

 

Il Pass non è un dispositivo neutrale, prima lo si accetta e prima determinate riflessione potranno essere approfondite.

 

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Non mi trovo d'accordo ma va bene.

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Occhio che è diverso. Attenzione a questo passaggio:

 

La notizia infatti non è "Gli sviluppatori indie temono il pass" ma "Gli sviluppatori indie sono preoccupati per le grosse acquisizioni".

 

Non hanno paura del pass, anzi la notizia stessa (per tramite l'intervento degli stessi sviluppatori e della Bond) dice che sta dando loro visibilità.

Hanno paura di rimanere tagliati fuori dal pass e di dover competere con i tripla A perché "dati gratis".

Scenario, dal mio punto di vista, per nulla plausibile.

 

uno dei problemi di avere un catalogo vasto è organizzarlo, ci sta che titoli indie temano di essere inghiottiti dalla mole di titoli presenti nel servizio

 

al momento il Game Pass pecca un po’ in questo, spero in un importante aggiornamento futuro

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